giovedì 13 dicembre 2012

EMERGENZA ABITATIVA, ROM ED EXTRACOMUNITARI: CAMPEGGI E FAVELAS PER TUTTI!

 (A proposito di selezione darwiniana e di diverse intelligenze e di come, le persone, come gli animali, vanno avanti.)

Oggi, mentre pedalavo con la mia bici elettrica sulla banchina del Tevere, quella che, grazie a qualche secchio di vernice e diverse centinaia di migliaia di euro, è diventata la prima pista ciclabile dell'amministrazione capitolina, ho notato dall'altra parte del fiume, quella latina per capirsi, non quella etrusca dove sta la detta pista ciclabile, la presenza di due tende a igloo.

Anche moderne e nuove, mi è sembrato.

La prima riflessione è quella relativa alla selezione darwiniana. Lo scienziato, noto per la teoria evoluzionista, infatti, diceva che solo gli esseri superiori nella competitiva vita, che è lotta per la sopravvivenza, vanno avanti.

Proprio l'altro giorno, un ragazzo indiano vendeva rose a San Lorenzo. Disprezzato in malo modo da due borgatari, di genere maschile e di genere femminile, infastiditi da questo essere sgradevole. E inferiore, naturalmente. Mi ha detto, dopo avergli dato l’euro per la rosa, che era laureato in economia e commercio, in India. Conosceva cinque lingue ed era molto contento del suo italiano, appreso in soli cinque mesi, frequentando un corso organizzato da un sindacato.

Sto per decidermi seriamente all'acquisto del corso in DVD e annessi libri illustrativi, edito dalla Repubblica. Ennesimo sforzo epico finalizzato a far si che gli italiani riescano ad apprendere un po' d'inglese. Dev'essere una difficoltà cromosomica, credo, perché, per esempio il sottoscritto, per quanti corsi abbia fatto, quanti libri utilizzati, per quanti metodi abbia seguito pedissequamente fino alla noia, l'inglese non riesce proprio ad imparalo. Eppure, questo ragazzo, questo morto di fame e trattato come tale dai superiori borgatari romani, in cinque mesi ha imparato un italiano certamente analogo al mio stentato inglese.

Così, in modo analogo, le due tende dall'altra parte del Tevere, stanno a indicare come qualche ragazzo intelligente si sia domandato per quale oscuro motivo le tende, che vengono utilizzate per esempio dagli alpinisti polacchi che hanno conquistato una moltitudine di cime immacolate del massiccio dell'Himalaya, non possano essere utilizzate anche nella meno fredda Roma.

Quindi mentre tutti gli altri extracomunitari dormono all’addiaccio in accampamenti di fortuna avvolgendosi nelle coperte, donate dall'associazione di volontariato che prendono dal comune di Roma, e quindi dal contribuente, una barca di soldi per fare queste regalie, questi saranno andati probabilmente da Decathlon e lì avranno comprato tutta l'attrezzatura per il campeggio invernale: tenda e sacco a pelo in primis.

Peraltro, 2 anni fa, mentre con la mia Renault quattro giallo limone con biciclette annesse, mi trovavo a percorrere la Francia per quindi arrivare in Spagna dopodichè in Portogallo, ho seguito un'indicazione stradale francese finalizzata ai grandi viaggiatori. Mi sono detto: "Capirai, se non lo siamo noi, con la Renault quattro, chi lo sarà mai più di noi, grandi viaggiatori?". Ci siamo quindi indirizzati, grazie all'ottima segnaletica, e quando siamo quindi arrivati, ci siamo accorti di come gli occupanti dentro questo campeggio, fossero zingari, nomadi, Rom. Che ci hanno accolto in modo molto ospitale. Facendo presente, però, come non fosse un campeggio, quell'area, ma una delle tante strutture disseminate in Francia. Che consentono a questo grande popolo, che così tanto ha arricchito la cultura europea, se non altro per la musica, di poter continuare a vivere come gli pare e piace. Perché la Francia, che è un grande paese dove, anziché rubarsi i soldi, si costruiscono le strutture, gli zingari, che sono cittadini non solo del mondo ma addirittura francesi, possono continuare a vivere da nomadi.

In Italia, invece, per fare i confronti tra gli amministratori, i costruttori che sono sempre loro, ossia i palazzinari che hanno distrutto la capitale d'Italia facendola divenire da tale, periferia, hanno dato indicazioni ai loro gregari. E hanno quindi questi ultimi, proceduto alla distruzione con le ruspe e annessi, degli accampamenti spontanei sorti in vari punti strategici della capitale.

Quindi, con ipocrisia immorale, in realtà criminale, si buttano giù con ruspe e bull-dozer, giacigli di fortuna di povera gente, sventurati del mondo. Anziché fare quel qualcosa, per esempio, che, per pochi giorni all'anno, ci rende tutti quanti zingari. Quando prendiamo le nostre moto, auto e tende  e partiamo verso località di villeggiatura. Per andare in campeggio.

Perché allora l'amministrazione capitolina, anziché depredare i beni pubblici in modo indecente, non pensa a fare il bene comune. non crea attorno alla città una rete di campeggi? Così come fa l'amministrazione cisalpina? Perché fa dormire settantenni sfrattati in roulotte di fortuna, sul Lungotevere? Perché non da una sistemazione alle migliaia di nuovi poveri, barboni, perché, i loro soldi, li hanno rubati le banche, i costruttori, i politici?

Cosa ci vuole a costruire dei servizi igienici in muratura, dei box con le docce calde, dei gabinetti, delle cucine, analoghe a quelle che noi sempre vediamo nelle migliaia di campeggi sparsi in ogni dove? Cosa ci vuole, insomma, a fare dei campeggi dove almeno ci sia un minimo di igiene, di assistenza, di umanità?

La selezione darwiniana insegna: i migliori dovrebbero andare avanti. Come sede dell’assessorato di competenza, suggerirei un argine del Tevere, dove stanno due tende rosse a igloo.
European Consumers

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