martedì 11 dicembre 2012

Prete e maresciallo nella cosca



Sacerdote sapeva degli omicidi prima che venissero commessi. Indagati da Dda Catanzaro per associazione a delinquere


VIBO VALENTIA - Il parroco di Stefanaconi, Salvatore Santaguida, e l'ex comandante della stazione dei carabinieri di Sant'Onofrio, maresciallo Sebastiano Cannizzaro, sono indagati nell'ambito dell'inchiesta della Dda di Catanzaro contro la cosca Patania. I due sono accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso. Stamani è stata eseguita una perquisizione nei confronti dei due indagati disposta dal procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro, Giuseppe Borrelli, e dal sostituto procuratore Simona Rossi.
Il parroco e l'ex comandante sono accusati dalla Dda di Catanzaro di appartenere alla cosca della 'ndrangheta dei Patania di Sant'Onofrio nel vibonese. Ad accusarli ci sono tre collaboratori di giustizia e numerose intercettazioni telefoniche ed ambientali compiute nei mesi scorsi nei confronti di esponenti della cosca. Il sacerdote, secondo quanto sostengono i magistrati nel provvedimento di perquisizione composto da cinque pagine, avrebbe appreso notizie dal sottufficiale dei carabinieri riguardanti indagini in corso da parte della Dda e le avrebbe riferite ai componenti della cosca. In particolare, il sottufficiale avrebbe riferito al parroco i luoghi di intercettazione ambientale, le date di perquisizioni ed anche gli intestatari di alcune targhe di automobili. Il sacerdote, sempre secondo l'accusa, aveva anche la disponibilità di alcuni atti processuali riguardanti sempre la cosca Patania. Stamani i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno perquisito le abitazioni di Santaguida e del maresciallo Cannizzaro ed hanno sequestrato numerosi documenti che ora sono al vaglio degli inquirenti.
Il parroco di Stefanaconi, don Salvatore Santaguida, aveva la ''consapevolezza degli omicidi in corso di programmazione e prima che venissero commessi". E' quanto sostiene la Dda di Catanzaro nel provvedimento di perquisizione emesso stamani nei confronti del sacerdote e dell'ex comandante della Stazione dei carabinieri di Sant'Onofrio, maresciallo Sebastiano Cannizzaro. Nel corso di numerose intercettazioni ambientali nel carcere di Vibo Valentia nei confronti dei presunti armieri della cosca della 'ndrangheta dei Patania sarebbe emerso che l'organizzazione poteva contare sull'aiuto del sacerdote e che quest'ultimo era a conoscenza degli omicidi che si stavano preparando nell'ambito della faida che per diversi mesi ha provocato numerosi morti nel vibonese. Al maresciallo Cannizzaro la Dda di Catanzaro contesta invece di aver omesso di trascrivere numerose intercettazioni ambientali e telefoniche utili alle indagini sulla faida. Il sottufficiale dei carabinieri inoltre, sempre secondo quanto è riportato nel decreto di perquisizione, non ha trasmesso alla Dda alcuni tracciati Gps attraverso i quali emergerebbe il coinvolgimento della cosca Mancuso di Limbadi nell'ambito della faida. Ieri erano stati sentiti come testi numerosi carabinieri della Stazione di Sant'Onofrio e dalle deposizioni è stata confermata la mancata trasmissione di "atti fondamentali alle indagini" utili ad individuare gli autori di numerosi delitti tra le cosche di Stefanaconi e Sant'Onofrio. La Stazione dei carabinieri di Sant'Onofrio era stata delegata ad eseguire alcuni accertamenti investigativi.

(ANSA)

Nessun commento:

Posta un commento