giovedì 21 febbraio 2013

Bullismo, botte a ragazzina pelle scura sul web



Caso a Grosseto, nel filmato si dice 'e la negra se le busca'


 Ragazza vittima bullismo chiama polizia

Il 'branco' assale una ragazzina, la insulta chiamandola 'negra' e il tutto viene filmato e finisce su 'Youtube'. Una rissa tra ragazzine con i maschi che filmano la scena e' accaduta a Grosseto ed e' raccontata dal quotidiano Il Tirreno che mostra anche il filmato prima finito sul web e poi rimosso da chi lo ha realizzato.
Le immagini mostrano le botte tra adolescenti e l'assalto di gruppo ad una ragazza dalla pelle piu' scura che viene presa a schiaffi e insultata come 'negra'.
Nel filmato c'e' chi commenta: 'La negra se le busca'. Il quotidiano, in un servizio sui nuovi casi di bullismo al femminile, riferisce anche di un caso accaduto a Piombino: un gruppo di ragazzine picchia una diciassettenne colpevole di averle offese sul web attraverso Facebook. 
"Abbiamo acquisito il filmato e adesso inizieremo le indagini" dice Armando Buccini, dirigente della squadra Mobile di Grosseto. "Ancora non ci sono denunce perché prima dobbiamo far luce bene sulla vicenda", chiude Armando Buccini. 
Il ministro per l'Integrazione Andrea Riccardi ritiene "di estrema gravità" la vicenda. "E' un caso che - afferma il ministro - non può essere derubricato come una semplice ragazzata. Per questo ho dato mandato all'Unar (l'ufficio antirazzismo di Palazzo Chigi) di fare piena luce sulla vicenda. Alla ragazza aggredita e alla sua famiglia va la solidarietà e la vicinanza di tutto il governo. Ho avuto contatti con le autorità di polizia di Grosseto: mi hanno riferito che sono sconcertati, perché è la prima volta che succede una cosa di questo tipo. Occorre fare - aggiunge Riccardi - una riflessione più generale sulla condizione dei nostri giovani: il bullismo, in questo caso a sfondo razzista, amplifica le sofferenze e le umiliazioni inflitte alla vittima con l'esposizione alla gogna di internet. Istituzioni, mondo della scuola e della società civile sono chiamate a un'azione preventiva ed educativa più accorta".
"Non possiamo permetterci di sottovalutare azioni come quella avvenuta a Grosseto ai danni di una ragazza minore di colore da parte di suoi coetanei che, come testimoniano le immagini poi caricate sulla rete presumibilmente dagli autori, l'hanno aggredita fisicamente e insultata": lo afferma Raffaela Milano, direttore dei programmi Italia-Europa di Save the Children. "Al di là della dinamica dei fatti, questo gravissimo episodio di discriminazione e bullismo - rileva Milano - testimonia come, in un Paese in cui c'é quasi un milione di minori di origine straniera la metà dei quali è nata qui, l'integrazione sia ancora un obiettivo lontano da raggiungere e ci si debba impegnare tutti a costruire una cultura diversa a partire proprio dai ragazzi più giovani".
Secondo una recente indagine condotta da Ipsos per conto di Save the Children 4 minori su 10 sono testimoni, viene sottolineato, di atti di bullismo online verso coetanei, percepiti 'diversi' per aspetto fisico (67%), orientamento sessuale (56%) o perché stranieri (43%). "Di fronte al dilagare di questi episodi, che dimostrano una interconnessione così stretta tra la vita reale e quella 'virtuale', né le scuole né le famiglie - spiega l'esponente di Save the Children - possono essere lasciate da sole. Abbiamo davanti a noi una sfida educativa dove ogni soggetto, istituzioni comprese, deve giocare la sua parte. L'esperienza - conclude - ci insegna che proprio dai ragazzi e le ragazze può venire un supporto per contrastare, nel rapporto con i coetanei, lo sviluppo di questi atteggiamenti violenti e discriminanti".
(ANSA)

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