martedì 31 luglio 2012

Espulso ex imam condannato terrorismo



Appena scontata condanna

 PERUGIA Rimpatriato il marocchino Mostapha El Korchi, ex imam della moschea di Ponte Felcino, scarcerato dopo avere scontato una condanna a sei anni di reclusione per addestramento internazionale al terrorismo.

Lo straniero era considerato personaggio centrale di un inchiesta che aveva consentito nel 2007 alla Digos, all'Ucigos e al Servizio centrale antiterrorismo di arrestare anche i ''custodi'' Driss Safika e Mohamed El Jari, gia' condannati e rimpatriati nel gennaio 2011.

(ANSA)

 

123 casi di Sla tra agricoltori Piemonte




Diagnosticati nel 2011. ipotesi il contatto con i pesticidi

TORINO - Nel 2011 in Piemonte sono stati diagnosticati 123 casi di sclerosi laterale amiotrofica tra gli agricoltori, con un'incidenza di gran lunga superiore alla media. E' quanto emerge da un fascicolo aperto dalla Procura di Torino. La magistratura ha scoperto la circostanza incrociando le schede di dimissione ospedaliera con i dati in possesso dell'Inps. L'ipotesi del pm Raffaele Guariniello e' che la Sla, patologia fortemente invalidante, sia dovuta al contatto con pesticidi.
 

(ANSA) 

'Troppi 6 turisti per un cavallo', bagarre ai Fori romani




Animalista chiama vigili e rischia linciaggio da parte dei vetturini

ROMA - Segnala ai vigili urbani una Botticella troppo carica, con sei turisti a bordo, in via dei Fori Imperiali. Ne nasce una bagarre, con i turisti che vogliono siano loro restituiti i 600 euro della corsa e il vetturino che chiede rinforzi e minaccia un linciaggio. E' la disavventura capitata stamani ad un'attivista del Partito Animalista Europeo
A raccontarlo e' la stessa organizzazione spiegando che l' attivista aveva segnalato agli agenti della Polizia Municipale ''una violazione al Regolamento comunale sulla tutela degli animali, nel caso specifico ai danni di un cavallo attaccato ad una botticella, con un carico eccedente di persone'', per la precisione sei. L'episodio, ricorda l'associazione, arriva a due giorni da un altro avvenuto a piazza di Spagna, dove un cavallo e' svenuto per il caldo e c'e' stata una semirissa tra vetturino e turisti che reclamavano maggiore assistenza per l'animale. Stamani, invece, solo dopo una perseverante insistenza da parte dell'attivista, ravvisando un'omissione d'atti d'ufficio qualora non fossero intervenuti, gli agenti - e' detto nella nota dell'associazione - hanno fermato la carrozza interrompendo la corsa. I turisti, furibondi, hanno preteso la restituzione del denaro, 600 euro, mentre il vetturino - prosegue la denuncia - imbestialito per l'accaduto si e' scagliato contro l'attivista ed ha chiamato rinforzi. La situazione e' degenerata all'arrivo di altri ''botticellari''. L'attivista del Pae - prosegue il comunicato - e' stata costretta a fuggire. Inseguita, nella fuga passando sui marciapiedi per evitare il tallonamento, e' caduta riportando delle lesioni personali e danni alla bicicletta. ''Abbiamo incaricato il nostro legale, avvocato Quimi - conclude l'associazione - di presentare denuncia alla Procura di Roma per maltrattamento animali ed aggressione e contestualmente diffidare il sindaco affinche' dismetta questo vergognoso sistema di trasporto pubblico, viste le sistematiche e diffuse violazioni al Regolamento comunale ed aggressioni ingiustificate''.  (ANSA)

 

Il pellegrinaggio dei nepalesi verso Kathmandu

Festival in honor of Lord Shiva Un pellegrino nepalese in preghiera su una roccia lungo il fiume Sundarijal

