martedì 4 dicembre 2012

MANIFESTO DEL TEATRO D'AZIONE - (Cerchiamo Autori-Attori-Performer)


MANIFESTO DEL TEATRO D'AZIONE

Il cinema, la televisione e la realtà virtuale hanno reso il teatro
un'arte non più in sincronia con i tempi. La sensibilità ricettiva
dello spettatore è ormai regolata da ritmi totalmente diversi dalla
necessaria concentrazione e predisposizione nel ricevere il messaggio
teatrale tradizionale. Urge quindi una rielaborazione totale del
teatro, operazione che non può essere rimandata ulteriormente se non
vogliamo assistere al tormento della sua lenta agonia sancita dai
tocchi metodici degli autori-scalpellini del passato.
Poco interessa a noi l'introspezione individualista, il vuoto
psicologismo, la trama inutilmente complessa, il colpo di scena, il
tradimento, la redenzione, la morale scontata, il lieto fine; neanche
più ci soddisfa il teatro d'avanguardia che quasi sempre ha
dimostrato d'essere semplice e reazionario teatro di "ricerca", che
non rinnova, ma cambia soltanto le regole del gioco.
Noi Creatori-inventori-Guide della pieces azionista non ci fissiamo
sul particolare e sul dettaglio, bardati con i colti paraocchi delle
scuole di gusto - rinunciando quindi ad una comprensione diversa e
altra della società che non si discosti da tale gusto e dalle regole
esplicite e implicite alle quali sembra essere per forza di cose
obbligato colui che voglia fare teatro - ma apriamo lo sguardo su una
visione d'insieme della storia nel suo corso e negli sviluppi che può
prendere e che noi vogliamo fargli prendere. Il TEATRO D'AZIONE deve
essere quindi Vasto, Profondo, e sorvolare con la maestosa potenza di
un bombardiere l'immobile stupidità descrittiva delle città e delle
campagne sotto di noi.
Lanciando il TEATRO D'AZIONE, aboliamo lo statico concetto di teatro
divertimento-passatempo per affermare il concetto dinamico di teatro
azione-pensiero dove l'arte sia il disvelamento-riappropriazione di
momenti di realtà da gioiosamente carpire alla "realtà della
rappresentazione" che viviamo nella moderna epoca della
riproducibilità tecnica dell'illusorio.
Lo sguardo d'insieme del TEATRO D'AZIONE è simile ad un CABARET
FILOSOFICO: il soggetto principale del TEATRO D'AZIONE è la società-
bersaglio da colpire, per criticarla e soprattutto per stimolarne gli
spiriti più ricettivi e vigili, capaci poi, sull'onda dello slancio
della "Pieces Azionista Totale" di sovvertirla.
Lo "spettacolo" del teatro d'azione non è da considerarsi spettacolo,
né rappresentazione, ma nuova realtà in essere.
L'Avanguardia è costruzione di realtà, il Teatro d'Azione è creazione
di eventi-realtà.
Il TEATRO D'AZIONE è fondamentalmente ideologico, ma rifiuta
risolutamente le ormai restrittive, obsolete e patetiche categorie di
destra o di sinistra funzionali solo al mantenimento in essere e al
perpetuamento del Potere Attuale.
L'operazione fondamentale del TEATRO D'AZIONE è il denudamento della
macchina-società, la divulgazione critica e costruttiva della storia-
civiltà, l'esame radiologico dell'uomo-servo il terzo grado spietato
alle élite dominanti, la resa dei conti con un potere patologicamente
narcisista e anticreativo.
.
Il TEATRO D'AZIONE è sempre cinico, furioso e dissacratorio, ma dove
smitizza, ribalta, distrugge, deve assolutamente creare: la satira
lima il ferro, ma è l'altoforno della creazione che lo fonde e lo
rigenera in altre forme che devono essere create ad ogni costo.
Altro punto essenziale del TEATRO D'AZIONE è l'opera teatrale
svincolata dall'attualità. Il TEATRO D'AZIONE libera dalla necessità
di creare opere attuali e invita a sovrapporre, a piacere ed in piena
