sabato 9 febbraio 2013

Frosinone, la ditta perde l'appalto dirigente si impicca in ufficio


L'uomo di 62 anni, direttore responsabile della filiale Dhl di Frosinone, temeva il suo licenziamento e quello del figlio che lavorava con lui. Al vaglio degli investigatori due lettere che avrebbe lasciato per spiegare il gesto. Comitas, l’associazione delle piccole e microimprese italiane: "L'ultimo di una serie di gesti estremi dettati dalla crisi. Le istituzioni forniscano assistenza ai piccoli imprenditori e ai dirigenti in difficoltà"
Il direttore responsabile della filiale della Dhl di Frosinone, specializzata in consegne a domicilio, si è suicidato questa mattina impiccandosi nei suoi uffici, in zona Asi. L'uomo avrebbe anche lasciato delle lettere per spiegare il tragico gesto. Il suicidio, da una prima ricostruzione, sarebbe legato al fatto che la ditta aveva perso un importante appalto e la vittima temeva per il futuro dell'attivita', per il suo posto, per quello del figlio che lavorava con lui e per i 35 operai dell'azienda. Indaga la polizia.
 
COMITAS: "GESTO DETTATO DALLA CRISI" - "Il suicidio avvenuto oggi a Frosinone, dove un dirigente di una azienda si è tolto la vita dopo aver perso una importante gara d’appalto, è solo l’ultimo di una serie di gesti estremi dettati dalla crisi economica che attanaglia il nostro paese - afferma Comitas, l’associazione delle piccole e microimprese italiane - Negli ultimi due anni il numero dei suicidi è stabile ma quelli ad opera di imprenditori e dirigenti in gravi difficoltà sono aumentati in modo esponenziale. Alla base di tali episodi, vi è proprio la crisi economica che incombe sul nostro paese e che sempre più spesso porta ad azioni disperate chi non riesce a vedere un futuro o una soluzione ai propri problemi; chi insomma si sente solo e senza prospettive, schiacciato dalla vergogna di affrontare un fallimento". "Le istituzioni – prosegue Comitas - devono fornire la dovuta assistenza anche psicologica ai piccoli imprenditori e ai dirigenti in difficoltà, per evitare che nel 2013 aumenti ancora il numero di chi, stretto dalla crisi, si abbandoni a gesti estremi. Basterebbe dare ascolto a chi è in crisi acuta e prospettare le soluzioni che talvolta potrebbero essere a portata di mano, come possibili dilazioni o rateazioni di cui la Pubblica Amministrazione dovrebbe farsi promotore se non addirittura garante.

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