Il viaggio di migliaia di nepalesi verso Kathmandu

La festa dei pellegrini

Lungo il fiume Sundarijal

Un nepalese

     Coloratissime le donne

Una giovanissima ragazza nepalese

Il particolare di una donna nepalese

In Nepal migliaia di pellegrini, uomini e donne, rendono omaggio a Lord Shiva, al tempio Pashupati temple di Kathmandu. (ANSA)   

Nuotatrici o cicliste, ma tutte con lo smalto



L'ungherese Zsuzsanna Jakabos e le sue lunghe e colorate unghie

La bielorussa Alena Amialiusik ha 'smaltato' le sue unghie con i colori della Nazionale che rappresenta

E perche' non disegnare sulle unghie bandiere della Germania e inglesi come la tedesca Jenny Mensing

L'australiana Stephanie Rice e le sue unghie verdi

Un rosso acceso per la ciclista Elizabeth Armitstead

L'olandese Marianne Vos e il suo smalto arancione

La brasiliana Clemilda Fernandes

La bielorussa Alena Amialiusik ha 'smaltato' le sue unghie con i colori della Nazionale che rappresenta

La statunitense Amber Neben copre le mani con i guanti a stelle e strisce

Ecco invece i piercing della ciclista Ina Teutenberg

(ANSA)









Gli USA contro la cinese dei record "Non è credibile"

Gli Stati Uniti non credono all'incredibile record della giovanissima cinese Ye Shiwen. Durissime le parole del direttore esecutivo della WSCA americana: "La storia ci mostra che certi record incredibili hanno a che vedere con il doping"

 

ATLETICA, USA: EX FONDISTA PORTER MUORE IN INCIDENTE AEREO

L'ex fondista statunitense Pat Porter ha perso la vita in un incidente aereo. Porter, 53 anni, era ai comandi del suo bimotore quando, in fase di decollo dall'aeroporto di Sedona, in Arizona, ha urtato contro una recinzione. Il velivolo ha preso immediatamente fuoco. Per i passeggeri non c'è stato scampo.
Con l'ex fondista c'erano il figlio Connor, 15 anni e un amico del ragazzo, 14 anni. I tre erano a Sedona per un soggiorno di tre giorni. Solo qualche giorno fa, Porter era entrato a far parte della 'Rocky Mountain Athletic Conference Hall of Fame' di Colorado Springs mentre il figlio era una giovane promessa della scherma. L'altro adolescente a bordo era un calciatore.
La fama di Porter ha raggiunto l'apice negli anni '80. Ha partecipato alle Olimpiadi del 1984 a Los Angeles e del 1988 a Seul (Corea del Sud).
 

Oxford cambia dress code, ok a gonna per i trans

Ateneo Oscar Wilde finora poco pro-gay, ora eliminate distinzioni

Una veduta della Oxford University

di Alessandra Baldini

LONDRA - Oxford riscrive il suo severissimo dress code accademico per venire incontro agli studenti transessuali. Luce verde alla gonna e collant anche per i maschi durante gli esami o nelle occasioni piu' formali. E alla gonna per gli uomini, fara' da contraltare l'abito maschile e il cravattino per le donne. Il nuovo regolamento, che entrera' in vigore dalla prossima settimana, e' una risposta ad una mozione della Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Queer Society approvata dal sindacato studentesco. Finora, e per secoli, per sostenere un esame o durante impegni accademici sociali ai maschi era richiesto di indossare un abito scuro, camicia e cravattino bianco, calzini e scarpe nere sotto la toga. Per le donne era di rigore la gonna o i pantaloni scuri, camicia bianca, calze nere e un nastrino nero legato attorno al collo. Il codice di abbigliamento si chiama 'sub fusc', un'espressione derivata dal latino 'sotto il nero'.
E a Oxford e' ben piu' di una tradizione: lo studente che contravviene alle regole viene severamente punito con misure che vanno dalla 'rustication' (sospensione dello studente per un certo periodo di tempo) alla piu' radicale espulsione. Adesso pero' le cose cambiano: il consiglio accademico guidato dal vice cancelliere Andrew Hamilton ha tagliato la testa al toro eliminando nella descrizione del dress code qualsiasi distinzione tra uomini e donne.
L'iniziativa e' stata presa per rispondere a una campagna del movimento degli studenti secondo cui gli studenti trans - comprendendo sotto questa definizione travestiti o sessualmente confusi quanto all'identita' di genere - rischiavano punizioni indebite se beccati ''in periodi di particolare stress come gli esami'' a indossare abiti non appropriati sotto la toga. Pur avendo avuto in passato celebri alunni gay (gli scrittori Oscar Wilde, W.H. Auden e Jeanette Winterson) ed avendo una popolazione studentesca aperta alle sperimentazioni sessuali (in un recente sondaggio di un giornale universitario, solo il 35 per cento dei maschi si sono definiti esclusivamente eterosessuali) Oxford non e' mai stata particolarmente aperta al movimento gay: il suo primo Gay Pride risale al 2003 e solo nel 2009 l'ateneo ha autorizzato un'associazione per gay e trans dello staff. (ANSA)

