martedì 4 dicembre 2012

Se quello di Vendola è "profumo" di sconfitta


Scritto da Maria Angela Santoborgo   

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l'Occidentale - In una settimana il centrosinistra pugliese ha perso circa 33mila elettori. Questa è sicuramente una chiave di lettura del risultato del ballottaggio di domenica scorsa, 2 dicembre, che potrà apparire eccessiva. Eppure nella Terra di Nichi Vendola e nella città, Bari, di Michele Emiliano, i numeri hanno un significato di non poco conto. Specie se hanno il segno meno: al primo turno per la scelta del candidato premier del centrosinistra (domenica 25 novembre) a votare sono andati oltre 155mila pugliesi.Decisamente pochi se si tiene conto che in Emilia Romagna (roccaforte del segretario nazionale del Partito democratico, Pierluigi Bersani) e in Toscana (roccaforte del sindaco di Firenze, Matteo Renzi) a votare sono andati in circa 450mila, vale a dire 300mila persone in più per regione. Nessun alibi per Vendola, sia l’Emilia Romagna sia la Toscana hanno una popolazione che si aggira intorno ai 4 milioni (la prima un po’ di più, la seconda un po’ di meno) praticamente come la Puglia.
Quindi, già domenica 25 novembre lo sconfitto Vendola si sarebbe dovuto chiedere: come mai nella regione dove governa da quasi otto anni i pugliesi di centrosinistra non sono andati numerosi a sostenere la sua candidatura a premier? Invece, si è consolato con il risultato della provincia e la città di Bari dove è riuscito a superare Bersani, che invece si è imposto, poi, non solo a livello regionale, ma anche in tutte le altre province pugliesi.
Quasi otto anni di governo vendoliano – Bersani non è presidente della sua Regione e Renzi è “solo” sindaco del capoluogo – avrebbero dovuto regalare a Vendola un successo nelle urne già nei numeri di chi aveva deciso di partecipare alle Primarie del 25 novembre. Il governatore ne dovrebbe ricavare un’analisi “crudele” di quanto siano poco credibili le sue politiche governative.
I pugliesi al voto sono stati decisamente pochi e appaiono ancora meno se si tiene conto che in Puglia il fenomeno del Grillismo non ha ancora quell’appeal che, invece, ha in altre zone italiane. Piccoli comitati spontanei e forme di organizzazione, quelli del Movimento a 5 Stelle, che non hanno fatto nessun tipo di breccia nelle urne, anche lì dove alle Amministrative della primavera 2012 hanno fatto capolino con proprie liste.
In sintesi: i pugliesi di centrosinistra hanno bocciato le politiche vendoliane disertando le urne delle Primarie, ma non hanno scelto neppure forme organizzate di antipolitica. E’ probabile che stiano alla finestra in attesa di capire come si sta evolvendo la politica italiana. Una sorta di conferma indiretta di questa ipotesi sta nei numeri di domenica 2 dicembre: Vendola fa un caloroso appello a votare Bersani, ma alle urne pugliesi ci vanno 33mila elettori in meno. Forse proprio suoi: coloro che essendo davvero di sinistra non hanno sentito quel “profumo” nelle parole del segretario del Pd.
Ma Vendola non dovrebbe essere l’unico a trarre analisi politiche poco felici per il futuro dai numeri del ballottaggio: a Bari città sono andati a votare poco più di 9mila persone su un corpo elettorale che supera 270mila cittadini. Eppure all’indomani dei risultati del primo turno il sindaco Emiliano si era “giustificato” con Bersani sostenendo che non si era impegnato molto per non “umiliare” il governatore del quale spera di diventare successore. Ma l’ultimo risultato dimostra che non ha, poi, fatto molto per misurarsi al ballottaggio per portare più voti a Bersani.
Quindi anche il sindaco di Bari, al governo della città da quasi nove anni, dovrebbe riflettere sull’esiguo numero di elettori di centrosinistra che hanno risposto al suo appello e, forse, trarre una sorta di bocciatura del suo governo della città. Infine, perciò, stando ai numeri dell’affluenza in Puglia e nella città di Bari proprio non si riesce a comprendere l’entusiasmo sia di Vendola sia di Emiliano per il 71,4% ottenuto a livello regionale e il 71,8% a livello cittadino da Bersani, tenuto conto che a votare è andato solo il tre per cento dell’elettorato “vero” pugliese e barese. L’altro 97% è rimasto a casa e potrebbe essere proprio quello che potrebbe mandarli a casa.

http://www.tzetze.it/2012/12/se-quello-di-vendola-profumo-di-sconfitta.html

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