domenica 17 febbraio 2013

Giustizia a tutti i costi!


Mi chiamo Bonaccorso Rita. Oggi ho deciso di scrivere questa lettera per esternare ciò che durante questi anni di processi non mi ha donato pace e sicurezza interiore.            Mi indirizzo ai sentimenti delle persone, i professionisti di legge e giustizia e cronaca, che ad oggi sono gli unici in grado di liberarmi da questo incubo senza fine, mettendo il punto a questa storia fondata su un masso di sabbia che altro non ha rappresentato per me che una persecuzione.                                                                                                                                E quindi faccio appello al vostro cuore di uomini, padri di famiglia. Sono una cittadina italiana come voi, che vive come tutte le madri cercando nella città di Palermo, attanagliata dai suoi problemi, di dare da sola un futuro ai propri figli. In virtù del dono che Dio mi ha concesso di avere i miei figli accanto, vi parlo perché oggi mi rivolgo al vostro cuore. E tutti abbiamo un cuore.
In questi anni ho sempre avuto fiducia negli avvocati che mi hanno circondato e nonostante questi abbiano anche commesso i loro errori come esseri umani imperfetti, confidavo nel fatto che dall’altra parte della scrivania ci fossero degli uomini, che seppure più potenti, avessero una più accurata esperienza per discernere un caso facilmente risolvibile da un altro. Ed il mio doveva essere risolto da molto tempo. Non potevo sapere che ciò che mi si tramava alle mie spalle. Tuttavia posso aggiungere un pensiero che non ho mai potuto far trapelare durante questi anni di processi interminabili nei quali tutto contava fuorchè la mia opinione…il mio pensiero…LA MIA INNOCENZA!!!!! Perché cari lettori….di innocenza si tratta…! Ho deciso di scrivere questa lettera per dimostrarvi la mia innocenza  mostrando pubblicamente i miei documenti  facendo giudicare a voi se di innocenza si può parlare.
Forse non molti sono ancora a conoscenza della mia storia. Mi dispiace avervi coinvolto in questa tenebrosa situazione che se per voi è un caso all'ordine del giorno per me rappresenta l’inganno di vent'anni che a dire il vero non so come sia cominciato né perché. Su nessun documento imputatomi compare la mia firma o la mia approvazione nella costituzione di una società occulta (come hanno osato chiamarla) o meno.
Da questo fatto parte tutto. Ho solo accompagnato una conoscente ad una fiera e averle consigliato di scegliere un gioiello piuttosto che un altro…come quando un’amica consiglia ad un’altra di acquistare un paio di pantaloni perché il modello le veste meglio. Solo che al tempo non si trattava di semplici consigli su capi di abbigliamento. Si trattava di gioielli e quella che si definiva “mia amica” quella volta aveva acquistato la merce che le gradiva per l’apertura del suo nuovo negozio. Poteva una ventenne come me, all'oscuro di tutto, immaginare cosa le si tramava alle spalle? Quel negozio aprì…pieno dei gioielli che lei aveva scelto…i fornitori di questi ,che servivano all'arredo, diedero a quella donna spietata ciò che aveva scelto, come in precedenza era avvenuto, intrattenendo questi rapporti commerciali da tempo, di cui non ne conoscevo l’entità, ma soltanto ciò che si vedeva. Ma ventenne e ingenua ero ignara del fatto che rappresentare l’ex moglie di un famoso calciatore (Totò Schillaci) equivalesse a pensare di essere garante per l’acquisto di merce di cui ero completamente estranea se non per un semplice consiglio, ripeto!!!! Ma da quando farsi accompagnare da una persona in qualche modo famosa si traduce in una garanzia di pagamento???io avevo la mia vita, i miei figli e le ansietà con cui combattere ogni giorno all'altezza di un mondo più grande di me…e la vicenda si propagava oltre i limiti di qualsiasi immaginazione. Il negozio aprì e dopo un furto dimostrato poi dagli inquirenti di essere stato simulato, sparì tutta la merce all'interno. E qui viene il bello!!!!la mia presunta amica non pagò mettendo in trappola tutti quei fornitori che palesemente conoscevano la mia estraneità alla truffa