 

 

lunedì 30 luglio 2012

Controfigura regina, felice vestirmi sua maesta'

Gary Connery e' Wingman, primo uomo a buttarsi senza paracadute 

La performance la sera della cerimonia di apertura
La performance la sera della cerimonia di apertura
 
LONDRA - In ogni maschio britannico c'é il gusto della 'panto', la farsa natalizia in cui gli uomini si vestono da donna in nome della comicità più demenziale: Gary Connery, lo stuntman che ha fatto la controfigura della Regina Elisabetta nell'ormai leggendario 'tuffo' di Sua Maestà sullo Stadio Olimpico, ha detto di esser stato felice di indossare l'abito color salmone della sovrana e che anzi, avrebbe voluto tenerseloi.
"Avrei voluto mettermelo per uscire una sera. Ma non mi hanno permesso", ha detto al Sun on Sunday Connery, 42 anni e padre di due figli, che qualche mese fa è diventato famoso come 'Wingman' quando è stato il protagonista di uno straordinario lancio senza paracadute da 700 metri restando illeso grazie a un 'vestito con le ali' mai messo alla prova prima. Le stuntman è un acrobata professionista che ha partecipato a kolossal hollywoodiani come Indiana Jones e Batman Returns. (ANSA)
 

 

Tav, marcia per no con sindaci Val Susa




Imponenti misure di sicurezza, in migliaia a corteo pacifico

 TORINO - Migliaia di persone hanno partecipato oggi a una manifestazione pacifica in Val di Susa.Tra i presenti anche i sindaci delle liste civiche della contrari all'Alta Velocita' ferroviaria Torino-Lione, ma anche "a ogni atto di violenza e di abuso".Imponenti le misure di sicurezza: la marcia é partita dal campo sportivo di Giaglione, poi i no Tav sono arrivati, attraverso i sentieri, tra i boschi a Chiomonte, con gli elicotteri a garantire la sorveglianza dall'alto 

(ANSA)

Schiaffi a funerale per pompe funebri




Nel napoletano, arrestato aggressore, titolare di una ditta

NAPOLI - Il titolare di una ditta di onoranze funebri, per allontanare dal ''suo territorio'' un concorrente, lo schiaffeggia durante un funerale: i carabinieri lo arrestano insieme ad un complice. E' accaduto nel Napoletano, a Quarto Flegreo. Con Alfonso Cesarano, 51 anni, gia' titolare di agenzie di onoranze funebri a Napoli e provincia e gia' noto alle forze dell'ordine, e' stato arrestato Luigi Belviso, con lui al momento dell'aggressione.
 

(ANSA) 

Caldo, triplicano gli incendi di terreni



Lo rileva la Coldiretti, un decalogo per combatterli

ROMA - L'arrivo di 'Ulisse' con il caldo torrido e la siccità alimenta gli incendi con quasi il triplo (+196 per cento) delle superfici di terreno andate a fuoco rispetto allo scorso anno. Lo rileva la Coldiretti sulla base dei dati del Corpo Forestale sottolineando che sono scoppiati 3900 incendi boschivi con 19.000 ettari di superficie bruciata, di cui circa 11.000 di boschi, dall'inizio dell'anno al 15 luglio scorso. Per combattere gli incendi, la Coldiretti ha diffiso un decalogo.

