Quest’articolo nasce da un’inchiesta condotta da privati
cittadini che hanno voluto verificare di persona cosa sta succedendo nel
quartiere Flaminio, uno dei più prestigiosi quartieri della città di Roma, noto
a tutti perché lì si trovano: il MAXXI, museo ed il famosissimo Parco della
Musica.
Questi cittadini sono passati in
diverse ore del giorno e della sera , hanno ascoltato quello che dicevano
alcuni titolari di negozi ed hanno parlato con gli abitanti del quartiere.
In effetti quello che lamenta il Comitato di quartiere è vero: il degrado
ambientale è evidente. Quel pezzo di territorio che va da Lungotevere Flaminio
a Via Guido Reni, passando per Viale Tiziano e Piazza Mancini è in mano agli
stranieri
I negozi sono ormai, tutti occupati dai cinesi che hanno una
liquidità che agli italiani è negata dalla crisi, ma questi svolgono il loro
lavoro tranquillamente e non danno alcun fastidio, come qualsiasi italiano che
svolga correttamente il proprio lavoro e le accuse di razzismo quindi sono
false e provocatorie per coloro che, come anche chi scrive, sono abituati a
dividere gli uomini in buoni e cattivi, onesti e disonesti e non in base al
colore della loro pelle.
Quelli che veramente creano tanti problemi sono i nuovi
proprietari di Piazza Mancini: stranieri di ogni razza che hanno occupato la
Piazza ed i giardini, dove si radunano:
- cucinano, spacciano droga, regolano i loro contenziosi con liti
violente e fuori da ogni controllo sottolineando le loro ragioni con grossi
coltelli che all’improvviso si materializzano nelle loro mani.
Parliamo ora del degrado morale di questo quartiere dove una
volta abitava solamente gente modesta ma che profumava di onestà e dignità.
Perché nessuno parla di tanti italiani, che affittano in nero
le loro case a transessuali, prostitute che mettono su internet il luogo dove è
possibile incontrarli?
Quando noi, onesti cittadini, andiamo ad affittare una casa,
la prima cosa che il proprietario pretende è sapere che lavoro svolgiamo,
quanto intendiamo soggiornare e, se tutto va bene, si stende un accordo su
carta si firma ed ognuno dei due è in regola con la legge.
Qualche tempo fa ad esempio, i Carabinieri della stazione
Flaminia, hanno scoperto un locale, posto
nel complesso immobiliare di Via Calderini 33, dove già da tempo si
esercitava la prostituzione.
Dalle indagini in
corso, a quanto è dato sapere, il locale di 18 metri quadrati denunciato al
Catasto come deposito non è di proprietà
del condominio.
E’ comunque sicuro che la cifra richiesta era di Euro 1.200
al mese e veniva consegnata in contanti ad una giovane donna di origine
italiana.
Al deposito sono stati messi i sigilli : “ SOTTOPOSTO A
SEQUESTRO GIUDIZIARIO” circola un nome, che molti di voi già sapranno,
ma questo non è interessante, i carabinieri non hanno bisogno di
suggerimenti, lasciamoli fare in pace il loro lavoro!
Nicoletta Ramazzotti
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