ingegnata da quella donna. La mia innocenza poteva essere dimostrata quanto prima dai dati bancari che al tempo mostravano non altro che i pagamenti della routine quotidiana. Per prima cosa, convinta di poterne venire fuori a breve, avevo chiesto al mio primo avvocato, di dimostrare che il mio conto poteva soltanto appartenere ad una semplice casalinga. Ma questo non avvenne. Oggi ho scoperto il perché. Ho studiato il mio caso e ho ascoltato i pareri dei diversi avvocati tutti accomunati dalla stessa opinione: sul giudizio di primo grado ci sono importanti errori. Si è mai detto di essere difesi da un avvocato che dovrebbe manifestare l’innocenza dell’assistito e scoprire in seguito che non abbia fatto il suo dovere? Per un innocente consiglio si può essere coinvolti ed accusati di aver truffato una ditta (……….) i cui esponenti non si sono mai presentati alla mia vista??? Tra tutti i fornitori di cui lei si era servita che erano convinti della mia totale estraneità al lavoro solo una ditta si è rivalsa su di me… perché mai????negli anni ho ben capito il motivo ma è d’obbligo tenerlo per me…chiedo solo giustizia. Le mie prime sentenze sono fondate sull’ascolto dei testimoni della stessa ditta…cosa assai strana…a cui si aggiunge il fatto che oltre ad essere plagiati per professione sono anche stati ascoltati dopo 12 anni!!!!! Non serve che aggiunga altro… io sto scrivendo questa lettera e al mio fianco compare un avvocato…non intendo inventare niente ma mostrare l’inventiva della matrice di questa storia che si protrae fino ad oggi facendo emergere grovigli inspiegabili. Se si è citati in giudizio, vi chiedo, si è colpevoli per sempre? Si è macchiati per una colpa che non si possiede? In vent’anni il mio nome compare sporco senza aver fatto nulla…. Perché questo fardello così pesante su di me? Sarete voi a constatarlo.
Io non conosco la mia controparte se non alla luce di quello che hanno tramato nei miei confronti. Se fossi stata coinvolta come semplice persona, avrei dovuto tacere (cosi come ho fatto quando mi hanno indebitamente sequestrato i soldi che conservavo per i miei figli, mai restituitirmi dal tribunale di Torino, pur essendo stata assolta, perché?) ma l’angustia non conviene quando recherebbe danno al solo bene che conservo per i miei figli, frutto del lavoro del mio ex-marito; e soprattutto non conviene se reca danno anche a chi rappresenta la giustizia nella mia città, gli uomini di legge e i rappresentanti del Tribunale di Palermo, in cui per anni ho riposto le mie speranze. Ecco perché con le mie parole voglio mettervi alla luce di alcuni fatti che mi stanno a cuore:
-non ho mai contratto il debito che mi imputano contro;
-la ditta ……… mi ha ingannato.
Le mie affermazioni provengono dai fatti: questo credito, che dicono di vantare nei miei confronti, altro non è che un’invenzione, che non è attestata nemmeno dalle fatture. Quando la ditta ha dato inizio a questo interminabile processo il credito era di tipo aziendale e adesso, a distanza di anni non riesco a capire, e concorderete con me, sicuramente, come sia possibile che questo credito si sia trasformato in un credito di tipo personale alla luce di fatti che sembrano dimostrare ancor più la mia innocenza. Dopo essere stata io, tramite i miei avvocati, a mettere in luce la morte del Sig proprietario della ditta………, la cui ormai società era in liquidazione da anni, dal 2004,(mai scoperto durante il processo, oltretutto la sentenza di I grado è stata emessa nel 2006, due anni dopo che la società non esisteva già più) ho anche scoperto che la ditta come lui non esiste più perchè ceduta a non si sa quale altra ditta!! Beh io non entro nei meriti della vita che ha condotto quest’uomo ma i fatti ancor più mi dimostrano che io non vedo chiaro in questa vicenda. I figli del Sig, ex proprietario della ditta, ormai defunto……..  hanno rinunciato all’eredità del loro padre e con che titolo vogliono avere il diritto di presentare una cessione di credito fittizia, perché a mio avviso e credo anche vostro sia così, neanche attestata da una perizia calligrafica? Le date di entrambe le documentazioni non sembrano presentare una sequenza logica dei fatti come la famiglia ……….vuole far apparire. Dove finiranno i soldi della mia casa dato che non esistono le fatture che mi renderebbero colpevole?  