domenica 21 ottobre 2012

Il Papa proclama 7 nuovi santi, uomini e donne da 5 continenti



Rito solenne con litanie, processione, formula in latino

 

CITTA' DEL VATICANO - Processione, litania dei santi, e poi suono delle trombe, venerazione e incensazione dell'altare, formula della canonizzazione recitata in latino, invocando la Trinita' ''per l'esaltazione della fede cattolica e l'incremento della vita cristiana'', Te Deum: cosi' la Chiesa cattolica ha sette nuovi santi, appena proclamati dal Papa con un rito solenne, a cui seguira' la messa, davanti a circa quarantamila persone in piazza San Pietro. La canonizzazione e' avvenuta all'inizio dell'Anno della fede voluto da Benedetto XVI per rilanciare l'annuncio del cristianesimo al mondo intero, a 50 anni dalla apertura del Concilio Vaticano II. I sette, uomini e donne dai cinque continenti, sono indicati come modello di vita cristiana. Tra loro c'e' anche la prima santa pellerossa Kateri Tekakwitha, di padre irochese e di madre cristiana algonchina, che nacque nel 1656 nella localita' oggi statunitense chiamata Auriesville, e mori' in Canada a soli 24 anni. Per la canonizzazione sono, come e' tradizione, presenti al rito e lo saranno alla messa, delegazioni istituzionali e politiche dai paesi di origine dei nuovi santi.
Dopo che il Papa ha letto la formula di canonizzazione in latino, la piazza ha salutato i sette nuovi santi con un forte applauso, ed e' cominciata la processione delle reliquie dei santi, che vengono collocate all'altare insieme ai ceri. Con la pellerossa Kateri, il Papa ha appena canonizzato l'italiano Giovanni Battista Piamarta, sacerdote bresciano e fondatore della Congregazione della Sacra Famiglia di Nazareth e della Congregazione delle Suore Umili Serve del Signore, vissuto tra il 1841 e il 1913; il francese Jacques Barthieu, professo della Compagnia di Gesu', missionario in Madagascar dove lavoro' per la promozione umana della popolazione, e dove fu ucciso nel 1896; il filippino Pedro Calugsod, un catechista ucciso a 17 anni, nel 1672, in un villaggio delle isole Marianne; la tedesca Madre Marianne, al secolo Barbara Cope, suora professa della Congregazione delle Suore del Terz'Ordine di San Francesco di Syracuse, meglio conosciuta come ''Madre Marianna di Molokai'', dal nome del lebbrosario dove si dedico' coraggiosamente ai malati e peri' nel 1918; la tedesca Anna Schaffer, laica, vissuta tra la fine dell'Ottocento e i primi tre decenni del XX secolo, rimasta invalida per un incidente domestico che trasformo' la sua immobilita' in accoglienza e annuncio del Vangelo; la religiosa spagnola Maria del Carmen, fondatrice delle Suore dell'Immacolata Concezione Missionarie dell'Insegnamento, scomparsa nel 1911, dopo una vita dedicata alla educazione delle ragazze. (ANSA)

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