venerdì 12 aprile 2013

AL-GHEDDAFI E LA RIFORMA “QUESTIONE DI VISIONE”



RIF: A) TRIPOLI 227, B) TRIPOLI 842, C) TRIPOLI 699 TRIPOLI 00000896 001.2 OF 003
CLASSIFICATO da John T. Godfrey, Incaricato d’Affari (CDA), Ambasciata Tripoli, Dipartimento di Stato USA Motivo: 1.4 (b), (d)
1. (C) Sommario: In una riunione, trasmessa dalla televisione di stato, alti dirigenti del governo libico (GOL) hanno dissentito da Muammar al Gheddafi riguardo ai piani per realizzare le importanti ristrutturazioni del governo e le privatizzazioni da lui proposte a marzo. Al-Gheddafi ha stroncato i dirigenti, accusandoli di voler mantenere lo status quo per continuare ad approfittare della corruzione e ha insistito che siano messi in atto i piani per ristrutturare il governo e distribuire direttamente quote delle entrate dal petrolio al popolo libico. I media internazionali hanno pubblicizzato la trasmissione come un raro scorcio all’interno del sistema opaco della Jamahiriya; comunque gli osservatori locali ritengono che la riunione sia stata messa in scena come un pezzo di teatro politico destinato a dare copertura pubblica a un’attesa marcia indietro delle riforme proposte. Alti dirigenti del governo libico ci hanno detto in privato che i seri rischi (inflazione, svalutazione della moneta, ecc.) posti dalla visione del leader, assieme alla mancanza di consenso su come metterla in atto, significano che il progetto sarà ritardato fino almeno al secondo trimestre del 2009. Il coinvolgimento personale, anche se non pubblicizzato, di Saif al-Islam al-Gheddafi, figlio di Muammar al-Gheddafi, nel mettere in atto l’iniziativa ha messo in forte rilievo i disaccordi tra la vecchia guardia del regime e gli aspiranti riformatori. Contatti più cinici hanno ipotizzato che l’intento di al-Qaeda, in tutto questo, sia di agitare lo spettro della privatizzazione e della ristrutturazione del governo per far apparire, al confronto, migliore il sempre più scricchiolante sistema della Jamahiriya e moderare le richieste di un cambiamento più radicale. Fine sommario.
I LEADR DEL GOL CONTESTANO IL PIANO DI RIFORMA
2. (SBU) In uno sviluppo captato da Reuters, AFP e Financial Times, l’Agenzia Giornalistica della Jamahiriya Libica di proprietà statale (JANA) ha trasmesso in televisione un incontro dell’ 11 novembre tra Muammar al-Gheddafi e alti dirigenti governativi nel quale numerosi segretari dei Comitati Generali Popolari (GPC), equivalenti dei nostri ministri, hanno dissentito apertamente dal leader circa i piani per mettere in atto importanti privatizzazioni e ristrutturazioni del governo che questi aveva proposto per la prima volta in un discorso al Congresso Generale del Popolo a marzo (rif. A). Nella riunione il Governatore della Banca Centrale Farhat Bengadara ha avvertito che i piani di realizzazione per la distribuzione diretta mensile di quote delle entrate petrolifere della Libia al popolo libico alimenterebbero consumi indisciplinati (un’idea specificamente contestata da al-Gheddafi a marzo), innescherebbero l’inflazione, scatenerebbero la svalutazione del dinaro, creerebbero un deficit della bilancia dei pagamenti e determinerebbero un calo dei redditi reali. Il Ministro dell’Economia e del Commercio, Ali Essawi, ha messo in guardia circa il fatto che la combinazione di pagamenti diretti in contanti e dello smantellamento di molta della struttura governativa non determinerebbe maggiore produzione o maggiori investimenti e avrebbe un impatto negativo sulla crescita economica e sullo sviluppo sociale a lungo termine. Invece di pagamenti diretti in contanti, il Segretario del Comitato Generale del Popolo (equivalente di Primo Ministro) al-Baghdadi al-Mahmoudi ha appoggiato uno schema mal definito per dare ai libici azioni delle banche e delle società attraverso portafogli che sarebbero gestiti da istituzioni finanziarie. Facendo riferimento al recente declino dei prezzi del petrolio, molti alti dirigenti del governo libico hanno notato che il piano sarebbe molto più sostenibile con prezzi del petrolio più alti, ma che è troppo rischioso considerate le forti fluttuazioni cui si è recentemente assistito.
