lunedì 3 dicembre 2012

Tumori, a Civitavecchia mortalità sopra la media del 10%



ONCOLOGIA
«La popolazione residente nel comune di Civitavecchia nel periodo 2006-2010 presenta un quadro di mortalità per cause naturali (tutte le cause eccetto i traumatismi) e per tumori maligni in eccesso di circa il 10% rispetto alla popolazione residente nel Lazio nello stesso periodo».
E’ la conclusione della valutazione epidemiologica dello stato di salute della popolazione residente nei comuni di Civitavecchia, Allumiere, Tarquinia, Tolfa e Santa Marinella eseguita dal dipartimento di Epidiemologia del Servizio Sanitario Regionale del Lazio. Uno studio pubblicato nel febbraio del 2012, e che per certi versi anticipa quello dell’Abc (Ambiente Biomonitoraggio Civitavecchia) presentato venerdì scorso presso l’Autorità Portuale che lo finanzierà mettendo a disposizione 400mila euro.
Dallo studio già eseguito dal dipartimento regionale, inoltre, in riferimento alla mortalità per cause tumorali «si osserva - si legge ancora nella relazione - tra gli uomini residenti a Civitavecchia un forte eccesso di rischio per tumore polmonare e della pleura (colpiti soprattutto i marittimi per l’amianto a bordo delle vecchie navi). L’analisi allargata ai comuni del comprensorio conferma l’eccesso di rischio per tumore polmonare. In questo periodo (2006-2010) si osserva inoltre un eccesso di rischio mortalità per infezioni acute respiratorie sia tra gli uomini che nelle donne, sia nel comune di Civitavecchia che nell’area allargata. L’analisi del ricorso alle cure ospedaliere conferma sostanzialmente il quadro delineato dallo studio della mortalità». Insomma, non c’è da stare allegri, anzi.
La relazione, peraltro, è di fatto un aggiornamento dell’analisi che era già stata eseguita e che si riferiva al periodo 1996-2008, pubblicata due anni dopo dall’osservatorio ambientale di Civitavecchia. L’obiettivo era quello di verificare il quadro di riferimento dello stato di salute di chi vive in città e nel comprensorio, riferita al periodo precedente alla realizzazione della centrale Enel a carbone di Torre Valdaliga Nord. «I dati - ha infatti spiegato lo stesso proferssor Francesco Forastiere, che curerà il nuovo sudio finanziato dall’Authority - sono datati nel tempo e si riferiscono a quella che è stata l’incidenza dlel’inquinamento atmosferico quando c’erano tutte e tre le centrali in funzione, anche quella di Fiumaretta. E’ chiaro che il lavoro che andremo a fare sarà utile per capire se e quanta incidenza avrà avuto la centrale a carbone».
In ogni caso, lo studio già effettuato dal Dipartimento di Epidemiologia del servizio sanitario del Lazio, dimostra che c’era indubbiamente bisogno di monitorare la situazione della salute di chi vive a Civitavecchia e nei paesi limitrofi. Va sottolineato infatti che in quello stesso studio si parla anche di un aumento del ricorso alle cure ospedaliere, rispetto a quanto si registra in tutta la regione, sia tra gli uomini che delle donne in città e nel comprensorio. Cure che si riferiscono soprattutto ai ricoveri per tumori del polmone, della pleura, per broncopneumopatia, soprattutto negli uoomini. dati che sono leggermente inferiori invece quelli riferiti alle donne.

Nessun commento:

Posta un commento