domenica 10 febbraio 2013

Pompei:banca dati e tracciabilità flussi per appalti puliti



In un protocollo siglato dall'Abi monitoraggio su lavori scavi


 NAPOLI - Prevenire le infiltrazioni criminali negli appalti legati al 'progetto Pompei' è uno degli obiettivi del piano che mira al rilancio del più grande sito archeologico italiano partito ieri con l'inaugurazione dei primi due cantieri. Per questo motivo è stato messo a punto un dispositivo senza precedenti, coordinato dal prefetto Bruno Frattasi. Alle misure tipiche dei protocolli della legalità si sono infatti aggiunti accorgimenti che rendono ancora più difficile la penetrazione criminale: dalla certificazione antimafia estesa a tutta la filiera delle imprese (comprese le ditte fornitrici) ad una Banca dati con l'anagrafe degli operatori economici ed i dati relativi all'impresa, oltre alla tracciabilità del flusso finanziario. Misure contenute nel protocollo d'intesa siglato da Abi, consorzio Cbi e amministrazioni pubbliche impegnate nel progetto e tese ad avviare un monitoraggio finanziario degli appalti su lavori, servizi e forniture nell'area archeologica della cittadina campana. L'intesa è stata firmata anche dal ministero dell'Interno, dalla presidenza del Consiglio dei ministri, dalla Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei. L'obiettivo è prevenire e contrastare qualsiasi tentativo di infiltrazione della criminalità, in vista dell'imminente avvio dei lavori con una prima tranche da 6 milioni che prevede il restauro di 5 domus con misure per la conservazione del sito e per il contrasto del rischio idrogeologico. Temi sui quali si sono soffermati anche il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri e il governatore campano Stefano Caldoro che hanno parlato di una sfida da vincere per tutta la comunità campana. Secondo quanto previsto dall'accordo, le amministrazioni pubbliche coinvolte nel piano di interventi e il settore bancario si impegnano a rafforzare il dialogo e la collaborazione reciproca per avviare un efficace monitoraggio degli appalti sui lavori, i servizi e le forniture del Progetto Pompei, anche attraverso la tracciabilità di tutti i flussi finanziari connessi alla realizzazione delle opere. Come stabilito dal Comitato di coordinamento per l'alta sorveglianza delle grandi opere, le caratteristiche di questo sistema di monitoraggio saranno quelle definite dal progetto Capaci (Creation of Automated Procedures Against Criminal Infiltration in public contracts), nato nel 2011 proprio per impedire l'infiltrazione di capitali di origine illecita all'interno di procedure di affidamento e di realizzazione delle opere d'interesse nazionale. Il monitoraggio finanziario sarà realizzato attraverso il Servizio di Nodo del Consorzio Cbi, consorzio che riunisce oltre 700 banche e Poste Italiane in un'unica infrastruttura tecnologica grazie alla quale, già oggi, le pubbliche amministrazioni possono dialogare con l'intero settore finanziario. Il piano di riqualificazione e tutte le opere previste dal progetto dovrebbero essere completate entro la fine del 2015. 

(ANSA)

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