martedì 11 dicembre 2012

Addio alla ritmica di Elisa, farfalla che non volle diventare star

ESIBIZIONE ELISA SANTONI Festa per l'addio alle gare di Elisa Santoni. Foto Francesco Gerace




































































di Francesco Gerace
ROMA - Lo sport italiano da oggi e' piu' povero. Con un'esibizione come sempre travolgente e segnata dall'emozione ha infatti chiuso con le gare una delle azzurre piu' brave e vittoriose: Elisa Santoni, pluricampionessa di ginnastica ritmica, vincitrice di 9 coppe del mondo, quattro titoli mondiali, due medaglie olimpiche, e' scesa oggi in pedana per l'ultima volta in forma ufficiale al palasport Flaminio di Roma. Si e' trattato di un'ultima gara non competitiva, diciamo una festa per una grande atleta che chiude con lo sport mentre si trova all'apice della carriera, e alla vigilia del suo venticinquesimo compleanno che cade domani. Per l'addio allo sport agonistico di Elisa, c'erano le compagne della squadra nazionale olimpica, lo staff azzurro, e una marea di ragazzine che praticano la ritmica nella capitale. Una festa promossa dalla piccola società sportiva, la Polimnia ritmica romana, con la quale Elisa quasi 17 anni fa comincio' a fare i primi volteggi e le prima acrobazie in una palestra di periferia, che in verita' non era nemmeno una palestra, ma una specie di ex dormitorio al quartiere Primavalle.
La storia di Elisa e' di quelle da libro dei sogni. Aveva 8 anni la bambina quando comincio' a praticare questa bellissima ed emozionante, quanto faticosa, disciplina sportiva. Una cosa che appassiona le femminucce, ma impegnativa. Per fare un esercizio con le clavette o il cerchio, con la palla o la fune, mischiando eleganza e forza atletica, gioco di squadra, ritmo e acrobazia, accompagnati dalla musica, un esercizio che dura al massimo due tre minuti, servono ore e ore di durissimo allenamento. La ragazzina nata al quartiere Labaro di Roma comincio' questo sport con molto entusiasmo e subito arrivano i guai. Dopo i primi allenamenti, infatti, scopri' di avere un serio disturbo al cuore, che le impediva qualunque attivita' sportiva. Seguirono spavento e lacrime, e cure impegnative, un intervento chirurgico e un lungo periodo di riabilitazione. Poi il coraggioso ritorno alle gare, la grinta di una ragazzina che voleva dimostrare di potercela fare nonostante la cicatrice di quella malattia. Il talento di Elisa ha fatto il resto e a dodici anni si è ritrovata catalputata nella nazionale. La vita di un'atleta non è mai come spesso la si immagina fuori. I primi successi portarono orgoglio e medaglie, ma anche un'altra difficile e coraggiosa scelta: lasciare a dodici anni Roma e la famiglia e gli amichetti, per trasferirsi a Desio (Milano) dove vivono e si allenano in comunità le ragazze della nazionale. Al centro federale di Desio furono tempi di paure, pianti e nostalgie, ma anche di passione e tenacia, otto ore al giorno di allenamento, le serate dedicato allo studio, le visite della famiglia, zero vita sociale. I duri allenamenti, i sacrifici e la passione per la ginnastica portano risultato, e Elisa comincia a ottenere buoni risultati nelle competizioni europee e internazionali. La consacrazione avviene nel 2007, quando Elisa conquista il primo titolo mondiale, a Baku. Nel 2009, 2010 e 2011 il 'triplete' mondiale a Mie, Mosca e Montpellier.
In mezzo l'argento olimpico ad Atene 2004, la delusione di Pechino 2008 quando la giuria penalizza le farfalle azzurre lasciandole fuori dal podio per favorire la squadra dei padroni di casa. La rivincita a Londra 2012, con un bronzo che sarebbe stato qualcosa di piu' se non fosse stato per un errore banalissimo, unico neo di una prova ardita e spettacolare applaudita pure dalle avversarie. In tutti questi anni Elisa e' rimasta la ragazza semplice che era, ha scelto di dedicarsi solo allo sport, e dire che la sua bellezza sfolgorante insieme alla fama sportiva potrebbero fare di lei un personaggio da copertina. Invece ha scelto la sobrieta', niente vita mondana, allenamenti durissimi, niente scandali veri o finti, un fidanzato ufficiale, sempre lo stesso, il legame fortissimo con la famiglia. Oggi Elisa Santoni ha detto addio alle gare davanti a un pubblico composto da giovanissime atlete adoranti, che la amano, perche' e' partita dal nulla e ha superato tante difficoltà per affermarsi in uno sport tanto difficile ed elegante. La vedono come una di loro, sognano di diventare come lei. In questi anni Elisa ha gareggiato per la squadra sportiva dell'Aeronautica Militare, ma il suo futuro è nella ginnastica e nello sport. Tra una gara e l'altra si è iscritta alla facoltà di scienze motorie, ed è dallo sport, anzi proprio dalla ginnastica ritmica che quasi certamente Elisa comincerà a 25 anni la sua seconda vita. Lei non chiude le porte a nulla: ''il futuro e' da costruire - dice - Per ora mi prendo un bel periodo di riposo, a Roma, con la mia famiglia. Poi, con calma si vedra''. 

(ANSA)





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