sabato 1 dicembre 2012

Studente gay: maltrattato da compagni, genitori li denunciano




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Scherzi a non finire da un anno a questa parte, il 16enne per la vergogna e la paura non usciva più di casa.
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Altro episodio di omofobia tra i minori, questa volta a Vicenza, a pochi giorni dal suicidio dello studente di Roma. A essere preso di mira è stato un 16enne, sbeffeggiato e maltrattato da cinque suoi compagni di scuola (quattro maschi e una femmina) a causa dei suoiatteggiamenti troppo femminili e per il modo di vestire eccentrico.

Il 16enne, spaventato, non usciva più di casa per la vergogna e, oltre a saltare la scuola, non andava più neanche a giocare a pallavolo, suo sport preferito. Tanto che i genitori hanno denunciato l'episodio di bullismo ai carabinieri che, a loro volta, hanno convocato i cinque in caserma. 
Il 16enne vicentino, nell'ultimo anno, era stato bersaglio di scherzi ed episodi anche più gravi. Era stato chiuso nel bagno delle ragazze, gli erano state infilate riviste gay nello zaino e il suo numero di cellulare era stato trascritto alle fermate dell'autobus, con offerte omosessuali esplicite. 
I militari dell'Arma hanno invitato i compagni di scuola a smetterla. Sperando che lo spavento della convocazione in caserma valga più delle parole. Per non ritrovarci, tra un po' di tempo, con un'altra giovane vita sulla coscienza.
Fabrizio Marrazzo, portavoce del Gay Center, commenta: "Questa vicenda dimostra come ci sia un'allerta omofobia che riguarda le scuole. Questo caso è emblematico di come possano esserci tra i giovani alcune forme di discriminazione verso quei compagni gay o ritenuti tali. E' urgente e necessario che sulle scuole si faccia un lavoro di educazione alla diversità e all'affettività. I nostri sondaggi effettuati tra gli studenti dicono che c'è una grande maggioranza di ragazzi e ragazze gay che sono state vittime di azioni omofobe a scuola. Per questo è importante non abbassare la guardia ed è opportuno che le istituzioni intervengano con campagne adeguate anche a sostegno dell'azione che svolgono le associazioni. La lotta e il contrasto all'omofobia può e deve partire anche dai banchi di scuola per favorire una convivenza civile tra i giovani nel rispetto delle diversità".

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