mercoledì 17 ottobre 2012

La biodiversità non è protetta grazie alle riserve. Disboscamento, inquinamento, sfruttamento e incendi hanno la meglio!



Da uno studio pubblicato su Nature nel cui gruppo di analisi è presente anche il Museo delle Scienze di Trento, unico rappresentante italiano, parte un allarme non trascurabile: molte aree di foresta tropicale, nonostante siano poste sotto tutela, non riuscirebbero a salvaguardare la biodiversità come previsto.
Ben 166 sarebbero gli istituti coinvolti da questo studio, con un gruppo di lavoro composto da oltre 200 ricercatori, che ha preso in esame la variazione numerica negli ultimi 20-30 anni di oltre trenta gruppi biologici all’interno di aree di foresta protetta in America, Africa, Asia.
Uno degli aspetti cruciali dello studio consiste nell’evidenziare che i cambiamenti esterni incidono notevolmente sul degrado delle aree protette della foresta tropicale: caccia illegale, disboscamento, incendie sovra sfruttamento delle risorse naturali sarebbero pertanto responsabili di una mancato assolvimento dell’obiettivo di protezione della biodiversità previsto dalle aree protette.
Un effetto, seppure di minor rilievo, inoltre, sembra attribuibile anche alla crescita demografica e ai cambiamenti climatici.
Per poter tutelare le foreste tropicali, in quante parte più ricca di biodiversità, è dunque indispensabile lavorare in più direzioni: non solo realizzare accurati progetti per la salvaguardia di questo patrimonio naturale, ma lavorare anche per il sostegno attivo delle comunità locali e per la diffusione di pratiche sostenibili di vita e di consumo.


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