venerdì 12 aprile 2013

AVANZAMENTO DELLE MISURE NAZIONALI



Classificato da: Consigliere Economico Ministeriale Tom Delare, motivi 1.4 (b) and (d)
1.(C) SOMMARIO: La riunione del 12 dicembre a Roma del “gruppo degli affini *” focalizzata sulla messa in atto di misure nazionali contro l’Iran ha utilmente unito Australia, Canada, Giappone e la Repubblica di Corea al gruppo (in precedenza limitato a Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti). L’incontro ha anche facilitato aggiornamenti generali sui programmi nucleari e missilistici dell’Iran, sulla messa in atto delle Risoluzione dell’ONU (in particolare la 1803) e su iniziative adottate sotto l’egida di misure nazionali coordinate. Il gruppo ha concordato nel continuare a collaborare su iniziative congiunte nei confronti di paesi fonte di preoccupazioni e di incontrarsi a gennaio in una conferenza digitale dopo aver concesso ai nuovi partecipanti ulteriore tempo per valutare e discutere questa attività all’interno dei rispettivi sistemi. FINE SOMMARIO
[* nell’originale “likeminded group”, letteralmente il “gruppo di quelli che la pensano allo stesso modo” – n.d.t.]
2. [S] L’incontro è iniziato con una breve panoramica dell’Italia sugli sforzi internazionali per evitare l’acquisizione di capacità di armamenti nucleari da parte dell’Iran. Il Vicesegretario facente funzioni McNerney ha descritto lo stato dei programmi nucleari e missilistici dell’Iran, sottolineando l’urgenza con la quale dobbiamo contrastare lo sviluppo in corso del delicato ciclo del combustibile nucleare e della capacità missilistica dell’Iran. La sensazione generale delle delegazioni è stata che il 2009 sarà un anno critico nell’evoluzione di questo problema e un anno di reazioni internazionali. E’ stato espresso ottimismo sul fatto che il 2009 possa potenzialmente vedere il successo, grazie alla combinazione di pressioni sull’Iran dovute alla crisi finanziaria, della sua stessa mala gestione economica, del basso prezzo del petrolio e di misure economiche appoggiate dalla comunità internazionale.
3. (C) L’Italia ha tuttavia sottolineato che queste circostanze esigono ulteriori azioni da parte della comunità internazionale per acuire la percezione da parte dell’Iran delle conseguenze della scelta dello scontro invece che della collaborazione. Giocando sulla proposta “congelamento contro congelamento” trasmessa all’Iran dal Gruppo dei 5 più 1 [al Consiglio di Sicurezza dell’ONU: i cinque membri permanenti Inghilterra, Cina, Francia, Russia e Stati Uniti più la Germania – n.d.t.] il rappresentante francese Martin Briens ha commentato che la stagnazione nel percorso del Consiglio di Sicurezza dell’ONU attribuibile a Russia e Cina ha portato di fatto a una situazione di “congelamento gratis”. Il presidente italiano Emanuele Farruggia ha affermato che una robusta messa in atto delle Risoluzioni dell’ONU 1803 e 1835 (adottate nel 2008) contribuirebbero significativamente ad aumentare le pressioni sull’Iran. Ha elogiato l’entrata in vigore di successo della Posizione Comune dell’Unione Europea in esecuzione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1803 e ha affermato che la “diligenza dovuta” (due diligence) sugli aspetti di controllo delle esportazioni delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU è essenziale per fermare l’acquisizione di materiale strategico da parte dell’Iran.
4. © Il “gruppo degli affini” ha discusso dei rispettivi sforzi per mettere in atto le Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e il loro impatto, così come della guida recentemente diffusa dal FATF [Financial Action Task Force – Forza Speciale (o Unità di Crisi) di Azione Finanziaria – entità intergovernativa creata dal G-7 del 1989 a Parigi – n.d.t.] sulla messa in atto delle previsioni finanziarie della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1803. Il Vice Assistente Segretario Glaser ha sottolineato che gli obblighi finanziari che esistono in forza di una serie di Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, la dichiarazione del FATF sulla necessità di misure preventive rafforzate contro l’Iran e altre misure assunte da gruppi quali l’Unione Europea che vanno al di là degli obblighi delle Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell’ONU hanno creato un’ampia cornice internazionale che dà al gruppo l’opportunità di agire insieme in modo coordinato contro l’Iran. Glaser ha notato che ora esiste una dinamica nel settore privato che tende a isolare l’Iran. Due anni fa, poche, se mai ve n’erano, istituzioni finanziarie europee evitavano gli affari con l’Iran, mentre oggi le istituzioni finanziarie che cercano di avvantaggiarsi delle opportunità in Iran sono diventando isolate e quelle che le evitano per timore dei rischi che ne derivano sono ora la maggioranza. Glaser ha affermato che questo gruppo di paesi affini può essere l’inizio della creazione di una dinamica simile tra i governi. Glaser ha sostenuto che il gruppo deve intraprendere un’azione forte per rendere più facile l’azione ad altri governi è ha evidenziato che i recenti passi degli Emirati Arabi Uniti su questo tema hanno seguito le azioni della UE nel mettere in atto la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1803. Glaser ha suggerito che ci sono varie potenziali azioni coordinate sulle quali il gruppo dovrebbe concentrare la sua attenzione, compresa la limitazione dei rapporti di corrispondenza con banche iraniane, restrizioni alle banche iraniane, attività all’interno dei membri del gruppo, delle rispettive giurisdizioni e interventi presso il settore assicurativo riguardo ai rischi posti dagli affari con l’Iran.