 (ANSA) 

Crisi: evade Iva, ma viene assolto



Il legale, c'era causa di forza maggiore che esclude punibilita'

FIRENZE -Non ha pagato 150 mila euro di Iva costretto dalle difficoltà economiche in cui versava la sua ditta a causa di un lavoro non pagato. L'imprenditore è stato assolto dal gup di Firenze.A suo carico era stato emesso un decreto di condanna da 7.500 euro per l'omissione del versamento dell'Iva.L'uomo ha fatto ricorso e, documenti alla mano,ha spiegato il tutto.E' stato lo stesso pm a chiedere l'assoluzione.Per il legale dell'uomo,''c'era una causa di forza maggiore, che esclude la punibilità".
 

(ANSA) 

Sisma: rinasce torre Finale Emilia




Simbolo della distruzione, si recuperano mattoni per rifarla

FINALE EMILIA (MODENA) - Da tutta Italia a Finale Emilia per ricostruire la torre distrutta dal terremoto.

Sono decine i volontari che hanno deciso di sfidare il caldo di questi giorni per ricostruire la Torre dei Modenesi, crollata lo scorso maggio e diventata simbolo della tragedia emiliana, tanto da meritarsi la copertina del Time. ''La ricostruiremo'', dice Massimiliano Righini, assessore alla Cultura del paesino in provincia di Modena mentre guarda i volontari scavare a mani nude tra le macerie.

(ANSA) 

Morto Nebbioso, fu capo gabinetto Alfano



Cordoglio ministro Severino, lunedi' camera ardente e funerali

 ROMA - E' morto dopo una lunga malattia Settembrino Nebbioso. Noto magistrato della procura di Roma, dove si era occupato delle inchieste sugli omicidi di via Poma e dell'Olgiata e della strage di Ustica,era stato poi capo di gabinetto di Castelli, Alfano e Palma al ministero della Giustizia; un'esperienza interrotta dal malore che lo colse durante una missione con il ministro Palma. A annunciare la scomparsa, il segretario del Pdl Alfano. Cordoglio del ministro Severino.Lunedi' i funerali 

(ANSA)

Miss Nonna italiana e' una disegnatrice

CONCORSI: 'MISS NONNA ITALIANA 2012' E' UNA DISEGNATRICE Giuliana Pierucci, 52 anni, disegnatrice tecnica di Pesaro, e' 'Miss Nonna italiana 2012'. E' stata eletta a Gatteo Mare, sulla riviera romagnola. Alla finale hanno partecipato 22 nonne, 41 anni la piu' giovane (Domenica Gargano di Bari), 82 la piu' 'adulta' (Silvana Testoni di Bologna): hanno sfilato e si sono 'sfidate' in varie prove di abilita', come cantare e ballare con i nipoti, recitare una poesia, cantare una ninna nanna e presentare una ricetta gastronomica. (ANSA)

domenica 29 luglio 2012

Morto l'alpinista Sepp Mayerl



Aveva 75 anni. Messner lo considerava uno dei suoi maestri

Il noto alpinista tirolese Sepp Mayerl ha perso la vita in un incidente sulle Dolomiti di Lienz. Lo scalatore, che aveva 75 anni, è caduto, per cause ancora da chiarire, mentre, insieme ad un collega, saliva la "parete delle aquile" (Adlerwand) presso Lavant, al confine fra il Tirolo dell'Est e la Carinzia. Mayerl, noto nei circoli alpinistici con il soprannome di famiglia "Blasl-Seppl", era nato nel 1937 a Goeriach-Doelsach, nel Tirolo orientale, ed è stato il primo ad aver scalato nel 1970 il Lhotse Shar (8.386 m.), una cima secondaria del Lhotse, in Nepal. Reinhold Messner si è più volte riferito a lui come uno dei suoi maestri. (ANSA)

