sabato 8 dicembre 2012

Il Movimento Pastori Sardi sostiene gli operai della Vinylis



Riportiamo con immenso piacere un articolo del sito del Movimento Pastori Sardi che esprime solidarietà con la lotta degli operai Vinyls. Una lotta iniziata ormai più di 10 mesi fa e che è riuscita a unire il mondo dell’industria e della pastorizia. Due facce della stessa medaglia se se riusciamo finalmente ad accettare la loro coesistenza
Ittiri. Iniziativa dell’Amministrazione Comunale a sostegno degli operai della Vinylis. Partecipa il Movimento Pastori Sardi: intervento di Mario Deriu.
Ringrazio l’amministrazione e i partecipanti per l’iniziativa a sostegno di questi amici della Vinyls che il nostro Movimento già a  Porto Rotondo li  battezzò guerrieri disarmati o meglio guerrieri armati  della sola  pazienza e della sola speranza. Speranza che anche noi Pastori abbiamo.
Questi operai, come noi Pastori hanno scelto di rappresentarsi da soli: il luogo dove rappresentare la loro protesta è la Torre Aragonese e l’isola dell’Asinara due luoghi simbolo. Per noi invece è la piazza, visto che il potere è sordo alle vostre e alle nostre richieste.
Agli operai della Vinyls non può che andare la nostra solidarietà, come lavoratori, come democratici, come organizzazione. Perchè il diritto al lavoro è sacrosanto, perchè un mantenimento industriale è fondamentale alla nostra economia. Mai abbiamo  pensato che la Sardegna possa vivere di sola pastorizia. Quello che maggiormente ci preoccupa e ci accomuna è la desertificazione economica che la Sardegna sta attraversando, non vi è settore  che non lamenti difficoltà, tutto nel silenzio più totale. E’ pur vero che la crisi è di portata europea, ma qua da noi gli effetti sono certamente più devastanti.
Come pastori, a differenza  di ciò che avenne nel passato, non permetteremo più che le nostre campagne si svuotino o che si ripetano le scelte infauste degli anni 60, magari per riempire le fabbriche del nord Italia.
Noi continueremmo la nostra lotta così come l’abbiamo iniziata, come abbiamo fatto questa mattina e come faremo fino a quando non otterremo la giusta attenzione e la risoluzione dei nostri problemi.
La nostra sarà una lotta sempre più dura, in maniera particolare rivolta a quei rappresentanti politici che si sono macchiati dell’infamia di aver tradito gli accordi sanciti oralmente il 14 di settembre e quelli scritti il 2 di novembre. Si renderanno conto che i pastori non sono disposti ad essere presi in giro. Ribadiamo con forza quanto abbiamo già detto: abbiamo avuto un’estate calda, abbiamo avuto un autunno bollente! Beh, ora avremo in inverno fondente!
(29 novembre 2010)


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