venerdì 19 aprile 2013

ARRESTATI 8 CARABINIERI: TANTI ABUSI PER 'BRILLANTE OPERAZIONE'


La Caserma di FasanoFASANO (BRINDISI) - Per mettere a segno una 'brillante operazione' avrebbero accelerato i tempi di preparazione di un attentato dinamitardo che un esponente della Scu brindisina voleva compiere ai danni di un maresciallo dei carabinieri i due ufficiali dell' Arma e gli altri otto militari - tra sottufficiali e appuntati - gia' in servizio nella compagnia carabinieri di Fasano arrestati stamattina su disposizione della magistratura brindisina. Tra le persone raggiunte dal provvedimento restrittivo vi e' anche il maresciallo bersaglio del presunto attentato.

I militari sono accusati, a vario titolo, di detenzione e porto illegale di armi, falso in atto pubblico, calunnia, arresto illegale con abuso di poteri. I provvedimenti restrittivi sono a firma del gip del Tribunale di Brindisi Alfredo Maritati che ha accolto le richieste del pm inquirente Antonio Nigro. Tre degli otto arrestati - l' ex comandante della compagnia di Fasano cap.Cosimo Damiano Dellisanti, l' ex comandante del nucleo operativo della stessa compagnia ten.Vincenzo Favoino, e il maresciallo - sono stati condotti nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, gli altri hanno ottenuto gli arresti domiciliari.

A quanto si e' saputo, la vicenda contestata fa riferimento al 6 marzo 2004 quando i militari della compagnia di Fasano arrestarono tre persone accusandole di detenzione illegale di quattro bombe a mano di fabbricazione sovietica e di una pistola con matricola abrasa. Due delle quattro bombe a mano furono trovate dai carabinieri nell' abitazione di Ostuni (Brindisi) del pregiudicato Carmelo Vasta, di 28 anni, e della sua compagna Maria Loporcaro, di 37, ritenuti dagli investigatori vicini alla frangia di Mesagne della Scu. I carabinieri fecero irruzione nell' appartamento dopo l' arrivo del cittadino albanese Narvin Strazimiri, di 34 anni, gia' coinvolto in operazioni nei confronti della Scu brindisina e - a quanto si e' saputo oggi - confidente dei carabinieri. Altre due bombe e la pistola semiautomatica calibro 7,65 furono invece trovate successivamente in una zona di campagna, all' interno di un albero cavo.

Secondo quanto ritiene di aver accertato l' accusa, Strazimiri avrebbe detto ai carabinieri di Fasano che Vasta stava preparando un attentato dinamitardo sotto l' abitazione di Carovigno (Brindisi) di un maresciallo dei carabinieri in servizio a Fasano, reo di aver condotto indagini su Vasta. In sostanza Strazimiri doveva metter un ordigno sotto l' autovettura del militare e per l' attentato aveva gia' ricevuto 500 euro.

I carabinieri - sempre secondo l' accusa - appena saputo da Strazimiri del progetto di attentato avrebbero invitato l' albanese (che doveva fornire a Vasta le bombe a mano con le quali doveva essere compiere l' attentato) ad accelerare i tempi di consegna delle armi. Non appena le bombe furono portate dall' albanese a casa di Vasta, scatto' il blitz e fu compiuta quella che gli stessi investigatori definirono una 'brillante operazione' di polizia giudiziaria.

Tuttavia, una volta arrestato, Strazimiri (che e' tuttora in carcere) ha raccontato dei contatti avuti con i carabinieri sulla preparazione del presunto attentato e ha accusato i militari di aver compiuto una serie di abusi e di irregolarita'. A seguito dell' avvio delle indagini Dellisanti e Favoino furono trasferiti alla Regione dei carabinieri di Bari, il maresciallo bersaglio dell' ipotetico agguato alla compagnia di Monopoli (Bari)

(ANSA)

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