AL-GHEDDAFI (PUBBLICAMENTE) INSISTE SULL’ANDARE AVANTI
3. (SBU) Toccando una nota populista al-Gheddafi ha stroncato i dirigenti, insistendo sul fatto che essi volevano mantenere lo status quo per conservare le proprie posizioni e continuare ad approfittare della corruzione. (Nota: Al-Gheddafi ha criticato per nome il Primo Ministro al-Mahmoudi nel suo discorso della Giornata della Rivoluzione e lo ha accusato di essere corrotto; il suo contrasto con lui nell’incontro televisivo ha rafforzato aspettative diffuse che al-Mahmoudi sarà estromesso in occasione di un rimpasto attesto del Gabinetto durante il Congresso Generale del Popolo a marzo 2009. Fine nota.) Riprendendo temi toccati a marzo, ha detto che poiché sono falliti molteplici sforzi di contrastare la corruzione e la mala amministrazione nei comitati popolari (equivalenti di ministeri), i libici dovrebbero invece ricevere una quota diretta delle entrate dal petrolio con le quali permettersi assistenza sanitaria, istruzione, beni e investimenti. Reagendo alle preoccupazioni circa la messa in atto delle riforme, ha sottolineato che “… la decisione di distribuire le entrate dal petrolio, la loro unica fonte di ricchezza, direttamente al popolo non è negoziabile.” Ha ammesso che era una “sfortuna” che la proposta della distribuzione della ricchezza coincidesse con prezzi del petrolio in calo, ma ha enfatizzato che i risultati degli sforzi di quarant’anni del regime di gestire le risorse della Libia per conto del suo popolo sono stati “molto cattivi”. Ha reiterato l’argomento sostenuto a marzo che una volta che le entrate dal petrolio siano distribuite direttamente non sarebbe più necessario mantenere sussidi o servizi governativi (incluse l’assistenza sanitaria e l’educazione) poiché il popolo potrebbe permettersi di acquistare
TRIPOLI 00000896 002.2 DI 003
direttamente tutto ciò di cui avesse necessità.
MEDIA SENZA FIATO NELL’ASSISTERE A UN DIBATTITO PUBBLICO NELLA JAMARHIRIYA …
4. (SBU) La reazione dei media internazionali – trasmissione della riunione da parte della JANA, ma mancata insistenza su di esso da parte dei media statali – si è in larga misura concentrata sullo spettacolo insolito del dibattito politico in pubblico che ha avuto luogo.
L’osservatore della Libia e professore alla Dartmouth University, Dirk Vandewalle, ha espresso il parere che la riunione abbia riflesso il fatto che il processo decisionale dall’alto in Libia sia sempre più messo in discussione e che sia aumentato il potere dei tecnocrati. La Reuters ha caratterizzato la riunione come “una rara visione del processo decisionale nel paese nordafricano.”
… MA GLI OSSERVATORI LOCALI RESTANO NON CONVINTI
5. (C) Osservatori più prossimi alla scena sono stati meno fiduciosi, e molti alti dirigenti del governo libico – compresi quelli coinvolti nella riunione – ha previsto per noi, in incontri precedenti, che la mancanza di accordo su come mettere in atto le privatizzazioni e la ristrutturazione governativa significava che la messa in atto sarebbe stata rimandata e ne sarebbe stata probabilmente ridotta la portata. Come riferito al rif. B, il Governatore della Banca Centrale Bengadara ha detto a uno specialista commerciale USA in visita in ottobre che, anche se egli era a favore di un approccio mediante una “terapia shock” più aggressiva alle riforme economiche più di molti dei dirigenti di alto livello del governo libico, egli si aspettava che il programma di distribuzione della ricchezza necessitasse di molti anni per essere realizzato e che era francamente scettico circa la portata della ristrutturazione del governo. Il dott. Mahmoud Jibril, che dirige il Consiglio per lo Sviluppo Economico (EBD) e il Consiglio per la Pianificazione Nazionale e anche i cinque comitati incaricati di realizzare la visione di al-Gheddafi, ha detto il 5 novembre alla direttrice della rivista NEA, Stephanie Williams, che niente è stato deciso definitivamente riguardo alla ristrutturazione del governo e alla privatizzazione dell’istruzione e dell’assistenza sanitaria (ulteriori dettagli sull’incontro Williams-Jibril in una comunicazione a parte). Ammettendo che i comitati per la messa in atto avevano fatto scarsi progressi nell’accordarsi su un piano, ha suggerito che il cambiamento sarà improbabile fino a dopo il primo trimestre del 2009. (Nota: il Congresso Generale del Popolo si riunisce tipicamente a Marzo; ci è stato detto che esso deve formalmente consacrare qualsiasi piano di ristrutturazione o privatizzazione prima che sia messo in atto. Fine nota.) Analogamente, il Segretario del Comitato Generale del Popolo per la Manodopera, l’Occupazione e la Formazione (equivalente a ministro) Matuq Matuq ci ha detto il 13 novembre che i dirigenti del governo libico avevano incontrato difficoltà ne cercare di sviluppare piani per la realizzazione della visione di al-Gheddafi, e ci detto recisamente che le privatizzazioni e la ristrutturazione del governo saranno dilazionate considerevolmente.
