lunedì 3 dicembre 2012

Ilva, decreto al Quirinale entro lunedì. Passera: spero che i magistrati capiscano



La procura valuta costituzionalita' o conflitto. Gip, la nuova Aia non si preoccupa della salute


 Una manifestazione di operai dell'Ilva



 Operai dell'Ilva durante un corteo

 Un momento del corteo degli operai dell`Ilva di Genova

 Un manifestante durante il corteo degli operai dell`Ilva di Genova

 Operai dell'Ilva di Cornigliano festeggiano la firma in Consiglio dei ministri del decreto 'Salva Ilva'

 Il corteo degli operai dell'Ilva di Genova

 Francesco Zaccaria

 Danni all'Ilva dopo il tornado

  Il presidio degli operai a Roma

  Un ferito durante i tafferugli tra polizia e operai dell'Ilva di Genova

 Un momento del presidio degli operai Ilva a Roma in piazza Montecitorio

 I danni causati dal passaggio della tromba d'aria sull'Ilva

 L'Ilva dopo il passaggio della tromba d'aria

  Una tromba d'aria si e' abbattuta sull'Ilva e su Taranto

 L'Ilva dopo la tromba d'aria

 Lo stabilimento Ilva dopo la tromba d'aria

 Tromba d'aria su Taranto e l'Ilva


 La tromba d'aria sull'Ilva in un video da YouTube

 Tromba d'aria su Taranto e sull'Ilva

  Giorni di tensione per l'Ilva


 Ilva, manifestazioni anche a Genova

 Protesta dei lavoratori Ilva a Taranto e Genova

  Ilva, un momento della protesta a Genova


  Protesta dei lavoratori Ilva

 Manifestazione operai Ilva di Taranto

Il decreto sull'Ilva varato venerdì dal Cdm è ancora all'esame della Ragioneria Generale dello Stato. Pertanto, si apprende in ambienti di governo, sarà trasmesso al Quirinale per la valutazione entro la giornata di domani. Un comunicato di Palazzo Chigi conferma che il dl sull'Ilva sarà trasmesso al Quirinale non prima di lunedì. "La Presidenza del Consiglio dei Ministri precisa che il decreto-legge sull'Ilva, contrariamente a quanto pubblicato su alcuni organi di stampa, è tuttora all'esame della Ragioneria e sarà trasmesso al Quirinale non prima di lunedì per la firma del Capo dello Stato", si legge nella nota stampa.
PASSERA, MI AUGURO CHE MAGISTRATI CAPISCANO - "Mi auguro che i magistrati capiscano che i loro obiettivi e i nostri non confliggono, ma coincidono. C'é una volontà comune che è quella di tutelare la salute e di salvare il lavoro di tutti. Noi non vogliamo vanificare le sentenze dei tribunali né ledere la maestà del potere giudiziario. Vogliamo solo trovare una soluzione condivisa, nel rispetto del diritto". Lo dice, in un colloquio a 'Repubblica', il ministro dello sviluppo Corrado Passera sulla vicenda dell'Ilva in cui ribadisce che il decreto varato dal governo rispetta "é costituzionale". "Noi - precisa - abbiamo un profondo rispetto della magistratura e siamo convinti che i giudici finora abbiano fatto al meglio il loro dovere". Ma "non siamo d'accordo" sul fatto, come sostengono alcuni magistrati, che "non sia possibile fare la bonifica e il risanamento aziendale mentre gli impianti sono in funzione. Se l'azienda spegne gli impianti per fare la bonifica, muore e non può più rinascere, ad esclusivo vantaggio dei concorrenti che gli portano via il mercato. E questo non lo possiamo permettere, perché oltre alla tragedia ambientale esploderebbe un enorme dramma sociale. Chiediamoci cosa sarebbe successo all'Italia senza il nostro intervento". "Abbiamo fatto la cosa giusta - osserva il ministro - e l'abbiamo fatta in tempi di record. Con un presupposto fondamentale: non ci deve mai essere una contrapposizione fra la salute e il lavoro". E "adesso voglio vedere chi avrà il coraggio di dire che non ci mettiamo la faccia. Io - prosegue - la faccia ce la metto tutti i giorni. In questo caso come pure nel Sulcis, dove abbiamo sbloccato Portovesme ed Euroalluminia o al tavolo con i sindacati di Fincantieri". Il ministro sottolinea poi che "mi aspetto che l'azienda ottemperi. Ma se questo non dovesse accadere, noi l'avvisiamo fin d'ora: siamo pronti ad intervenire, nella gestione e nella proprietà". Sull'ipotesi di una 'forzatura' di fronte all' emergenza, Passera aggiunge: "Politicamente e psicologicamente ci ha aiutato il fatto che il giorno prima del Consiglio dei ministri abbiamo avuto l'incoraggiamento da tutte le parti sociali. Ed è fondamentale che non venga meno anche nei prossimi mesi".
CLINI, CON IL SEQUESTRO SI E' DATO UN ALIBI ALL'AZIENDA - "Le bonifiche all'Ilva stavano partendo. Il sequestro ha rinviato tutto. Si è dato un alibi all'azienda". Lo ha detto, in un'intervista alla 'Stampa', il ministro dell'ambiente Corrado Clini. "La situazione - ha precisato - è precipitata lunedì scorso quando le disposizioni del Gip hanno bloccato nei fatti tutto lo stabilimento. Senza questo provvedimento, il 26 novembre sarebbero partiti i primi interventi previsti dalle prescrizioni dell'Aia. E' un dato di fatto, con il rischio che l'azienda abbia un alibi per rimettere in discussione gli impegni presi". Clini ha ribadito che "le prescrizioni dell'Aia convergono con quelle disposte dal Gip nel luglio scorso, nonostante le diverse modalità di attuazione per effetto dei diversi ruoli di magistratura e ministero. Sono concentrato - ha osservato il ministro - sul risanamento ambientale per dare piena e rigorosa attuazione alla legge. Non vorrei che ora si aprissero conflitti fra istituzioni dello stato con lo stesso effetto di blocco delle misure per il risanamento ambientale". Anche l'Associazione nazionale magistrati che "naturalmente difende l'operato dei pm e del gip di Taranto auspica la collaborazione fra i poteri dello stato. E' ciò che sostengo anch'io".

(ANSA)

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