C’è una rinuncia all’eredità e una cessione del credito notificata dopo tale rinuncia. Le date non si succedono…e non coincidono…perché prima i figli rinunciano all’eredità del padre e poi invece fanno comparire questo foglio con cui (ve lo traduco in parole più semplici) non si impegnano a pagare tutti i debiti che probabilmente avrà lasciato il padre ma si  sforzano ad accettare i soldi che ingiustamente dovevo a lui. Tutto questo avviene durante l’inizio dell’asta dell’immobile a mio carico sequestratomi (visto che non posso dargli i soldi del debito che mi chiedono), tacendo consapevolmente sulla morte del padre. Cosa c’è sotto questo labirinto di intrecci? Perché mi vengono respinte le istanze di sospensione che tutti i miei avvocati hanno presentato per me? Cosa c’è ancora dietro questa vicenda che io non conosco? l’interesse riguarda il valore dell’unico bene che possiedo? Perché mi è stato riferito dai miei legali che giudici e avvocati intrattengono rapporti  al di là del professionale? e perché i miei avvocati insistono nel dire che l’avvocato di controparte è un pezzo forte? in che senso? C’è qualcosa più forte dell’innocenza?  Esiste questo tipo di giustizia in Italia? non posso crederci!!!sono stanca di tacere, adesso ho bisogno di aiuto da parte dei mezzi di comunicazione. Voglio i riflettori aperti su questi anni in cui nessuno ha voluto apertamente, compresi i miei legali, ammettere senza alcun dubbio la mia innocenza. Devo essere colpevolizzata per ciò che non ho fatto? Devono pagare i miei figli per un complotto architettatomi? E se non ci fossero stati questi grossi interessi economici che altro non riguardano che il tetto sotto il quale vivo, avrei pagato con il carcere il danno che mi accusano?? E se invece fosse stato, come in altri casi, il carcere la punizione di questa cospirazione? chi mi avrebbe restituito la libertà di cui godevo prima? Oppure sto pagando solo perché portavo un nome famoso? Chi mi restituirà le energie emotive sprecate dietro sentenze negative? E tutti i soldi di cui mi sono privata ingiustamente? Sono stanca di vedere parcelle… Un solo avvocato per aver scritto due opposizioni in meno di un anno mi ha chiesto 42.000 euro.. e questa giustizia?? Ditemi voi: a chi ho fatto del male per meritarmi tutto ciò? Chi ha tramato alle mie spalle vuole farsi avanti? C’è omertà?
:
"i miei avvocati mi hanno sempre
spiegato che la rinuncia all'eredità fa parte di un codice civile
valido in tutta Italia, ma come mai non resta applicabile a Palermo? "
"diverse volte a partire dalla mia prima udienza non sono state
rispettate le date di presentazione, i termini erano in molte occasioni
scaduti, ma se un avvocato va oltre i termini di tempo richiesti...dove
sta la mia colpa?"


Tuttavia confido ancora nei giudici di Palermo, credo in loro, sapranno capire la mia innocenza.
 Cari lettori, mi indirizzo al……………………… Presidente Giorgio Napolitano, al Ministro Paola Severino, a Il Fatto Quotidiano, a No-Censura, al Ministero della Giustizia, alla Sentenza di Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ecc..
 sono una madre di due figli che amo più della mia stessa vita e la casa con cui per anni ho vissuto con loro e l’unica cosa che possiedo. Non potete privarmi del mio bene di famiglia. Sapete anche voi più di me: non esiste un titolo esecutivo per dargliela vinta alla mia controparte! Voglio che venga fatta giustizia in questa storia e solo voi potete mettere un punto che mi permetterà di proseguire la mia vita tranquillamente. Vorrei che mi fosse restituita la mia serenità che ho perso ormai da anni. Il mio ex marito Totò Schillaci è disposto anche lui ad intervenire per testimoniare pubblicamente e tramite i mezzi di comunicazione la mia innocenza. Voglio giustizia a tutti i costi!!!

Rita Bonaccorso  Schillaci

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