giovedì 11 ottobre 2012

Pussy Riot: Katia, lotta continua, no divisioni


Iekaterina Samutsevich smentisce qualsiasi contrasto con le due compagne rimaste in carcere

 

  

MOSCA - Non rinnega quanto fatto finora, anzi promette di continuare la "lotta politica", e smentisce qualsiasi contrasto con le due compagna rimaste in carcere: poche ore dopo la sua liberazione condizionale, Iekaterina Samutsevich, 30 anni, una delle tre Pussy Riot condannate ieri in appello a due anni di reclusione per una dissacrante preghiera anti Putin nella cattedrale di Mosca, rilancia con due interviste la volontà di proseguire la sua battaglia contro il potere.
Dopo aver annunciato alla Cnn "non siamo finite e non metteremo fine alla nostra lotta politica", 'Katia' ha parlato al porgramma 'Nidiela' (settimana), che sarà trasmesso nel week end da Ren Tv. "Tutte noi condividiamo le stesse idee e mai abbiamo pensato di modificarle: non c'é e non c'é mai stato alcun contrasto, alcun conflitto nel gruppo", assicura. "Penso che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, hanno capito la nostra attività, ed è stata capita nel mondo intero", sostiene in una anticipazione diffusa oggi.
Quanto al futuro, dice che vorrebbe occuparsi dell'attività del gruppo: "il gruppo è sempre aperto a persone nuove che vogliono lavorare con noi", precisa, ricordando però che le Pussy Riot non sono un "progetto commerciale" e che la loro caratteristica è quello di eseguire performance senza annunciarle in anticipo. Iekaterina ha criticato anche il modo in cui la tv russa ha mostrato le loro azioni, parlando di una "campagna ben pensata, una persecuzione da parte delle autorità".

La corte d'appello di Mosca ha confermato nei giorni scorsi la condanna a due anni di reclusione per le tre musiciste della band Pussy Riot, concedendo pero' la condizionale a una di loro, Katia Samutsevich, 29 anni. I giudici, ha spiegato la portavoce del tribunale, hanno ritenuto che Katia Samutsevich può essere rieducata anche fuori del carcare. La corte ha ricordato all'imputata che dovrà attenersi ad una serie di limitazioni (tra cui andare due volte al mese al commissariato) e che non dovrà commettere altri reati.
Katia e' stata rimessa subito in libertà. Alla lettura della sentenza ha manifestato la sua soddisfazione portando il pugno verso l'alto. Il suo nuovo avvocato aveva chiesto di valutare la diversa e limitata partecipazione della giovane alla performance nella cattedrale, sottolineando che era stata bloccata prima della dissacrante preghiera anti Putin. Le altre due compagne sono rimaste impassibili quando la corte ha confermato le loro pene. (ANSA)

 

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