sabato 20 ottobre 2012

Tutti gli uomini di Formigoni - Gianni Barbacetto



Tutti gli uomini di Formigoni
(09:30)
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"La situazione della politica in Lombardia è questa: gli affari a cui sono interessati questi signori danno voti, sostengono, mettono i loro uomini dentro le istituzioni, perché ne vogliono un contraccambio che sono di solito appalti. I grandi appalti di vario tipo, tra questi anche l’Expo 2015. E’ stato ridimensionato, c’è la crisi, ci sono meno soldi, non ci saranno gli investimenti faraonici che la ’ndrangheta si aspettava, ma certamente affari dovranno essere fatti. Finora sono state fatte 12 gare, di queste, due sono di un certo livello, le altre sono piccole cose. Su entrambe queste gare è aperto l’occhio della magistratura. Sono sotto indagine entrambe, questo non vuole ancora dire che ci sianoinfiltrazioni mafiose, che magari riescono a arrivare ai livelli successivi, cioè nei subappalti, ma certamente c’è qualcosa che non funziona."Gianni Barbacetto
Intervento di Gianni Barbacetto, giornalista
Il dodicesimo (espandi | comprimi)
"Un saluto a tutti gli amici del blog di Beppe Grillo, sono Gianni Barbacetto, sono giornalista de Il Fatto Quotidiano.
C’è un grande terremoto in Regione Lombardia che rischia di far crollare non proprio il nuovo Pirellone “lo Formigone”, come viene chiamato, il grattacielo nuova sede della Giunta di Roberto Formigoni, ma minaccia di far cadere almeno la Giunta Comunale, si dovrà andare a votare. Qual è stato l’ultimo scossone?
Ultime da Expo 2015 (espandi | comprimi)
Colucci, un altro assessore della Giunta Formigoni è stato fotografato anni fa a una cena al ristorante Gianat di Milano in compagnia di boss della ’ndrangheta. E’ mai possibile che tutti questi signori non si accorgano con chi hanno a che fare? Non sappiano chi sono le persone con cui vengono in contatto? Che accettino sostegno elettorale e voti da non meglio identificati personaggi calabresi senza sospettare che potrebbe esserci qualcosa di poco pulito dietro?La situazione della politica in Lombardia è questa: gli affari a cui sono interessati questi signori danno voti, sostengono, mettono i loro uomini dentro le istituzioni, perché ne vogliono un contraccambio che sono di solito appalti. I grandi appalti di vario tipo, tra questi anche l’Expo 2015. E’ stato ridimensionato, c’è la crisi, ci sono meno soldi, non ci saranno gli investimenti faraonici che la ’ndrangheta si aspettava, ma certamente affari dovranno essere fatti. Finora sono state fatte 12 gare, di queste, due sono di un certo livello, le altre sono piccole cose. Due appalti, uno per la rimozione delle interferenze, cioè la pulizia dell’area, l’altro per la costruzione della cosiddetta piastra, l’infrastruttura di base che dovrà poi supportare tutto ciò che verrà costruito nell’area dell’Expo sono state fatte, sono stati vinti da una Coop rossa (CMC, ndr) e da una cordata che è capitanata da un’impresa veneziana.
Su entrambe queste gare è aperto l’occhio della magistratura. Sono sott’indagine entrambe, questo non vuole ancora dire che ci siano infiltrazioni mafiose, che magari riescono a arrivare ai livelli successivi, cioè nei subappalti, ma certamente c’è qualcosa che non funziona. Due appalti grossi su due hanno avuto delle anomalie. Per il secondo appalto, quello della piastra, sono state effettuate alcune perquisizioni, qualche giorno fa, in Infrastrutture lombarde, l’appaltificio di Formigoni, la società controllata dalla Regione che prepara le gare e che dà gli appalti per le opere di interesse regionale, come quello della piastra, per l’operazione Expo 2015. Sono stati perquisiti degli uomini che sono al vertice di questa società regionale e vedremo come andrà a finire l’indagine.
Questo incrocio di indagini sull’amministrazione e aver trovato con le mani nel sacco almeno uno di questi politici per i suoi rapporti con la ’ndrangheta non promette niente di buono!
In questa bella storia del crepuscolo di Formigoni, dopo Zambetti è stato indagato anche un altro assessore in carica, l’assessore Raimondi. L’accusa è di far parte di un gruppo che ha preso soldi in cambio di permessi per rendere una discarica nella zona di Bergamo aperta anche allo smaltimento dell’amianto, così la discarica diventava molto più preziosa e faceva più soldi. In cambio cosa hanno dato gli imprenditori che hanno avuto questo permesso? Tangenti, consulenze, che è un’altra maniera per dare dei soldi, e poi hanno dato anche una prestazione di carità, cioè hanno impegnato moltissimi soldi per sistemare una scuola vicina a Comune e Liberazione. In questa vicenda sono coinvolti e indagati i numeri uno e due della Compagnia delle Opere di Bergamo, quindi CL, il gruppo di cui fa parte il Presidente della Regione Lombardia messo sotto indagine almeno nei suoi uomini più in vista a Bergamo.

http://www.beppegrillo.it

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