sabato 23 febbraio 2013

La strana campagna elettorale, tra false lauree e giaguari



Dalle finte lettere di rimborso Imu, ai cani adottati in diretta tv


 Oscar Giannino e Mago Zurli', al secolo Cino Tortorella


di Serenella Mattera
Cani da adottare, giaguari immaginari da smacchiare. Finte lettere per il rimborso dell'Imu. False lauree e mancate partecipazioni allo Zecchino d'oro. Birre bevute in diretta, sbornie promesse, il vino rosso come metafora della sinistra. Staffette in tv e 'ammucchiate' sul presepe. Quasi si fatica a metterle tutte in fila, le istantanee più curiose e sorprendenti di una campagna elettorale che si annunciava breve e invernale, ma ha avuto toni per nulla freddi.
I presagi, certo, c'erano tutti. Se si guarda agli albori della corsa per il Parlamento, ci si imbatte in Beppe Grillo che a ottobre traversa a nuoto lo stretto di Messina e promette lo sbarco in forze dei suoi a Roma. Una 'minaccia' che si fa più credibile in febbraio quando, galvanizzato, il comico riempie le piazze "come De Gasperi e Togliatti" e raccoglie ovazioni quando urla che aprirà le Camere "come scatole di tonno".
Ancor più sorprendente delle performance dello showman prestato ai comizi, può però apparire la trasformazione cui si presta l'uomo della 'sobrieta'' Mario Monti nel salire in politica. Il Professore svela i suoi interessi su Facebook (gli piacciono Mina e la commedia 'Notting Hill'). Si fa riprendere con i nipotini. Si concede una birra in tv. Si fa immortalare con un cane in braccio, come pochi giorni prima l'avversario Berlusconi. E poi pubblica un video di casa Monti in cui quel cagnolino bianco ribattezzato Empatia ('per gli amici Empy') viene rimproverato dalla signora Elsa per la pipì sul divano.
Per nulla sorprendente, invece, l'exploit di Silvio Berlusconi, maestro delle campagne elettorali. E fa niente se la lettera propagandistica spedita agli italiani sotto forma di finto modulo per il rimborso dell'Imu, gli guadagna una denuncia e l'apertura di un fascicolo da parte della procura di Roma. In campagna elettorale il Cavaliere sfodera tutte le sue armi: fa il gesto delle manette a Ingroia, pulisce la sedia su cui siede Travaglio, promette che si ubriacherà per la sconfitta di Monti, fa battutacce a una signora, si spende fino ad accusare un malore prima, una congiuntivite poi. E sempre ci scherza su.
"Berlusconi considera le donne come bambole gonfiabili", si indigna invece Pier Luigi Bersani. Che preferisce infarcire le sue caste battute di giaguari da smacchiare e tacchini sui tetti, per la disperazione di Matteo Renzi e Romano Prodi, che quelle metafore le trovano a tratti incomprensibili. Antonio Ingroia, immortalato in tutta la sua sicilianità da una popolare imitazione di Maurizio Crozza, un giorno incontra per caso Bersani in una saletta dell'aeroporto di Fiumicino e con lui ingaggia una disputa davanti a un bicchiere di vino su chi di loro due sia "più rosso". Ma tra gli outsider è Oscar Giannino a guadagnarsi un capitolo a sé. Con i suoi vestiti eccentrici, il bavaglio indossato in tv, ma soprattutto il falso master e ben due lauree immaginarie smascherate a una settimana dal voto. E persino Cino Tortorella, il Mago Zurlì, pronto a 'infierire' dichiarando che no, non era vera neanche la storia della partecipazione di Giannino allo Zecchino D'Oro.
In una campagna elettorale senza confronti tv, ma con le statuette dei sei candidati fotografate in tutte le pose sul presepe napoletano, meritano una menzione anche 'il gigante' Crosetto e 'la bambina' Meloni. Lei in foto in braccio a lui.
Poi in video insieme, un po' tristi, per scusarsi dello spot "idiota" girato da due loro candidati contro una coppia gay apparsa sul palco di Sanremo. E valga questa ultima citazione per ricordare che resteranno anche tracce di un festival della canzone, negli annali di questa strana campagna elettorale.
 (ANSA)

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