Scoperta intera famiglia di falsi ciechi



In 4 intascavano l'indennità dal 1982

TORINO - Sette falsi ciechi che per anni si sono presi gioco dell'Inps, dello Stato e di altri enti pubblici sono stati smascherati negli ultimi giorni in Piemonte, Lazio e Sardegna. Le forze dell'ordine li hanno sorpresi e filmati mentre, con disinvoltura, camminavano evitando ostacoli, partecipavano a feste e facevano la spesa al mercato. Tra questi un'intera famiglia composta da madre, figlio, figlia e zio, che hanno millantato, per anni, di non vedere quando, invece, immagini alla mano, ci vedevano benissimo.
Alcuni dei furbetti avevano impieghi in enti pubblici come centralinisti, tutti hanno percepito indebitamente un'indennita' di accompagnamento per decine di migliaia di euro. Per loro e' scattata la denuncia per truffa aggravata e continuata. Nel caso in cui risultino assunti nella graduatoria riservata ai diversamente abili, rischiano anche il posto di lavoro. Per tutti, inoltre, e' stato disposto il sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per risarcire l'erario, dei beni mobili ed immobili.
I casi di Piemonte e Lazio sono stati scoperti dalla Guardia di finanza di Torino. Tutto e' nato dalle verifiche su una donna residente a Moncalieri (Torino), centralinista di un ente pubblico, che da oltre 30 anni percepiva un'indennita' di accompagnamento. Una volta lontana dall'ufficio, riponeva nella borsa il bastone e si muoveva con sicurezza per la citta'. Facendo ulteriori verifiche, i finanzieri hanno scoperto che era originaria di Latina e che anche il fratello, la madre e lo zio, tutti residenti nel Lazio, risultavano portatori dello stesso handicap. I successivi accertamenti hanno confermato i sospetti: anche nel loro caso, la cecita' era del tutto simulata. A inchiodare definitivamente i quattro familiari sono stati i filmati girati in un ristorante, in cui, nel corso di un ricevimento, ballavano e si muovevano del tutto normalmente tra i tavoli.
Il quinto falso cieco, un dipendente di una ditta privata residente a Torino da piu' di 20 anni, e' stato filmato mentre accompagnava il figlio a scuola, attraversando incroci stradali privi di semafori e cicalini sonori per non vedenti, o mentre faceva acquisti al mercato. In dieci anni aveva percepito 80.000 euro non dovuti. Vi e' poi il caso di una centralinista di un ufficio pubblico a Torino che, dichiarata cieca totale da 14 anni, ha intascato indebitamente oltre 130.000 euro, ma in realta' conduceva una vita pressoche' normale. E' stata filmata mentre saliva alcuni scalini dopo aver parcheggiato la sedia a rotelle per dirigersi verso lo studio del proprio medico, mentre suonava il cicalino della carrozzella per avvisare un finanziere che le impediva il passaggio e mentre evitava un cassonetto appositamente posto sul marciapiede. A completare il quadro, una vicenda scoperta dalla polizia di Sassari. Un uomo, anche lui centralinista in un ente pubblico ma ora in pensione, da cinque anni intascava un'indennita' di accompagnamento di 827 euro come cieco assoluto pur vedendo benissimo. Secondo i primi calcoli l'ammontare della truffa si aggira intorno ai 50.000 euro (ANSA)

 

