giovedì 18 ottobre 2012

Napoli, alla fame i ragazzi abusati


Sono 600 in comunita', manifestazione davanti al Comune che non paga piu'

Una tavola con piatti vuoti: una scena che rischia di concretizzarsi nelle comunita' che ospitano ragazzi che hanno subito violenze

'Siamo alla fame, aiutateci', il grido d'allarme delle comunita' di Napoli

Il comune non paga rette e stipendi da 30 mesi

NAPOLI - Una tavola imbandita davanti alla sede del Comune di Napoli, nel cuore della città. Una tavola con piatti vuoti, però. Una scena che rischia di concretizzarsi nelle comunità che ospitano ragazzi che non hanno compiuto neanche 18 anni e che hanno subito violenze, maltrattamenti abusi. "Aiutateci, svegliatevi", ha urlato stamattina Anna Schettini, presidente della Federazione Sam, servizi residenziali di accoglienza minori. Vale a dire: "Circa 40 case famiglia, circa 600 minori che rischiano la fame perché non abbiamo più i soldi". Gia, perché, come hanno spiegato gli operatori scesi oggi in piazza, il Comune di Napoli, al pari di altre amministrazioni comunali, non paga rette e stipendi in alcuni casi da oltre 30 mesi. "Eppure ci sono le bollette da pagare, il cibo da comprare, noi siamo pieni di debiti", dice Anna che punta il dito contro la politica "che se ne frega dei minori solo perché non votano". La scena 'allestita' voleva ricordare il film di Totò, 'Miseria e Nobilta''. E oggi a sentir parlare gli operatori purtroppo è rimasta davvero solo la miseria. "Questa tavola vuota non è simbolica - ha ripetuto più volte la Schettini - questa tavola è la fotografia della miseria che c'é nelle nostre case famiglia". "Io sono pronta ad andare a chiedere l'elemosina davanti alle chiese, in strada, questo sia a tutti chiaro. E come me qui siamo tutti pronti a farlo, nessuno di noi abbandonerà mai questi ragazzi - aggiunge Susanna Tagliaferri, responsabile da 13 anni della comunità Lupacchiotto di Marano di Napoli - Siamo andati nei supermercati a chiedere aiuto, c'é una catena di solidarietà che ci sostiene. Ma fino a quando? E soprattutto è giusto abbandonare questi ragazzi? E' giusto farlo in una società che dovrebbe essere civile?". (ANSA)   

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