giovedì 7 febbraio 2013

Giù, nella Napoli che non si vede



A spasso tra gallerie, cunicoli, teatri, rifugi e cripte scavate sotto il centro partenopeo


da questo corridoio si arriva a un grande spazio che corrisponde all'anello superiore di un antico teatro greco-romanoda questo corridoio si arriva a un grande spazio che corrisponde all'anello superiore di un antico teatro greco-romano
ingresso per visitare i sotterranei di Napoli
enorme grotta con pareti alte fino a 12 metri, dove si possono ammirare alcune statue del presepe settecentesco partenopeo, protette da grandi teche
lungo cunicolo sotto piazza san Gaetano, uno dei punti da dove si visitano i sotterranei di Napoli
altro lungo cunicolo, illuminato per le visite
una cripta usata come rifugio durante l’ultimo conflitto mondiale con alcuni ricordi di guerra
(di Ida Bini)
 
La scoperta nel 1984 delle cave di tufo d’epoca greca sotto il centro storico di Napoli diede inizio a un nuovo modo di fare turismo nel capoluogo partenopeo, che sfruttava le esplorazioni archeologiche del sottosuolo. All’inizio le escursioni nei sotterranei venivano organizzate occasionalmente e solo su prenotazione ma la crescente curiosità della gente e l’interesse per questo modo alternativo di visitare la città ha contribuito alla nascita di un’associazione storico-culturale di esperti archeologi, storici dell’arte e speleologi che accompagnano i visitatori a scoprire le attrazioni “nascoste”. Nel corso degli anni questa formula vincente ha incrementato il numero di associazioni e ha diversificato l’offerta turistica con più percorsi guidati, visite tematiche e un maggior numero di punti di partenza per i tour sotterranei.
 
Oggi il sottosuolo partenopeo con i suoi 2.400 anni di storia - dalla fondazione greca ai giorni nostri - e i siti archeologici dei Campi flegrei, a nordovest della città, sono protagonisti di un’enorme afflusso di persone che ogni giorno visitano catacombe, cave, palazzi, cripte, cisterne e pozzi, antiche ghiacciaie e condotti dell’acqua, teatri e, soprattutto sotto i quartieri spagnoli, i rifugi che durante la Seconda Guerra mondiale salvarono tante vite.
 
Le prime testimonianze di scavi a Napoli risalgono al III secolo avanti Cristo, quando i Greci alla ricerca del tufo per realizzare le mura della loro Neapolis crearono cave e gallerie sotterranee, usate in seguito anche per seppellire i defunti. Poi fu il turno dei Romani che scavarono il sottosuolo per conservare cisterne per l’acqua e il cibo e per la sepoltura, creando cripte e lunghe gallerie di cunicoli. Si continuò a scavare fino alla metà del Seicento, quando la città, sempre più grande e popolosa, necessitava di un acquedotto esteso e capillare.
Dopo la scoperta delle prime cave di tufo, poco alla volta vennero alla luce altri meravigliosi spazi dove, tra cunicoli e gallerie, si nascondevano interi palazzi e ricche cripte di chiese che oggi si visitano con l’aiuto di guide esperte. Dagli anni Novanta nelle viscere del capoluogo campano si susseguono incredibili ed emozionanti scoperte archeologiche per straordinari percorsi e visite sempre rinnovate.
Tra i tour più richiesti c’è quello che permette di visitare l’antico teatro greco, frequentato anche da Nerone, una delle testimonianze sotterranee più interessanti di Napoli: per raggiungerlo si entra in quella che era una bottega di un falegname, al numero 68 di Vico Cinquesanti, vicino a piazza S. Gaetano, sull’antico foro romano. Si scende fino a uno spazio di circa 150 metri quadrati con pareti alte fino a 12 metri, che corrisponde all’anello superiore del teatro, dove si può assistere a vere rappresentazioni teatrali e ammirare alcune statue del presepe settecentesco partenopeo, protette da grandi teche. L’entrata ai sotterranei si trova proprio accanto alla chiesa di san Lorenzo Maggiore, dove è possibile visitare gli scavi archeologici dimura greco-romane, cisterne e tunnel scavati nel tufo che danno un’ulteriore, suggestiva immagine del sottosuolo napoletano.
 
In via Sant’Anna a Palazzo, nei pressi dei quartieri spagnoli, c’è un’altra entrata che porta ai sotterranei più importanti di Napoli – quelli più grandi sono le alte cave greche di tufo – dove si cammina lungo cavità profonde e alti archi fino al meraviglioso e imponente acquedotto romano, una delle principali opere realizzate da Augusto, che raggiungeva la lunghezza di 170 chilometri. Originariamente nasceva da un bacino artificiale alimentato dal fiume Serino e poi si divideva in due condotti, uno rivolto verso Benevento e l’altro verso Napoli. L’acquedotto si diramava in molte gallerie e stretti cunicoli e poi usciva all’aperto, lungo alcune arcate di cui oggi rimane traccia nei “Ponti Rossi”. Dell’acquedotto si visitano a 40 metri sottoterra le antiche cisterne e soprattutto i cunicoli che hanno una storia molto particolare: usati come rifugi durante l’ultimo conflitto mondiale da più di 4mila napoletani, sulle pareti riportano graffiti, racconti, testimonianze d’amore e di amicizia, persino le informazioni su sommergibili, aerei, carri armati e, ancora ben distinguibili, i ritratti dei capi di Stato dell’asse Roma-Berlino-Tokyo.
 
I sotterranei regalano molte altre sorprese: cripte, catacombe (le più famose sono quelle di san Gennaro, di san Severo e di san Gaudioso nel quartiere Sanità), grotte, palazzi e una labirintica rete di gallerie che portano altunnel Borbonico, usato dai regnanti come veloce accesso al mare in caso di necessità. Per raggiungerlo ci si addentra da un vecchio palazzo di via Egiziaca a Pizzofalcone e si cammina tra le antiche cisterne d’origine greca fino al tunnel scavato nel tufo e si ritorna alla luce nei pressi di piazza Vittoria. La galleria sotterranea venne costruita nell’Ottocento per collegare piazza del Plebiscito alla zona di Chiaia in caso di fuga dei Re, residenti a Palazzo, e i suoi soldati. Durante la seconda guerra mondiale il tunnel venne usato come rifugio antiaereo e poi, negli anni ‘50 e ‘60 come deposito di automobili; è soltanto dal 2005 che venne ritrovato e restaurato per le visite sotterranee.
Per informazioni: www.napolisotterranea.org

(ANSA)

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