5. (C) Il Canada ha osservato che la sua attuazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1737 ha utilmente posto a carico delle istituzioni finanziarie canadesi l’onere di certificare che i trasferimenti verso l’Iran non beneficiano entità o individui sottoposti a sanzioni, portando a una forte riluttanza tra le istituzioni finanziarie ad accettare affari con l’Iran. Il Canada ha detto anche di disporre di un’autorità che potenzialmente potrebbe permettergli di intraprendere il tipo di azioni che Glaser ha descritto, ma sarebbe necessario che un’organizzazione internazionale di cui il Canada sia membro richiedesse le sanzioni ovvero che il governo canadese prendesse la decisione sulla base di una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionali. Il rappresentante dell’ambasciata della Repubblica di Corea, Youngshin Kang, ha osservato che il suo governo ha recentemente imposto sanzioni alla Bank Saderat in base a prove che essa finanziava il terrorismo, bloccando le transazioni con la banca e congelandone gli attivi. Kang ha sottolineato comunque che la Repubblica di Corea ha imposto prescrizioni meno restrittive di stretta vigilanza sulla Bank Melli, poiché la Repubblica di Corea non ha prove sufficienti delle attività illecite della banca. Le altre delegazioni si sono offerte di condividere con la Repubblica di Corea informazioni su entrambe le banche per facilitare le iniziative della Repubblica di Corea. L’Inghilterra ha riferito di disporre ora della legge nazionale per assumere iniziative simili a quelle che Glaser ha descritto, ma sarebbe necessaria una dichiarazione del FATF o una decisione del governo del Regno Unito che c’è una minaccia al paese derivante da riciclaggio di denaro, finanziamento al terrorismo o attività di finanziamento della proliferazione. Il Regno Unito ha riferito che sta attualmente trasmettendo i nostri scenari di verifica alle banche in modo che esse siano preparate ad agire nel caso venga presa la decisione di un’azione simile.
6. (S) Il gruppo è poi passato a discutere degli sforzi di misure nazionali basate sul documento fornito dalla Francia. Briens ha descritto il contenuto del documento e la portata dei suoi sforzi, evidenziando la considerevole lista di opzioni per azioni ulteriori. Ha in particolare segnalato i convertitori catalitici per le raffinerie come un’area promettente di collaborazione visto che l’Iran è dipendente da questa tecnologia straniera e solo circa cinque società a livello mondiale sono in grado di fornire queste parti. Il Vice Assistente Segretario ha offerto un riassunto degli sforzi dell’Iran di evadere le sanzioni internazionali, utilizzando un esempio del passato riguardante la Bank Sepah. Gli Stati Uniti hanno presentato un documento che descrive i possibili approcci alle principali aziende produttrici di uranio (completando precedenti sforzi di raggiungere i paesi produttori di uranio), ed è stato concordato che il coordinamento sui punti e sugli obiettivi avrà luogo tra le capitali a mezzo email. Ciò detto, il vicesegretario facente funzioni McNerney ha sottolineato che dovremmo non valutare ogni iniziativa condotta come una “una tantum”. Dovremmo invece continuare tutti a seguire le iniziative e a concentrarci sulle azioni che i nostri governi possono intraprendere così come sulle azioni di altri stati, ha detto. Il vicesegretario facente funzioni McNerney ha premuto sul gruppo per la revisione e l’approvazione dei documenti relativi alle pratiche finanziarie ingannevoli forniti dagli USA e il gruppo si è detto d’accordo di farlo prima della prossima riunione del gruppo.
7. (C) Durante l’incontro si sono dibattute le azioni coordinare in risposta alla dichiarazione di ottobre del FATF sull’Iran. La Francia ha dichiarato che lo dichiarazione del FATF di ottobre ha dato alla Francia autorità sufficiente per intraprendere forti azioni legali per limitare i rapporti di corrispondenza con l’Iran. Il Vice Assistente Segretario Glaser ha concordato e ha detto che gli Stati Uniti sono intenzionati ad unirsi alla Francia in tale iniziativa, anche se è chiaro che la Francia preferirebbe che anche altri paesi europei si uniscano a tale azione. Sia l’Inghilterra sia la Francia hanno fatto dichiarazioni incoraggianti al riguardo, ma in definitiva non impegnative. La Francia ha suggerito di tenere una riunione del G-7 per coordinare tali azioni prima della prossima riunione plenaria del FATF a fine febbraio. Glaser ha sottolineato la necessità che una qualsiasi simile riunione del G-7 sia tenuta agli inizi di gennaio per lasciare abbastanza tempo per assicurare che le azioni intraprese dal gruppo abbiano luogo prima della riunione di febbraio del FATF. Il Vice Assistente Segretario ha anche sottolineato che il consenso del G-7 non è richiesto e che se tenere una riunione del G-7 al completo è troppo scomodo, dovrebbe comunque coordinarsi ed agire insieme un gruppo più limitato dei paesi del G-7.
