domenica 14 ottobre 2012

Bimbo Padova, minacce morte a ispettrice blitz



Garante infanzia si reca a padova e visita piccolo in comunita'


 Alcuni genitori dell'associazione L'Italia Vera durante un momento della manifestazione in favore dei diritti del bimbo di Padova davanti al ministero della Giustizia

 Un cartello apparso davanti alla scuola

Resta incandescente il caso del bimbo di 10 anni prelevato a forza da scuola, mercoledì a Cittadella (Padova). Se i fari dei media sembrano essersi un po' abbassati nella ricerca di particolari sull'incolpevole protagonista, l'attenzione si concentra sulle polemiche e le conseguenze che il blitz imposto dai giudici sta avendo sugli uomini e le donne della Polizia che l'hanno eseguito. Così si èappreso che l'ispettrice della Questura di Padova immortalata sul video choc del trascinamento nell'ormai famosa frase "...lei non è nessuno" - rivolta alla zia del minore - è stata oggetto di insulti e minacce di morte, finiti su siti web e giunti con telefonate al 113.
Persone a lei vicine hanno riferito che la poliziotta, provata ed in stato di stress, ha scelto di restare al lavoro dopo il fatto. Ma assieme al marito, anch'egli agente di Polizia, ha deciso di tenere i figli a casa da scuola per qualche giorno. Questo anche per il clima percepito nell'istituto scolastico, dove insegnati e genitori degli altri bambini conoscono il mestiere che svolge. La donna, responsabile dell'ufficio minori della Questura, viene definita un agente estremamente professionale, dotata di grande competenza e umanità. Protetto dalle suore e dagli altri compagni della casa famiglia dove ha trascorso il suo terzo giorno, il ragazzino al centro della vicenda prova intanto a ritrovare la serenità.
La mamma, cui i giudici dei minori hanno tolto la patria potestà per affidarla in via esclusiva al padre, avrebbe bussato anche oggi alla struttura protetta, senza successo. Le porte della casa famiglia di Padova si sono invece aperte per il Garante dell'Infanzia e l'Adolescenza, Vincenzo Spadafora, che ha incontrato tutti gli operatori per verificare le condizioni del minorenne. Successivamente Spadafora si è incontrato con il Questore di Padova, Vincenzo Montemagno, e con il Prefetto, Ennio Mario Sodano, per fare il punto della situazione e raccogliere documentazione che consenta all'Autority di valutare approfonditamente quanto è accaduto.
Nell'immediatezza del fatto, Spadafora aveva ammonito ad evitare speculazioni e spettacolarizzazioni, annunciando l'intenzione di avviare, assieme al capo della Polizia, Manganelli, una formazione specifica per le forze dell'ordine che impedisca in futuro di vedere agenti impreparati. Perché nel caso di Cittadella - aveva sottolineato Spadafora - "i poliziotti, pur nel rispetto del compito affidatogli, avrebbero dovuto far prevalere la dovuta attenzione e il rispetto per i diritti di una persona di minore età". La storia del ragazzino padovano, nel frattempo, fa da molla alle reazioni e le manifestazioni più diverse. Stamane a Roma alcune decine di cittadini hanno inscenato un flash-mob davanti al ministero della Giustizia, lasciando andare in aria palloncini rosa e azzurri al grido di "liberiamo i bambini". (ANSA)

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