domenica 24 febbraio 2013

Ingroia e Di Pietro dal notaio Già si spartiscono i rimborsi


FINANAZIAMENTI AI PARTITI


Secondo Panorama i promotori della lista Rivoluzione Civile hanno siglato un contratto con indicazioni precise per la spartizione dei rimborsi elettorali


Ingroia e Di Pietro sono già andati dal  notaio per spartirsi i rimborsi

di Antonella Luppoli 
Antonio Ingroia, è stato contestato dagli operai della Fiom. L’ex magistrato prestato alla politica con la lista «Rivoluzione Civile» - che concorre alle prossime Politiche - si è schierato dal lato di Bersani e contro il leader del Sel Nichi Vendola nel discorso tenuto al Teatro Carcano di Milano. E questo ha scatenato una reazione forte, quasi aggressiva, da parte di alcuni dei presenti. 
Ingroia ieri mattina è intervenuto durante un incontro organizzato da Fiom e Cgil. Dopo aver salutato con un bacio il segretario generale del sindacato Maurizio Landini, si è seduto sul palco accanto a  Vendola. Ha fatto un lungo discorso l’ex pm sparando a zero sulla classe imprenditoriale e su quella politica dell’Italia. Sul rapporto tra le due e sulla mancata serietà mostrata dall’una e dell’altra parte in molteplici occasioni. 
«La classe imprenditoriale, come scritto dal giudice di Finmeccanica, usa la mazzetta come filosofia aziendale» ha tuonato l’ex giudice della procura di Palermo. Ma a un certo punto, la situazione deve essergli sfuggita dalle mani. O forse dalla bocca. Ha detto qualcosa di sbagliato. Così, il leader di Rivoluzione Civile è stato contestato dagli operai della Fiom presenti in platea. Quasi come il comico Crozza sul palco dell’Ariston. Stava dicendo Ingroia: «Il Pd ha la grandissima responsabilità di aver appoggiato il governo Monti. Mi chiedo cosa abbia di centrosinistra una coalizione che si propone di fare un nuovo governo Monti, mi chiedo come l’amico Vendola possa stare in una simile compagnia». A quel punto da alcuni dei presenti si sono levati dei fischi e un contestatore ha urlato: «Tu invece sei alleato di Di Pietro». 
Ingroia ha risposto: «Di Pietro è stato contro il governo Monti. Si è sempre mostrato coerente». Facendo così scattare l’applauso dei presenti. E in effetti l’intesa tra i due ex pm è sempre più salda. Secondo il settimanale Panorama infatti per la creazione della lista civica di Rivoluzione Civile, i suoi promotori - Ingroia in primis - sono andati da un notaio e hanno siglato un contratto all’interno del quale sono state stabilite precise indicazioni in merito ai rimborsi elettorali. Firmatari dell’accordo sono: il suddetto Ingroia, Antonio Di Pietro (leader dell’Idv) appunto - come suggerito dal contestatore di Milano - Paolo Ferrero (del Prc), Oliviero Diliberto (del Pdci), Angelo Bonelli (dei Verdi), Luigi De Magistris (di Arancioni) e Leoluca Orlando (che ha ricostruito per l’occasione la sua lista). 
Le percentuali variano da 30 al 10 per cento a seconda dell’importanza attribuita ai diversi partiti. In serata Ingroia ha poi specificato che la contestazione non è stata opera degli operai della Fiom ma che «si è trattato solo di qualche militante del Sel che ha tentato di nascondere il fatto che finiranno nell’abbraccio mortale di Mario Monti».

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