giovedì 18 aprile 2013

Boston: due i sospetti, smentito fermo Lettera con ricina a Obama,un arresto



Identificato sospetto, smentito fermo. Ricina a senatori anti-armi


 Rilievi nei pressi del luogo dell'esplosione

 Boston

 Martin, il bambino di 8 anni rimasto ucciso a Boston

 Una veglia per le vittime di Boston

 Sangue a Boston

 La paura dei sopravvissuti

 Boston: Boylston Street, luogo dell'attentato alla maratona

 Dramma maratona in home page di The Boston Globe

 Boston sulle prime pagine internazionali

 Terrore a Boston su home page siti in tutto il mondo

 Un ferito alla maratona di Boston

 Terrore alla maratona di Boston

 Terrore a Boston

 Il terrore dopo le esplosioni a Boston

 Esplosione a maratona Boston (da Twitter)

NEW YORK - Le persone che gli investigatori di Boston vogliono interrogare in relazione all'attentato alla maratona sarebbero due. Lo riporta la Fox. La rete tv afferma che le autorità stanno distribuendo due foto di uomini e "vuole parlare con loro"
di Ugo Caltagirone
NEW YORK - Svolta nelle indagini sull' attentato di Boston: una persona sospetta è stata identificata in un video ripreso da una telecamera di sorveglianza e nelle immagini di una tv locale. Smentita ufficialmente, invece, la notizia del suo arresto. La notizia dell'uomo individuato dagli agenti dell'Fbi arriva mentre a Washington cresce la tensione per una lettera al veleno inviata al presidente americano Barack Obama. Una missiva arrivata al centro di smistamento della corrispondenza di Casa Bianca e Congresso e contenente tracce di ricina, la stessa sostanza altamente tossica e letale per l'uomo contenuta in altre tre missive indirizzate ad altrettanti senatori: il presidente della commissione difesa, democratico, e altri due parlamentari che fanno parte del gruppo di senatori repubblicani che si è opposto all'ostruzionismo sulla riforma delle armi, contravvenendo alle indicazioni del partito.
L'America per alcune ore si sente un po' in guerra come non accadeva dagli attentati dell'11 settembre 2001, cui seguì l'ondata di lettere all'antrace spedite a diversi parlamentari e giornalisti e che provocò 5 morti. La tv trasmettono le immagini di alcuni edifici del Senato evacuati per la presenza di pacchi sospetti rimossi dalle squadre anti-bomba. Poi l'attenzione torna subito su Boston, con l'annuncio che si aspettava con ansia: forse gli investigatori hanno imboccato la pista giusta per capire chi c'é dietro le bombe della maratona, costate la vita a tre persone - due ragazze e un bimbo di 8 anni - e che hanno causato decine di feriti gravissimi.
Dopo l'accorato appello dell'Fbi a tutti i presenti alla gara, invitati a fornire ogni immagine potenzialmente utile alle indagini, la svolta è avvenuta proprio grazie a due video: quello di una telecamera a circuito chiuso di un grande magazzino e quello di una televisione che seguiva la maratona. Qui le versioni dei vari media sono contrastanti. Alcuni come la Cnn parlano di un giovane di pelle scura vestito di nero mentre trasporta e poi lascia in terra una borsa nera nei pressi della seconda esplosione vicino al traguardo, prima di dileguarsi velocemente. Altri come la Cbs descrivono invece un maschio bianco, vestito con una felpa grigia e una giacca nera, con cappellino da baseball, che posa uno zaino in terra mentre parla al telefono. Al di là delle diverse versioni sul video e del giallo sul fermo, gli inquirenti parlano di "sostanziali progressi" nelle indagini.
E' ancora troppo presto, però, per capire se la matrice dell'attentato sia interna o legata al terrorismo internazionale. O se sia giusta la pista del 'lupo solitario', accreditata da diverse fonti investigative che basano la loro valutazione soprattutto sul tipo di ordigni utilizzati. Bombe 'fatte in casa', con pentole a pressione fabbricate in Spagna (il coperchio di una delle due è stato ritrovato sul tetto di un edificio), imbottite di chiodi, sfere metalliche ed altri frammenti metallici e rese esplosive con polveri facilmente reperibili, di quelle utilizzate anche per petardi e materiale pirotecnico. Intanto sale a Boston l'attesa per l'arrivo in città domani del presidente Obama, che parteciperà a una cerimonia interreligiosa per ricordare le vittime ed incontrare le loro famiglie. Una scena che ricorda molto da vicino quella dell'incontro con le famiglie dei piccoli morti nella strage dela scuola di Newtown, in Connecticut. I programmi dell'inquilino della Casa Bianca, dunque, non cambiano, nonostante la minaccia della lettera avvelenata a lui indirizzata. "Il presidente ha grande fiducia nell'Fbi e in tutti quelli che stanno indagando", ha risposto il portavoce della Casa Bianca a chi gli chiedeva se il presidente fosse preoccupato o demoralizzato dalle vicende delle ultime ore. Vicende che riportano i livelli di guardia in alto come forse non accadeva dal 2001.
LETTERE AL VELENO, ARRESTATO UOMO SOSPETTO - Un uomo è stato arrestato in relazione al caso delle lettere contenenti ricina indirizzate al presidente americano, Barack Obama, e a tre senatori. Lo affermano fonti investigative.
Kevin Curtis, di Tupelo in Mississippi, è l'uomo arrestato per le lettere al veleno inviate al presidente Barack Obama e al senatore repubblicano del suo stato Roger Wickman. Curtis aveva firmato il messaggio 'alla ricina' con le sue iniziali: KC.
(ANSA)

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