8. (C) L’Inghilterra ha informato il gruppo che funzionari inglesi hanno contattato le associazioni assicurative di protezione e indennizzo (P&I) e parleranno la settimana prossima con il Gruppo Internazionale delle associazioni P&I, un consorzio di 13 associazioni P&I a livello mondiale. L’Inghilterra ha affermato che prenderà in considerazione l’ordine alle associazioni P&I inglesi di escludere le navi della IRISL (Islamic Republic of Iran Shipping Lines – Compagnia Marittima della Repubblica Islamica dell’Iran – n.d.t.] ma prima ha necessità di tentare di condividere informazioni sulle deroghe all’IRISL con le associazioni P&I inglesi e avrà anche al minimo necessità di fare qualche sforzo per minimizzare le possibilità che le navi IRISL aderiscano ad associazioni P&I di altre giurisdizioni. Al riguardo l’Inghilterra ha suggerito iniziative congiunte tra i paesi in sui hanno sede le associazioni P&I. L’Inghilterra ha anche segnalato di aver parlato con il primo ministro delle Bermude poiché una delle associazioni P&I ha il suo quartier generale nelle Bermude. Il primo ministro ha chiesto ulteriori informazioni sulla attività dell’IRISL collegate alla proliferazione. L’Assistente Segretario facente funzioni McNerney ha notato che gli Stati Uniti hanno anche cambiato politica nei confronti delle Bermuda. Il Vice Assistente Segretario Glaser ha evidenziato che la IRISL è stata citata nella Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1803 e che gli Stati Uniti hanno fornito informazioni sulle attività dell’IRISL collegate alla proliferazione come parte della designazione dell’IRISL del 10 settembre 2008 in conformità all’Ordine Esecutivo USA [circa ‘Decreto presidenziale’ – n.d.t.] 13382.
9. (S) C’è stata una breve discussione su temi relativi all’energia convenzionale, guidata dalla Francia. Briens ha ripercorso la storia delle iniziative congiunte sul petrolio e sul gas e ha evidenziato che le società francesi erano particolarmente sensibili alle indicazioni che i loro concorrenti nei paesi affini avrebbero potuto non essere inclini a rifiutare gli affari con la Francia quanto lo erano le società francesi. Briens ha poi sollevato il problema del trasferimento di attività, separato dal tema delle forniture di uranio. Il Vicesegretario facente funzioni ha accolto con favore i commenti sulla lista USA fornita ai partner l’8 ottobre 2008 e ha osservato che gli Stati Uniti stanno cercando informazioni su questi temi con l’intenzione di appoggiare future iniziative.
10. (C) La riunione si è conclusa con una breve discussione sulla logistica del gruppo e dei suoi incontri. Briens ha sottolineato la natura confidenziale delle procedure del gruppo, sostenendo che anche se vogliamo che l’Iran sappia che molti paesi stanno cercando di esercitare pressioni contro di esso, non è intenzione di questo gruppo di diventare un forum pubblicizzato. Con probabile disappunto degli italiani (che avevano in precedenza espresso interesse a che Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti formassero un “gruppo centrale”) ciascuno degli altri membri di questo gruppo ha sottolineato che – presumendo che vogliano partecipare – non ci sarebbero distinzioni tra i partecipanti originali e quelli nuovi. Il Vicesegretario facente funzioni McNerney ha fortemente premuto per un miglior coordinamento prima che le iniziative vengano trasmesse alle nostre postazioni, al fine di prevenire gli inconvenienti che si sono verificati recentemente nella loro messa in atto; tutti i partecipanti sono stati d’accordo.
11. (SBU) Il vicesegretario facente funzioni dell’ISN [Ufficio per la sicurezza e la non proliferazione internazionale – n.d.t.] McNerney ha guidato la delegazione USA, congiuntamente con il Vice Assistente Segretario al Tesoro Daniel Glaser, il consigliere politico ministeriale Barbara Leaf, Richard Nephew e Anthony Ruggiero dell’ISN, Sonata Coulter dell’EEB (European Enviromental Bureau – Ufficio Europeo per l’Ambiente – n.d.t.], Sara Groen dell’Agenzia per l’Energia Nucleare (NEA), Jennifer Fowler del Tesoro, e il consigliere economico dell’ambasciata di Roma Chris Curran. La lista dei partecipanti stranieri è disponibile a richiesta […]
12. (SBU) Il Vicesegretario Facente Funzioni McNerney e il Vice Assistente Segretario Glaser hanno verificato questo dispaccio.
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“Traduzione a cura di znetitaly”

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