venerdì 19 aprile 2013

AL G8 INTERCETTATI DEPUTATI, CASINI CHIEDE CHIARIMENTI

CasiniROMA - E' una polemica a piu' livelli e con tante implicazioni quella che si e' alzata attorno al caso delle intercettazioni nell'ambito del processo ai no global in corso a Cosenza. Un livello della questione riguarda le intercettazioni di alcuni deputati (che sarebbero i verdi Paolo Cento e Mauro Bulgarelli, e Graziella Mascia, del Prc), sulle quali il presidente della Camera ha chiesto chiarimenti al presidente del tribunale di Cosenza. Un altro livello riguarda la trasmissione 'Punto e a capo' di Rai due, dove sono state mandate in onda conversazioni intercettate fra Luca Casarini e Francesco Caruso, imputati a Cosenza. Infine c'e', a livello piu' generale, la questione del rispetto della privacy, il rapporto con il diritto di cronaca ed i limiti da non superare per non trasformare una trasmissione in un processo televisivo.

Per quanto riguarda le intercettazioni sui parlamentari e il rispetto dell'immunita' parlamentare, Casini ha gia' chiesto chiarimenti al presidente del tribunale di Cosenza, Antonio Madeo, per sapere se sono state ''acquisite agli atti del processo'' intercettazioni non autorizzate di parlamentari. La vicenda dovrebbe poi essere trattata dalla giunta per le autorizzazioni che, come spiega il presidente Vincenzo Siniscalchi, deve controllare se non ci sia stata un' ''utilizzazione'' di intercettazioni nei confronti di parlamentari anche su utenze che, non essendo loro intestate, potevano essere messe sotto controllo senza autorizzazione.

Ma a fare scalpore e' soprattutto la trasmissione dove sono state mandate in onda le intercettazioni di colloqui fra Casarini e Caruso prima del G8 a Genova nel 2001, caratterizzato dagli scontri in cui perse la vita Carlo Giuliani e dalle azioni violente dei 'black block', e seguite da polemiche che hanno toccato anche i comportamenti della polizia.

Secondo il parere espresso da molti nell'opposizione, la puntata di 'Punto e a capo', alla quale ha preso parte il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri, ha rappresentato un grave esempio di utilizzo del servizio pubblico per influenzare l'esito del processo in corso a Cosenza attraverso un ''uso distorto'' delle intercettazioni. Un uso che, denuncia fra gli altri il capogruppo del Prc alla Camera, Franco Giordano, farebbe parte di una ''campagna di criminalizzazione nei confronti del movimento e della sinistra''. Inoltre, si afferma da piu' parti, a 'Punto e a capo' e' andata in onda una sorta di processo senza contraddittorio, usando materiale processuale non ancora a disposizione delle parti del processo di Cosenza.

Per questo, oltre all'intervento di Casini per cio' che attiene il rispetto dell'immunita' parlamentare, l'opposizione chiede l'intervento della commissione di vigilanza sulla Rai e quello dell'autorita' garante della privacy sollecitato fra gli altri dal verde Cento, uno dei deputati che sarebbe stato intercettato.

Per quanto riguarda la vigilanza, il presidente della commissione Claudio Petruccioli ha fatto sapere di aver chiesto chiarimenti al direttore generale, Flavio Cattaneo, e che lunedi' ricevera' la cassetta con la registrazione del programma su cui riferira' il giorno seguente alla commissione. L'acquisizione del programma e' stata chiesta anche dall'autorita' garante della privacy, che ha cosi' avviato le procedure per verificare il rispetto della legge.

Di fronte a queste critiche, la maggioranza e' solidale col giornalista Giovanni Masotti, che da parte sua rivendica di aver fatto uno ''scoop'' diffondendo materiale ''sostanzialmente'' gia' acquisito agli atti processuali.

In ogni caso, afferma Fabrizio Cicchitto, vice coordinatore nazionale di Forza Italia, chi oggi protesta dovrebbe ricordarsi che ''dal '92 al '96, intere trasmissioni della terza rete Rai sono state dedicate a udienze di processi o alla esibizione di materiale di fonte giudiziaria''. Per questo, conclude Cicchitto con un riferimento a Michele Santoro, ''Samarcanda docet''.

Anche il responsabile informazione di An, Alessio Butti, e' su questa lunghezza d'onda e sostiene che le polemiche contro 'Punto e a capo' sono il ''dazio'' che l'opposizione deve pagare per ''l'alleanza con la sinistra estrema extraparlamentare''.

(ANSA)

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