Fine marzo 1986 –
E’ sera, mi trovo a piazza Mancini,4 sto parlando con
un’amica, all’=
Improvviso un folto gruppo di persone cariche di
valigie e pacchi,
guidate da due addetti ai lavori , incaricati dal
P.C.I. E
dal P.S.I. en=
trano nel palazzo, con la velocità del fulmine si
sparpagliano nei cortili
interni, sfondano le porte di tutti gli appartamenti
non affittati e li
occupano.
L’ occupazione va avanti per circa un anno , poi la
nuova proprietà inizia
la vendita degli appartamenti, naturalmente i primi ad
essere contatta=
ti sono gli inquilini regolari.
Sarebbe un’occasione magnifica, ma come fare , gli inquilini sono
Quasi tutti mono reddito. Quale banca darà mai un
prestito a questa
Povera gente ,
che rivendica il diritto di rimanere nella casa dove ha
vissuto per
tanti anni?
Come per incanto un personaggio con il quale il
comitato degli inquilini sta trattando fa una proposta: Se voi mi votate, vi faccio avere in affit=
to le case che il comune sta costruendo “ per la Finanza.
Ci sono le elezioni, il famoso personaggio viene
eletto.
Gli occupanti vengono mandati a Tor Bella Monaca, e
gli altri festeggiano il Natale 1987 nelle loro nuove case della Borgata
Fidene.
Voi penserete che la storia finisca qui, assolutamente
no.Alcuni privilegiati quelli che entravano da via Calderini,68, vengono
mandati
A via Sabotino, 22 nell’immobile di proprietà dell’ Istituto
Nazionale delle
Assicurazioni.
Ora la mia domanda è questa:
Come ha fatto l’ I.N.A. a diventare proprietaria di un
complesso immobiliare di proprietà del
VATICANO , ma costruito su terreno di pro=
prietà del demanio?
Se ne è appropriata o le è stato regalato da qualche
persona generosa?
Dove sono finiti i soldi che il Comune e l’I.N.A.
hanno ricavato dalla vendi=
ta degli appartamenti?
NICOLETTA RAMAZZOTTI
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