IL RUOLO DI SAIF AL-ISLAM DIETRO LE QUINTE: UNA DISCUTIBILE BENEDIZIONE
6. (C) Parte del problema sembra essere il fatto che le iniziative di privatizzazione e ristrutturazione sono diventate parafulmini nella lotta tra la vecchia guardia e gli aspiranti riformatori. Nel corso dell’estate, contatti ci hanno detto che i cinque comitati attuativi erano stati incapaci di ottenere il consenso su se e come realizzare le riforme. E’ stato creato un sovra comitato sotto il dott.Jibril per coordinare il lavoro dei comitati attuativi; tuttavia Saif al-Islam al-Gheddafi – che aveva formato comitati ombra composti da dipendenti della sua Fondazione Gheddafi per lo Sviluppo – ha giocato un ruolo potente, e a volte direttivo, nel modellare i piani di attuazione. Un contatto al Consiglio per lo Sviluppo Economico (EBD) ci ha detto che il coinvolgimento di Saif al-Islam è stato una benedizione e una maledizione. Il suo status personale gli ha consentito un appoggio con maggior vigore rispetto agli altri dirigenti del governo libico; tuttavia il fatto che egli è in disaccordo con membri influenti della vecchia guardia del regime ha innalzato la posta in gioco nel dibattito sulla ristrutturazione e la privatizzazione.
7. (SBU) La realizzazione della visione del leader è già stata rimandata. Quando ha delineato la sua visione a marzo, al-Gheddafi ha chiesto ai cinque comitati di sottoporre piani per l’attuazione del progetto entro il 1° settembre, con l’idea di esporre il piano in dettaglio nel suo discorso annuale della Giornata della Rivoluzione il 1° settembre o in una data prossima e ritenendo che i cambiamenti avrebbero avuto inizio prima della fine dell’anno. Ha deluso tali speranze, spostando invece il palo nel suo discorso della Giornata della Rivoluzione affermando che i comitati avrebbero sottoposti i piani attuativi per la fine dell’anno e che i cambiamenti sarebbero iniziati presto nel nuovo anno (rif. C).
8. (C) Commento: Anche se la riunione trasmessa in televisione è stata degna di nota per il fatto che ha offerto uno spettacolo insolito di dissento aperto nello sterile ambiente politico libico, il fatto che un certo numero di partecipanti abbia alzato la mano per contestare pubblicamente le riforme, assieme alla stridente insistenza di al-Gheddafi sulla realizzazione del piano originale, ha il sapore di una messinscena
TRIPOLI 00000896 003.2 DI 003
di un teatrino politico. Osservatori locali si attendono che in qualche tempo al-Gheddafi – come ha già fatto in passato – ridimensioni la portata del programma di riforma annunciato a marzo. Collegando esplicitamente le riforme al tema populista della lotta alla corruzione, al-Gheddafi si è conquistato una posizione moralmente elevata su un tema di genuina preoccupazione pubblica, che gli consentirà, se il piano originale verrà modificato, di biasimare i dirigenti venali del governo libico per aver mancato di realizzare la sua visione. Far ciò gli consentirà di limitare le riforme reali e mitigherà in una certa misura le critica al sistema della Jamahiriya che è un parto della sua mente. Contatti più cinici hanno ipotizzato che l’intento di al-Gheddafi in tutta la faccenda sia di agitare lo spettro della privatizzazione – particolarmente dell’istruzione e dell’assistenza sanitaria – e della ristrutturazione del governo per mettere in una luce più favorevole, comparativamente, agli occhi del pubblico libico largamente conservatore e avverso ai rischi, il sempre più scricchiolante sistema della Jamahiriya. In tale ottica, al-Gheddafi – preoccupato che l’apertura economica della Libia crei pressione per riforme politiche – ha lanciato il pallone politico della privatizzazione e della ristrutturazione del governo come mezzo per intorbidare le acque e creare un’atmosfera di “caos costruttivo” in cui realizzare cambiamenti limitati (vice-epocali). E’ una tattica che ha usato in passato: i contatti libici amano raccontare la favola della gare in cui i partecipanti devono portare un sacco pieno di topi a una certa distanza prima che essi rodano la tela. Al-Gheddafi vince per immagina che, agitando costantemente la tela, i topi siano troppo disorientati per cominciare ad aprirsi una via d’uscita. Fine commento.
GODFREY
“Traduzione a cura di znetitaly”

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