sabato 1 dicembre 2012

Il Nyt: L'Aquila esempio da non seguire nel dopo Sandy



Il suggerimento viene dal critico d'arte Michael Kimmelman


 Il palazzo della prefettura dell'Aquila distrutto dal terremoto del 6 aprile del 2009

ROMA - Il terremoto dell'Aquila sia un monito per New York colpita dall'uragano Sandy e adesso alle prese con la ricostruzione. Il suggerimento, sia pure riconoscendo le dovute differenze tra le due realta', viene dal noto critico d'arte del New York Times Michael Kimmelman che ha seguito da vicino le vicissitudini degli aquilani messi ko dal devastante sisma del 2009.
''L'Aquila, capoluogo dell'Abruzzo, nel centro Italia, e' assai lontana da Staten Island o Rockaways, ma le difficolta' che la citta' italiana incontra per riprendersi dal terremoto possono essere un monito per New York, a sua volta colpita dall'uragano Sandy''.
La strada seguita per la ricostruzione dell'Aquila non e' per il critico d'arte statunitense un esempio da seguire. In particolare Kimmelman cita il piano delle cosiddette ''new town'' messo in campo dall'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che ha comportato il trasferimento dei terremotati in periferie ''tagliate fuori dalla vita civile'' e la contestuale morte del centro storico cittadino ridotto ad un cumulo di macerie e foriero di una nuova forma di industria locale: la ''pornografia delle rovine''.
Dall'esempio dell'Aquila, New York dovrebbe comprendere che una catastrofe naturale come un sisma o un uragano possono essere ''un test per l'immaginazione''. E, in questo senso, la spinta per cambiare una citta' o una nazione senza ostinarsi a rincorrere con promesse irrealizzabili, l'antico splendore. Vale a dire: anche senza le case in pietra tipiche della tradizione, L'Aquila potrebbe rinascere, diversa, con case antisismiche in legno. New York e' avvisata. 

(ANSA)

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