domenica 16 dicembre 2012

Allarme arsenico, da gennaio vietata acqua potabile nei comuni che non rispettano il limite

Scritto da Angela Iannone

La migliore acqua di rubinetto del mondo è a Greenwood, in Canada La migliore acqua di rubinetto del mondo è a Greenwood, in Canada

Nessuna soluzione all'emergenza arsenico. Scadrà il 1 gennaio 2013 la deroga concessa dall'UE ai 128 Comuni italiani "contaminati", con livelli di arsenico superiori alla norma, per mettersi in regola. Tra due settimane, infatti, la concentrazione dell'elemento - altamente dannoso per l'uomo - non dovrà superare i 10 microgrammi per litro. Un obiettivo difficile da raggiungere per molti comuni, i cui livelli superano anche i 50 microgrammi.

Il problema dell'arsenico nell'acqua interessa particolarmente i territori dell'alto Lazio: su 128 comuni, infatti, 91 appartengono a questa zona, in particolare nelle province di Latina e nellaTuscia. Un allarme lanciato dall'Unione europea due anni fa, al quale la Regione Lazio rispose stanziando 8 milioni di euro per risolvere totalmente il problema degli acquedotti velenosi. Aggiungendone, lo scorso novembre, altri 16 milioni per la realizzazione di impianti di dearsenificazione.

Eppure, a distanza di due anni, la situazione è rimasta quasi irremovibile. E due settimane non saranno sufficienti ad eliminare l'arsenico dall'acqua. Perciò, la soluzione imposta ai comuni sarà quella di vietare, tramite ordinanza di non potabilità, l'uso alle donne in stato di gravidanza, ai neonati e ai bambini sotto i 3 anni, scaricando la spesa di installazione degli impianti di depurazione direttamente alle imprese alimentari. E soprattutto, lasciando senz'acqua circa 900 mila persone su tutto il territorio. 
I dati provenienti dalla Asl di Viterbo parlano chiaro: su 20 puntianalizzati dai tecnici Arpa, oltre il 50% supera la concentrazione di 10 microgrammi litro. Le reti più a rischio? La Carcarelle, con 37 microgrammi litro, oppure rete Rio Trai con 25, mentre a Civita Castellana in alcuni punti si raggiunge addirittura quota 50 microgrammi. 

Una situazione che non piace affatto ai cittadini, che da anni continuano a pagare salate bollette sul servizio idrico senza alcun miglioramento, nonostante la loro esplicita dichiarazione espressa nel giugno 2011 attraverso il referendum popolare contro laprivatizzazione dell'acqua. Nonostante lo scorporo, oggi possibile, del 7% dalla bolletta, percentuale che finiva direttamente nelle casse dei gestori, questi ultimi continuano "a inserire l'aggravio sulla tariffa senza però investire in nessun modo sul miglioramento della rete e dei servizi", come spiega al Corriere della Sera l'avvocato dell'associazione Codici Carmine Laurenzano.

E non piace nemmeno ai gestori di esercizi pubblici e operatori turistici del comune di Tarquinia: qui il sindaco Mauro Mazzola ha emesso, oltre al divieto di non potabilità, un'ordinanza per obbligare alberghi, ristoranti, bar a dotarsi a spese loro di dearsenizzatori. Un'ordinanza per la quale lo scorso 6 dicembre c'è stato un ricorso al Tar, ribadendo l'ingiusta richiesta del sindaco il quale si è trovato così costretto a promettere alla sua città 450 mila euro per finanziare un impianto di depurazione pubblico. 

danni, oltre che economici, sono soprattutto fisici e riguardano le ripercussioni sulla salute dei cittadini di queste zone. Recenti indagini epidemiologiche sugli effetti dell'arsenico ("Valutazione epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio" è il titolo del dossier) dimostrano un aumento eccessivo di mortalità causate, come a Viterbo, da tumori del polmone e della vescica, mentre nella provincia di Latina la mortalità per forme tumorali è aumentata dal 2005 al 2011 del12%.
E proprio a Latina la segreteria di Rifondazione Comunista ha depositato un esposto in Procura contro il gestore Acqualatina. Secondo i dirigenti provinciali del partito, "tutte le istituzioni interessate hanno mostrato scarsa attenzione alla salute pubblica, sottovalutando le problematiche legate all’eccesso di arsenico nell’acqua pubblica, ed hanno agito con colpevole ritardo ed approssimazione operando tramite omissioni ed un atteggiamento ostativo un vero e proprio attentato alla salute pubblica".

http://it.notizie.yahoo.com/allarme-arsenico-gennaio-vietata-acqua-potabile-165057171.html

Nessun commento:

Posta un commento