martedì 9 aprile 2013

Busta esplosiva al quotidiano La Stampa

  Pacco bomba a La Stampa. Foto ufficio stampa Carabinieri Torino

 PACCO BOMBA A LA STAMPA, ERA IN GRADO DI ESPLODERE








Un ordigno rudimentale, ma "ben confezionato", con all'interno 40 grammi di polvere da sparo. Poteva esplodere il pacco bomba recapitato oggi a La Stampa. Solo il malfunzionamento dell'innesco, e forse un pizzico di fortuna, hanno evitato che scoppiasse tra le mani del giovane fattorino che aveva aperto la busta. Un plico giallo, di formato A4, con all'interno una custodia di stoffa per cd.
La descrizione è stata fornita dalle forze dell'ordine, che hanno aumentato la sorveglianza sugli obiettivi sensibili del capoluogo piemontese e allertato le altre redazioni della città. Perché in giro potrebbero esserci altri pacchi simili.
"E' un segnale preoccupante, che ci obbliga a tenere alta l'attenzione: l'ordigno, se fosse scoppiato, avrebbe potuto ferire il giovane fattorino che lo aveva preso in mano e già questo è un dato che dovrebbe far riflettere chi organizza queste proteste contro il potere", commenta il direttore del quotidiano, Mario Calabresi, che in serata ha ricevuto una telefonata di solidarietà dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
L'allarme, nella nuova redazione del giornale torinese, in via Lugaro, è scattato nella tarda mattinata. "Mi è andata davvero bene", racconta il fattorino che ha avuto quella busta tra le mani. Il pacco, di tessuto, era risultato negativo al controllo del metal-detector. Ad insospettire il giovane fattorino sono stati i francobolli: "Non erano timbrati - spiega - e ho fatto scattare le procedure d'emergenza".
Il primo piano del quotidiano, dove si trovano gli uffici amministrativi, è stato evacuato. Sul posto sono intervenuti gli artificieri dei carabinieri, che hanno preso in consegna l'ordigno, e gli investigatori della Digos. "Al momento non sono state fatte rivendicazioni", ha spiegato all'ANSA il questore di Torino, Antonino Cufalo, ma il modus operandi, e alcuni ordigni simili recapitati in passato a Equitalia e ai carabinieri, privilegiano la pista anarco-insurrezionalista del Fai, la Federazione anarchica informale. "Le similitudini - si limita a dire al riguardo Cufalo - sono evidenti".
Il prefetto di Torino, Alberto Di Pace, segue l'evolversi delle indagini. E anche il procuratore capo, Giancarlo Caselli, viene tenuto costantemente aggiornato. Unanime la condanna del mondo politico.
(ANSA)



Nessun commento:

Posta un commento