giovedì 14 febbraio 2013

L’esperta: la Nordcorea vuol far vedere di essere in grado di colpire l’America





Parla Suzanne Di Maggio, direttore
degli Studi globali di Asia Society:
“Kim Jong-Un vuole affermarsi dinanzi al suo popolo e ad acquisire maggiore potere negoziale all’estero”
FRANCESCO SEMPRINI
NEW YORK
Suzanne Di Maggio, direttore degli Studi globali di Asia Society, cosa tenta di dimostrare Pyongyang?  
«Questo terzo test nucleare assieme alle esercitazioni balistiche conferma che la Corea del nord vuol far vedere al mondo di essere in grado di colpire l’America». 

Una velata dichiarazione di guerra?  
«Kim Jong-Un vuole affermarsi dinanzi al suo popolo e ad acquisire maggiore potere negoziale sul piano internazionale. Si tratta di una ritorsione contro le sanzioni approvate di recente dal Consiglio di Sicurezza Onu, anche la tempistica non è casuale, visto che arriva nel giorno del discorso sullo Stato dell’Unione». 

Il regime è enigmatico, consente al Ceo di Google di visitare il Paese facendo pensare a un’apertura al resto del mondo e poi torna alle provocazioni con i test atomici..  
«Fa parte del copione seguito da Kim Jong-Un: dimostra al popolo che il leader della più grande Corporation americana viene in pellegrinaggio nel Paese, e al contempo dimostra che è il regime è in grado di colpire gli Usa». 

Questa volta però la Cina è furibonda...  
«La reazione di Pechino è stata chiara, questo test ha aumentato in maniera drastica le tensioni tra Pechino e Pyongyang, la Cina non vuole problemi nella penisola mentre adesso non solo gli Stati Uniti, ma anche Giappone e Corea del sud prenderanno provvedimenti seri sentendosi sempre più minacciati».  

Quindi la Cina appoggerà nuove azioni da parte dell’Onu?  
«Sicuramente avrà gravi difficoltà ad opporsi. Del resto già ieri hanno sottoscritto la dichiarazione di “forte condanna” del Cds. Bisognerà vedere adesso come proseguiranno, probabilmente non voteranno nuove sanzioni ma di sicuro non metteranno il veto all’estensione di quelle già esistenti». 

Il nuovo leader sfugge al controllo del Dragone?  
«A quanto sembra la leva di Pechino nei confronti di Pyongyang è molto meno efficace di quanto lo fosse in passato. Questa volta Pechino è determinata a dimostrare che questa strada non porta da nessuna parte, e non escludo che possa agire al di fuori del quadro Onu adottando sanzioni unilaterali gambizzando economicamente la Corea del Nord». 

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