lunedì 10 settembre 2012

B1, il flop della metropolitana è già costato 2 milioni di euro

IL CASO

È la somma che il Campidoglio verserà a Roma Tpl per le linee di superficie prima tagliate, poi ripristinate. Le corse cancellate senza verifiche avevano lasciato 600mila cittadini tra ritardi e disagI

di ANNA BORGOGNONI
 

In cima alla catena di errori e poca trasparenza amministrativa che ha accompagnato la breve vita della metro B1 c'è il generoso regalo fatto dal Campidoglio al gestore privato del trasporto pubblico, quel Roma Tpl che, per conto dell'amministrazione, esercisce ormai più del 25% dei bus circolanti in città (uno su quattro).

Una somma che supera i 2 milioni all'anno, in aggiunta a quanto già incassato dal consorzio di imprenditori che, nel tempo, si è allargato fino ad accaparrarsi la conduzione di numerose linee periferiche, oltre a tutte le notturne, a un prezzo ben più alto  -  3,95 euro per km/vettura  -  rispetto a quello che il Comune paga ad Atac in base al contratto di servizio (2,17 euro/km, il 40% in meno).

Quattro miliardi di vecchie lire è il costo della fretta con cui l'assessore Aurigemma, incalzato dal sindaco, ha preteso di aprire la seconda tratta del metrò accorciando i fisiologici tempi di rodaggio, unita alla pessima pianificazione dell'Agenzia per la Mobilità che, nel riordinare la rete di superficie, ha tagliato senza verifica quasi tutte le corse lungo l'affollatissima direttrice Libia-Istria-Fiume-Nomentana (per un totale di 2 milioni di km). Risultato? Il caos. Seicentomila cittadini appiedati o costretti al quotidiano calvario di ritardi, guasti e blocchi della nuova underground che ha presto scatenato proteste e sit-in, costringendo infine l'amministrazione a ripristinare buona parte dei bus soppressi e a intensificare la frequenza di quelli rimasti
in servizio (63, 80, 90 e 60).

"È la prima volta che l'apertura di una nuova infrastruttura produce effetti negativi, anziché benefici in termini di miglioramento del servizio e riduzione dei costi", denuncia Massimiliano Valeriani, del Pd. L'entrata in servizio della B1 "avrebbe dovuto portare a un risparmio di 2,2 milioni di chilometri per il trasporto di superficie, ma l'esternalizzazione di quattro linee per quasi 1 milione di chilometri e il potenziamento di altre dieci per 900mila chilometri non solo hanno azzerato il risparmio, ma hanno fatto aumentare le spese per il Comune di circa 3 milioni. Un fallimento".

Di cui ha beneficiato, appunto, Roma Tpl: poiché Atac, su indicazione dell'Agenzia per la Mobilità, aveva già inserito nel piano industriale il taglio dei bus, non si è potuto far altro che affidare le corse "resuscitate" ai privati. E pazienza se costano il 40% in più: da lunedì, il secondo gestore del trasporto pubblico ha preso in carico le nuove linee (308, 308P, 235 e 135) per un totale di 977mila km/vettura all'anno e un incasso aggiuntivo di 2 milioni. Inverando quella sorta di "privatizzazione mascherata" denunciata dai sindacati che, solo tre giorni fa, hanno proclamato lo stato di agitazione in vista dello sciopero del 2 ottobre.

A colpi di proroghe e rinnovi, infatti, il raggruppamento di aziende Roma Tpl (che fa essenzialmente capo a due soggetti: la famiglia Cialone, operatore privato dei trasporti in società anche con il gruppo Fs, e l'Apm di Perugia) non solo ha allargato il suo perimetro di operatività fino a gestire 83 linee e 28,8 milioni di km l'anno (contro i 113 di Atac) ma ha ottenuto prezzi di favore rispetto a quelli strappati dal gestore pubblico. Le cifre parlano da sole. Roma Capitale per fare andare i bus paga ad Atac 1,77 euro per km/vettura più l'extraconto per il gasolio: totale 2,17 euro. Per le linee periferiche, Roma Tpl fattura quasi il doppio: 3,95 euro per km/vettura, che significa la bellezza di 114 milioni stanziati nel bilancio comunale 2012. A certificare la differenza di trattamento basta guardare all'indicizzazione dei costi: per Atac è pari all'1,5% (in sostanza l'inflazione programata), per Roma Tpl è ben del 7%.  

(09 settembre 2012) 

http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/09/09/news/b1_il_flop_della_metro_gi_costato_2_milioni_di_euro-42194288/

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