martedì 19 febbraio 2013

'Maschera di ferro' in Israele mistero su prigioniero x



Australiano ex Mossad suicida in carcere. Netanyahu tacita media


 Benjamin Netanyahu

di Claudio Accogli
Un prigioniero dall'identità top secret, chiuso in un carcere di massima sicurezza e tenuto in totale isolamento dal mondo. Non è la trama di un remake della Maschera di ferro, l'uomo senza volto imprigionato nella Bastiglia che Voltaire ipotizzò fosse il fratello gemello di Luigi XIV, e che Alexandre Dumas padre rese popolare con l'ultimo episodio della saga de 'I tre moschettieri', 'Il visconte di Bragelonne'. Questa è la storia di Ben Zygier - alias Ben Alon, alias Ben Allen - un australiano di 34 anni che, rivela l'Abc, era un agente del Mossad e che nel 2010 venne incarcerato nella Bastiglia israeliana, il penitenziario di massima sicurezza di Ayalon. Neanche i suoi carcerieri sapevano chi fosse realmente. Quattro mesi dopo Zygier si suicidò, impiccandosi in cella, e il suo cadavere venne riportato in Australia. La vicenda emerse per la prima volta nell'estate del 2010, grazie alle rivelazioni pubblicate da Yediot Ahronot online, subito rilanciate dalla stampa internazionale e poche ore dopo cancellate dal sito del quotidiano israeliano, dopo un probabile intervento della censura militare.
Oggi si è verificata una situazione simile: poco dopo la pubblicazione del reportage di Abc, l'ufficio del primo ministro israeliano Banyamin Netanyahu, con una procedura molto inconsueta, ha convocato d'urgenza i direttori dei principali mezzi di informazione del Paese per chiedere loro di non pubblicare "informazioni sensibili potenzialmente imbarazzanti" per il governo sul caso. Una vicenda, quella di Zygier, che comunque rimane avvolta dal mistero più fitto: sposato con una israeliana e padre di due figli, avrebbe commesso un reato tale da minare "l'esistenza stessa dello Stato di Israele", probabilmente vendendo segreti militari. Un reato così grave da aprirgli le porte della stessa cella in cui era stato detenuto Yigal Amir, l'estremista israeliano che uccise l'ex premier israeliano Yitzhak Rabin, e John Demjanjuk, il boia nazista del campo di Sobibor, corresponsabile dello sterminio di quasi 28.000 ebrei.
Ayalon è poi lo stesso carcere dove è stato imprigionato Mordechai Vanunu, che rivelò i segreti nucleari di Israele. Insomma, una cella 'speciale' in un carcere di massima sicurezza, dotato di sistemi hi-tech di sorveglianza. Una circostanza che metterebbe in dubbio il suicidio della 'Maschera di ferro': "Le celle vengono monitorate 24 ore al giorno dalle telecamere, è improbabile che Ben Zygier si sia potuto impiccare", ha detto alla Abc un ex agente dell'Asis, il servizio segreto australiano, Warren Reed. Non è la prima volta che l'Australia finisce nelle maglie di una storia legata al Mossad: a gennaio del 2010, giusto qualche mese prima dell'arresto di Zygier, Mahmoud al-Mabhouh, cofondatore delle brigate Ezzeldin al-Qassam (l'ala militare di Hamas) venne ucciso in un albergo di Dubai. Un assassinio attribuito a un commando israeliano che, come emerse più tardi, aveva utilizzato anche passaporti australiani per entrare nell'emirato. Il ministro della Giustizia israeliano uscente, Yaakov Neeman, rispondendo oggi all'interrogazione di due parlamentari, ha detto che il caso Zygier "merita di essere esaminato". Gli osservatori sperano che la vicenda della 'Maschera di ferro' non si concluda come quella di Marcus Klingberg, lo scienziato israeliano arrestato nel 1983 per aver passato segreti militari all'Urss e condannato a 20 anni di carcere. Della sua esistenza, dell'arresto e della detenzione si seppe qualcosa solo dieci anni più tardi, nel 1993
(ANSA)

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