libertà, spazi, tempi e azioni, per dimostrare che l'uomo è lo stesso
ovunque e che NULLA MAI E' STATO FATTO DAVVERO PER RINNOVARE L'UOMO
NEL ROFONDO.
Il primo spettacolo del TEATRO D'AZIONE potrebbe quindi avere come
titolo Il chirurgo dell'anima (e lo avrà).
La vastità tematica del TEATRO D'AZIONE costringe a forzare l'angusto
spazio teorico e fisico del palcoscenico e i limiti conosciuti della
pratica teatrale; niente più quarte pareti, o timidi e buffi
tentativi di fondere gli ambienti entrando o uscendo da spazi non
previsti: il TEATRO D'AZIONE rompe ogni barriera e mescola
spazio scenico e spazio teatrale, allestisce le scenografie dove
ritiene opportuno, permette agli attori di recitare non dove è
previsto dal regista per esigenze sceniche ma dove ha più peso e
valore la loro recitazione.
Il TEATRO D'AZIONE noncurante del peso delle abitudinarie
consuetudini - delle imposizioni sociali che fondano il gusto per
rendere innocuamente sterile e fine a se stesso sia il teatro che le
altre forme d'arte - rompendo barriere teoriche, pratiche, sacre o
profane che siano, mescolando spazio scenico e spazio teatrale,
imitando il caos asimmetrico proprio dello spazio mentale-cibernetico
del Web, spingono i neuroni verso molteplici nuove sinapsi. Gli
uomini verso nuovi gesti liberatori e nuove azioni liberanti
collettive.
Per quanto riguarda la tecnica, la dizione, il lavoro sul
personaggio, anche qui il TEATRO D'AZIONE rompe gli schemi e si
orienta verso una recitazione spontanea, dove l'attore non
interpreta, ma vive il proprio ruolo sino in fondo perché decaduto in
quanto ruolo e innalzatosi a modo di essere.
Non si dovrebbe imparare a recitare - ovvero a fingere - quando si
vuole dire la verità. Ne consegue che l'attore per eccellenza del
TEATRO D'AZIONE è l'uomo da cabaret. Il TEATRO D'AZIONE, nel suo
tentativo di slancio verso l'arte totale, usa ogni mezzo che ritiene
valido: proiettori, filmati, diapositive, orchestra, cori tra il
pubblico, partecipazione del pubblico, entrate in scena in
motocicletta, cene, trucco, improvvisazioni, riservando all'umore
degli attori qualsiasi intervento in qualsiasi momento, anche dove
non previsto dal copione.
Il TEATRO D'AZIONE sfida le leggi dello spazio tempo, i limiti
razionali del possibile, il buon senso comune piccolo borghese
corollario all'ideologia liberal-capitalista dominante, il mondo
politico col quale entra in aperto scontro e al quale intende
sostituirsi facendosi vindice dell'Azione politica diretta da
compiersi sul "palcoscenico della storia".
Il TEATRO D'AZIONE nasce per liberare il cervello e per armarlo, per
dare l'avvio all'era epica ininterrotta della trasformazione totale
dell'esistente. Per questo dal luogo di raduno dove pubblico e attori
si incontrano scambiandosi i ruoli e trasmettendosi e ri-
trasmettendosi compiti essenziali da attuare, la rappresentazione si
dilata tracimando nello spazio scenico delle strade, dividendosi e
ricomponendosi e contagiando come affezione liberatrice e salvica gli
automobilisti, i passanti sbigottiti, le moltitudini.
FRANCESCOCUCCURULLO-ALESSANDROD'AGOSTINI Novembre 2000-Roma
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Cerchiamo Autori-Attori-Performer
che vogliano realizzare "pieces azioniste".
In ogni caso è possibile realizzare iniziative di questo tipo
autonomamente rispetto al Movimento dei Poeti dìAzione, diffondendo
presso tutti gli intervenuti un pieghevole recante notizie sullo
spettacolo e questo Manifesto
Per maggiori informazioni contattateci
Movimento "Giovani Poeti d'Azione"
htp://poetidazione.it

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