Napoli, alla fame i ragazzi abusati
Sono 600 in comunita', manifestazione davanti al Comune che non paga piu'
Una tavola con piatti vuoti: una scena che rischia di
concretizzarsi nelle comunita' che ospitano ragazzi che hanno subito
violenze
'Siamo alla fame, aiutateci', il grido d'allarme delle comunita' di Napoli
Il comune non paga rette e stipendi da 30 mesi
NAPOLI - Una tavola imbandita davanti alla sede del Comune di Napoli,
nel cuore della città. Una tavola con piatti vuoti, però. Una scena che
rischia di concretizzarsi nelle comunità che ospitano ragazzi che non
hanno compiuto neanche 18 anni e che hanno subito violenze,
maltrattamenti abusi. "Aiutateci, svegliatevi", ha urlato stamattina
Anna Schettini, presidente della Federazione Sam, servizi residenziali
di accoglienza minori. Vale a dire: "Circa 40 case famiglia, circa 600
minori che rischiano la fame perché non abbiamo più i soldi". Gia,
perché, come hanno spiegato gli operatori scesi oggi in piazza, il
Comune di Napoli, al pari di altre amministrazioni comunali, non paga
rette e stipendi in alcuni casi da oltre 30 mesi. "Eppure ci sono le
bollette da pagare, il cibo da comprare, noi siamo pieni di debiti",
dice Anna che punta il dito contro la politica "che se ne frega dei
minori solo perché non votano". La scena 'allestita' voleva ricordare il
film di Totò, 'Miseria e Nobilta''. E oggi a sentir parlare gli
operatori purtroppo è rimasta davvero solo la miseria. "Questa tavola
vuota non è simbolica - ha ripetuto più volte la Schettini - questa
tavola è la fotografia della miseria che c'é nelle nostre case
famiglia". "Io sono pronta ad andare a chiedere l'elemosina davanti alle
chiese, in strada, questo sia a tutti chiaro. E come me qui siamo tutti
pronti a farlo, nessuno di noi abbandonerà mai questi ragazzi -
aggiunge Susanna Tagliaferri, responsabile da 13 anni della comunità
Lupacchiotto di Marano di Napoli - Siamo andati nei supermercati a
chiedere aiuto, c'é una catena di solidarietà che ci sostiene. Ma fino a
quando? E soprattutto è giusto abbandonare questi ragazzi? E' giusto
farlo in una società che dovrebbe essere civile?". (ANSA)
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