giovedì 14 febbraio 2013

A tutta velocità per Diesel black gold



Look senza fronzoli per Victoria by Victoria Beckham. Stupisce Thom Browne


 Betsey Johnson collezione





A tutta velocità e stile on the road il marchio impresso da Andreas Melbostad per la collezione autunno/inverno 2013 di Diesel Black Gold. Lo stilista di origini norvegesi è sceso per la prima volta in passerella a New York con il brand creato da Renzo Rosso dando vita ad una linea che si nutre di un senso di libertà 'on the road' che trae ispirazione da un distributore di benzina. Una collezione 'only for the brave' (solo per i coraggiosi) come l'ha definita Melbostad perché sfrutta il brivido della velocità, tipico degli appassionati del mezzo a due ruote. Ma a stuzzicare la fantasia di Melbostad è stata la struttura architettonica di un distributore di benzina, con il suo stile strutturato con dettagli di tipo industriale. Cosa ci fa una donna in un distributore di benzina? "E' molto sexy - ha detto lo stilista dopo la sfilata - e ho preferito la pelle al denim o alla lana perché amo il senso di forza che trasmette questo tessuto e ben si unisce con il concetto di velocità che abbiamo voluto imprimere nella collezione". Ed ecco sfilare in passerella una donna vestita con giacche e pantaloni in pelle, con cinte, borchie e tante chiusure lampo al posto del bottoni tanto per stare in linea con la semplicità e la praticità che richiede il concetto di on the road. "L'idea della velocità - spiega Melbostad - mi è sembrata il giusto punto d'incontro tra la mia sensibilità e il Dna di Diesel". Uno stile essenziale che non può essere distratto con una palette di colori ampia quindi focus sul monocromatico con largo spazio al bianco e al nero soprattutto. "Andreas è molto rock - ha commentato il papà di Diesel Renzo Rosso - trovo che sia perfetto per quello che vogliamo. Noi siamo alla ricerca costante di nuovo talenti e lui, oltre ad essere giovane, ha anche alle spalle esperienza con grandi firme come Nina Ricci e Parigi e Donna Karan a New York. Ha inoltre collaborato per la collezione Yves Saint Laurent Rive Gauche e con Guy Laroche".
LOOK SENZA FRONZOLI PER VICTORIA BY VICTORIA BECKHAM - Una donna molto impegnata che vuole sentirsi a suo agio senza perdere troppo tempo. In sintesi il concetto dietro la collezione autunno/inverno 2013 di 'Victoria by Victoria Beckham' la seconda linea dell'ex Spice Girl. Una linea che in nome della praticità ha un sapore androgino che unisce elementi maschili e femminili. "Come si è visto - ha detto all'ANSA dopo la sfilata - ci sono abiti interi, il pezzo di sopra non è separato da quello di sotto. E' una collezione concepita per la donna impegnata che non deve pensare, semplicemente indossa il capo ed è a posto. Per quanto mi riguarda voglio essere semplicemente lei". L'elemento maschile é presente soprattutto nel taglio degli abiti che danno l'idea di un'uniforme, stile collegiale. "Sento che la ragazza 'Victoria by Victoria Beckham' - continua - è un'intellettuale con un senso dell'humour. Può indossare qualsiasi cosa tuttavia sceglie la semplicità. Marcia più che camminare, beve espresso ed è una divoratrice di libri, arte e film". In una parola sprizza sensualità a sua insaputa, "Vorrei incontrarla..." - ha concluso la signora Beckham.
THOM BROWNE, REGINE CUORI PER UOMINI CROCIFISSI - Uomini bendati in flanella grigia con la corona di spine in testa, crocifissi su candidi lettini da ospedale. Regine di cuori da Alice nel Paese delle Meraviglie che sfilano attorno a loro in un bosco innevato e li accarezzano con mazzi di rose rosse. E' il set "parigino", inquietante e carico di simboli che, alla vigilia della festa di San Valentino, ha dato una scossa elettrica alle grigie sfilate di New York. Firmato Thom Browne, lo stilista che ha vestito Michelle Obama il giorno dell'insediamento alla Casa Bianca, che ha debuttato a Fashion Week di New York con la sua prima collezione per la donna. Musica da cattedrale abitata dai fantasmi: "Il Papa si dimette e l'uomo in grigio ha la corona di spine. Il gioco si fa pesante", ha commentato ad alta voce Bill Cunningham, uno dei più famosi fotografi del New York Times entrando nal Centre 548 nella zona delle gallerie di Chelsea per uno show che lo stesso quotidiano ha poi descritto come "provocatorio, rischioso, strano, tecnicamente avanzato, pieno di proposte straordinarie anche se talora senza scopo e anche potenzialmente offensivo". 47 anni, di Allentown in Pennsylvania, Browne è un nome ben noto agli insider delle collezioni uomo (disegna anche per Moncler e Brooks Briothers), ma al grande pubblico era praticamente sconosciuto fino al 21 gennaio quando il cappottino dell'Inauguration Day di Michelle lo ha proiettato dal giorno alla notte sulla scena globale. I giovani crocifissi, il bosco innevato, sono stati il punto di partenza di una fiaba perversa che Valerie Steele, la direttrice del museo del Fashion Institute of Technology ha definito "la cosa più vicina agli show dell'alta moda di Parigi mai vista New York". Le prime uscite in grigio, rosso, nero, hanno ripreso, nella stoffa da cravatta dei tessuti, il tema di Michelle ma rivisitato in proporzioni esagerate: giacche come armature, spalle da teatro Kabuki, vite strizzate e modellate dalle stecche. Pezzi difficilmente portabili, che nascondevano però come in un gioco di bambole matrioska pezzi decisamente al guardaroba di qualsiasi boardroom. E poi il finale, un tornado di rosso, indossato dall'unica modella nera dello show. Per una settimana della moda che ai suoi primi atti la fashion editor del New York Times aveva definito "scialba, commerciale e priva di idee" è stata una iniezione di novità: la prova che New York ancora oggi ha qualcosa da mostrare

(ANSA9




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