mercoledì 13 febbraio 2013

Addio a Mario Zelinotti: alter ego di Little Tony



È morto a 70 anni il cantante reso celebre dalle partecipazioni a Sanremo al fianco dell'artista romano. Poi incise le sue cover di "Bada bambina" e "Cuore matto". L'ultimo 45 giri pubblicato nel 1971

di CARLO MORETTI

Addio a Mario Zelinotti: alter ego di Little Tony
Una foto di Zelinotti negli anni Settanta 

ROMA - "Non c'è paragone: questa versione di Cuore matto è nettamente migliore di quella di Little Tony. Per quanto riguarda Un colpo al cuore, il paragone è addirittura impietoso... Zelinotti tutta la vita!". Così l'utente Fabrizio commenta il video di Cuore matto su YouTube nell'interpretazione di Mario Zelinotti. "Caro Little, Mario ti spettina!", aggiunge ironico un altro. È questo il tono dei commenti a tutti i video di Zelinotti su YouTube, il rammarico per il mancato riconoscimento della sua bravura, una considerazione che ha peraltro accompagnato tutta la vita artistica di questo interprete misconosciuto della canzone italiana, morto a 70 anni in una clinica di Marino, dove Zelinotti era nato, ai Castelli Romani.  

La notorietà di questo artista è legata soprattutto alle sue due partecipazioni al Festival di Sanremo in coppia con Little Tony, la prima nel 1967 per Cuore Matto, la seconda nel 1969 con Bada bambina. Come tanti cantanti della sua generazione, Zelinotti era stato scoperto dal "Festival degli sconosciuti" di Ariccia, la rassegna ideata dal cantante e discografico Teddy Reno nel 1961. Aveva partecipato nel 1963, l'edizione vinta da Dino & i Kings, e anche in quella occasione (c'erano anche i Rokes di Shel Shapiro) gli era stato preferito qualcun altro. L'anno dopo, grazie al brano Chiederò, una cover di Little Town Flirt di Del Shannon, ottiene un discreto successo di vendite tanto che nel 1965 si aprono per lui le porte di "Un disco per l'estate" dove partecipa con Lei dice, un twist nel tipico stile di quegli anni.

La visibilità raggiunta gli permette anche di recitare nello stesso anno nel musicarello Viale della canzone, diretto da Tullio Piacentini. Tra le due esibizioni sanremesi, decimo posto con Cuore matto e dodicesimo con Bada bambina, nel 1968 Mario Zelinotti registra la sua canzone più bella, Un colpo al cuore, che porta sia a "Un disco per l'estate", sia al "Cantagiro". Qui, nel 1966, si era piazzato al secondo posto con Quando un ragazzo si trova nei guai: sempre a un passo dalla vetta, sempre vicino al successo pieno.

Negli anni Settanta arriva il rock, finisce l'epoca dei cantanti ed esplode il tempo dei "complessi". Per Zelinotti non c'è più spazio, nel 1971 l'ultima partecipazione a "Un disco per l'estate" dove canta Tu cuore mio, il suo ultimo 45 giri.

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