mercoledì 24 ottobre 2012

Gli ulivi del Getsemani sono fratelli

GLI OTTO ULIVI DEL GETSEMANI HANNO 900 ANNI Gli ulivi del giardino del Getsemani a Gerusalemme









 Gerusalemme, Getsemani, gli ulivi su cui hanno lavorato i tecnici del Cnr



 Gli ulivi del giardino del Getsemani a Gerusalemme

 Gerusalemme, Getsemani, gli ulivi su cui hanno lavorato i tecnici del Cnr






















Gli ulivi del Getsemani a Gerusalemme stanno bene, sono tutti fratelli fra loro e hanno 900 anni.
A meno che non siano rinate da radici ancora più antiche. Sono queste in sostanza le conclusioni di una ricerca triennale promossa dalla Custodia di Terra Santa e coordinata dall'Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) del Cnr su richiesta dell'Associazione culturale 'Coltiviamo la Pace' di Firenze.
"Uno dei risultati più singolari - spiega Antonio Cimato, coordinatore del team di ricerca del Cnr - è venuto dal profilo genetico, cioé il fatto che gli ulivi siano tra loro fratelli.
In altre parole, gli otto ulivi del Getsemani sono il risultato di un intervento dell'uomo e non sono affatto cresciuti in modo spontaneo sul posto, come invece si è sempre creduto". Quanto alla datazione, "solo tre piante presentavano condizioni essenziali per la stima dell'età - continua Mauro Bernabei, responsabile del laboratorio di dendrocronologia dell'Ivalsa di San Michele all'Adige, in Trentino - e da un punto di vista di un collocamento storico occorre considerare che i Crociati dopo l'assedio del 1099 s'impegnarono nella ricostruzione delle memorie cristiane della Terrasanta, periodo in cui si collocano le maestose piante".
"Non è stato possibile però - continua Bernabei - compiere analisi sulle radici. Noi sappiamo che gli ulivi sono piante estremamente resistenti e ancora oggi è pratica comune intervenire su vecchie ceppaie danneggiate col rilascio dei polloni più vigorosi. Non si può escludere pertanto che gli ulivi attuali del Getsemani possano essere il frutto della rigenerazione di ceppaie preesistenti. Comunque sia, quelle che vediamo oggi nel giardino alla base del Monte degli Ulivi sono certamente tra le più antiche latifoglie esistenti al mondo".
Analisi specifiche hanno infine riconosciuto un discreto stato nutrizionale degli otto ulivi e la non presenza di sintomi d'inquinamento ambientale che potrebbero pregiudicare nel tempo la loro longevità. Test hanno poi evidenziato che nessuna delle otto piante è infetta da virus o da alterazioni patologiche (ANSA)

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