domenica 14 aprile 2013

Balene: Australia contro piano caccia Giappone davanti Aia



Pubbliche udienze a partire dal 26 giugno


Balene: Australia contro piano caccia Giappone davanti Aia

 SYDNEY - L'Australia e la Nuova Zelanda avranno l'opportunità di mettere fine per sempre al programma giapponese di caccia 'scientifica' alle balene nei mari antartici, nella causa intentata davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia, che ha ora annunciato le date per le pubbliche udienze: per tre settimane a partire dal 26 giugno. Il verdetto tuttavia non è previsto per diversi mesi.
Nel maggio 2010 l'Australia, in seguito affiancata dalla Nuova Zelanda, si è rivolta alla Corte denunciando "il continuo perseguimento da parte del Giappone di un programma di larga scala di caccia alle balene in violazione delle convenzioni internazionali e dell'obbligo a preservare i mammiferi marini e l'ambiente marino". Il Giappone dal canto suo, sfruttando una scappatoia del Trattato Baleniero Internazionale, sostiene che il programma ha fini di ricerca scientifica, anche se la carne di balene finisce nei ristoranti e nei supermercati giapponesi.
Gli avvocati australiani spareranno i primi colpi in apertura delle udienze, seguiti una settimana dopo dai colleghi nipponici. Il ministro australiano della Giustizia Mark Dreyfus ha accolto con soddisfazione l'attesa opportunità di mettere fine alla caccia. "L'Australia avra finalmente l'occasione di stabilire davanti alla giustizia, una volta per tutte, che la caccia giapponese alle balene non è a fini scientifici ed è contraria al diritto internazionale. Vogliamo che questo massacro abbia fine", ha dichiarato. La caccia giapponese alle balene ogni estate australe nell'Oceano Meridionale, ha attirato critiche dagli ambientalisti e da governi stranieri, e ha subito l'azione diretta della flotta di protesta di Sea Shepherd, che ne ha ostacolato le attività con azioni di vario genere.
Nella stagione appena conclusa, Tokyo ha ammesso che la flotta ha preso appena 103 balene su una quota di 950, il numero più basso da quando il programma è cominciato nel 1987. Il ministro giapponese incaricato del programma ha accusato di pirateria gli attivisti di Sea Shepherd, denunciando "un sabotaggio imperdonabile", mentre secondo il ministro australiano dell'Ambiente Tony Burke il bottino è stato di "103 balene di troppo". (ANSA)

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