sabato 20 ottobre 2012

Condom per il Gay pride e manifesti così Maruccio ha speso i soldi dell'Idv



Inchiesta alla Regione Lazio sui fondi dei partiti, l'ex capogruppo interrogato dai pm: «Per me non ho tenuto un euro»


di Valentina Errante e Cristiana Mangani

ROMA - Dai 4000 preservativi comprati per il Gay Pride ai soldi spesi per l’attacchinaggio. Ecco come Vincenzo Maruccio ha speso i fondi Idv della Regione. Acquisti senza giustificativi che trovano prova solo nelle immagini che l’ex capogruppo ha presentato come in procura. Foto delle iniziative politiche.

Ha parlato per quattro ore, ieri, Maruccio, l’ex capogruppo di Italia dei Valori accusato di peculato per essersi appropriato 781mila euro. Ha consegnato al procuratore aggiunto Nello Rossi e al pm Stefano Pesci due faldoni tra foto e documentazione sugli eventi finanziati e qualche fattura, sostenendo di avere solo preso indietro il denaro che aveva anticipato. Ma ha convinto poco. Tornerà la settimana prossima dai pm perché ieri ha fornito la sua versione soltanto sui soldi incassati nel 2011.
«La Regione pagava in ritardo - ha spiegato ai pm e agli ufficiali del nucleo valutario della Finanza - spesso era necessario contante e io ero costretto ad anticipare di tasca mia. Tra l’altro, quando vedevo che il conto del gruppo era in sofferenza, preferivo farmi rimborsare i soldi in un secondo momento. L'ottanta per cento dei fondi che vengono contestati risultano dal bilancio. Il 20 per cento, cioè 216mila euro, è transitato dai miei conti, ma solo come rimborso». Maruccio, difeso dagli avvocati Luca Petrucci e Maria Raffaela Talotta, poi ha descritto come funzionasse il sistema rispondendo alle domande dei pm che chiedevano se qualcuno controllasse: «Erano anticipi e rimborsi - ha aggiunto - per far fronte a quegli interventi rapidi che la politica richiede. Nessuno controllava, ero il capogruppo, l’unico con la delega sul conto».
Poi è sceso nel dettaglio: tra le spese ci sono quelle sostenute per la partecipazione dell’Idv al Gay pride 2011 con un carro allegorico. «Abbiamo acquistato 4mila preservativi in un sex shop che non ha rilasciato la fattura». E allo stesso modo, ha aggiunto, abbiamo saldato il volantinaggio delle iniziative del partito e l’attacchinaggio dei manifesti. Maruccio ha anche indicato i nomi di chi, pagato senza rilasciare fattura, avrebbe lavorato per il partito. Nel conto ci sarebbero pure i soldi spesi per la campagna dei candidati a sindaco di Cerveteri e Cassino.
E alla fine Maruccio si è anche concesso: «È la mia prima dichiarazione pubblica dopo il 10 ottobre - ha spiegato - giorno in cui ho ricevuto l'avviso di garanzia. Mi sono dimesso da tutte le cariche, anche all'interno dell'Idv. Non sono più consigliere regionale. Sono venuto da cittadino per difendere la mia dignità di uomo, marito, professionista e padre. Sono corso dal magistrato per spiegare la mia posizione e ho chiarito tutto». 
Poi Petrucci aggiunge: «Abbiamo portato la rendicontazione della sua attività alla Regione: ci sono moduli prestampati con macrovoci. Oggi Maruccio illustrato le macrovoci con le singole inziative. E i conti tornano».

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