lunedì 8 ottobre 2012

Lo Chiamerò Pupù




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“Da domani ci chiameremo pupù e tutto cambierà e la gente ci voterà”…rimbalza, tra le fila di partiti stracotti e corrotti, la voglia di proseguire in quello sport nazionale utilizzato da bancarottieri e latitanti per “rifarsi” una vita ed una nuova identità, benché l’involucro, le teste, i pensieri, siano sempre gli stessi. Dopo i democristiani, che si sono ben guardati da rimettere il proprio nome in qualsiasi lista, e dopo il PCI, che ha avuto mille mutamenti sino a diventare il nulla odierno, ora tocca al clown per eccellenza, al Silvio trombato da Napolitano e ormai abbandonato da tutti.
Gli scandali che stanno colpendo i vertici di tutti i partiti di maggioranza governativa impongono una svolta…e quale svolta pensano di fare questi guitti da avanspettacolo?…il cambio del nome !!!
Cacciare i corrotti e gli indagati?…Darsi un programma politico serio?…Dimezzarsi gli stipendi e fare un serio ripulisti nelle loro sedi nazionali e regionali?…Eliminare la corruzione, base di quelle sacche di voti che portano si poltrone, ma che rendono il parlamento la sporca e brutta fotocopia di quello che dovrebbe essere e rappresentare?…Nulla di tutto questo !
A “sinistra”, se ancora vogliamo chiamarla così, si esulta per quelle primarie che vedono in lista un personaggio toscano che la Corte dei Conti ha messo sotto osservazione per gli sprechi di soldi pubblici fatti per lanciare la sua immagine a livello nazionale, un segretario che ha votato l’invotabile, e l’outsider Vendola, presentatosi più per dare credibilità ad elezioni farsa, che per un reale motivo di cambiamento.
Nel Pdl siamo al caos totale, un caos che l’ormai anziano leader non riesce neanche più a gestire. Scandali, corruzioni, lotte e faide interne stanno facendo implodere quel bluff politico che ha portato a capo del governo un personaggio dal passato ancora da chiarire e che per il suo pressapochismo, per la sua incapacità politica e per i suoi interessi, ha trascinato l’Italia in quel definitivo sfascio economico, istituzionale e morale che ora dà i suoi “magnifici” frutti nel governo dei banchieri.
Un ennesimo lifting di una casta indegna, assiepata su quelle poltrone da decenni…macchina onnivora che ha trangugiato anche se stessa.

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