Detenuto salta laurea per uscita negata



Doveva concludere corso triennale, ma magistrato dice di no

Dopo un eccellente percorso universitario triennale, si stava preparando a discutere la tesi di Laurea in lettere e filosofia - corso Dams - all'Università di Roma Tre. Ma, a poche ore dalla convocazione davanti alla Commissione di Laurea, il Magistrato di Sorveglianza ha negato la richiesta di permesso, facendo sfumare tutto. Protagonista della vicenda - che il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni non ha esitato a definire "incredibile e avvilente" - Simone (nome di fantasia), detenuto 40enne del carcere di Regina Coeli, recluso nello storico carcere romano da oltre cinque anni e con un residuo di pena da scontare di un anno. Simone negli ultimi tre anni aveva sostenuto, con successo, venti esami universitari ed aveva preparato con cura la propria tesi di laurea: un'analisi dei disegni e degli scritti realizzati, all'interno dei campi di sterminio nazisti, dalle vittime della Shoah. Per discutere la tesi Simone aveva chiesto un permesso orario per recarsi in Facoltà, forte anche dei pareri positivi espressi dalla Direzione del carcere e dal Garante dei Detenuti che, dal canto proprio, si era anche offerto di accompagnarlo alla discussione, dopo averne seguito, attraverso i suoi collaboratori, il percorso didattico. "Per una settimana - ha detto il Garante - la magistratura di sorveglianza, ha tenuto tutti in attesa: la famiglia, il detenuto, il nostro ufficio, la direzione del carcere, l'Università. Poi, a poche ore dalla discussione, ha deciso di respingere la richiesta di permesso facendo sfumare tutto. Alla base del diniego vi sarebbero motivi di legittimità visto che, secondo il magistrato, Simone sarebbe in attesa dell'esito dell'impugnazione del rigetto di un permesso richiesto lo scorso gennaio. Una vicenda discussa dai legali dell'uomo a maggio e da due mesi in attesa dell'esito. Ma la storia, secondo il Garante, è anche lo specchio della complicata situazione in cui versa il Tribunale di Sorveglianza di Roma, caratterizzata da ritardi e lentezze nel rispondere alle esigenze del sistema carcerario e, in alcuni casi, da una durezza nelle decisioni "verso chi deve scontare la pena e non merita un ulteriore grado di giudizio". "Questa vicenda - ha detto Marroni - è uno schiaffo all'impegno di tante persone che sul recupero sociale dei detenuti investono molto. Per garantire il lieto fine non sono bastate le relazioni positive di chi con quest'uomo lavora quotidianamente, né i motivi di risocializzazione e di riscatto culturale. E, come degna conclusione, Simone ci ha ufficialmente detto di non volersi più laureare in carcere. Aspetterà di farlo fra un anno, quando sarà un uomo libero" (ANSA)

Tod's anticrisi: bonus 1.400 euro e cure mediche ai dipendenti

Operaio: boccata d'ossigeno, ma la Cgil chiede il contratto integrativo

CASETTE D'ETE (FERMO) - Un contributo di 1.400 euro lordi a dipendente, l'assicurazione dei costi sanitari per cure specialistiche e interventi chirurgici, anche per i familiari, la copertura dell'acquisto dei libri scolastici dei figli. All'insegna del motto d'impresa ''competitivita' e soldarieta''', la Tod's di Diego Della Valle torna a distribuire un'una tantum ai dipendenti della divisione industriale - operazione lanciata gia' nel 2008 - con l'aggiunta delle cure sanitarie e del bonus per i libri.
Una scelta, spiega una nota della societa', adottata ''in un momento particolarmente difficile per l'economia del Paese, che genera forti preoccupazioni fra i lavoratori in merito alle prospettive del loro futuro e alle loro crescenti difficolta' economiche quotidiane''. Tremila dipendenti, 894 milioni di euro il fatturato consolidato del 2011, il gruppo calzaturiero di Casette d'Ete, big mondiale del lusso, persegue una strategia di relazioni azienda-dipendente imboccata da tempo, nonostante i distinguo del sindacato. E le iniziative annunciate oggi ''vanno ad aggiungersi ad altre gia' attuate, e hanno lo scopo di migliorare le condizioni di vita delle famiglie dei propri dipendenti''. L'assicurazione a copertura dei costi sanitari vale ''per i dipendenti e i membri delle loro famiglie nei casi che necessitano di cure specialistiche o di interventi chirurgici rilevanti, con le relative cure pre e post intervento''. Il Gruppo, continua la nota, ritiene cosi' di aiutare i dipendenti ''ad avere una condizione di vita meno difficile e di dare sicurezza e tranquillita' alle loro famiglie su temi particolarmente importanti come la salute e l'istruzione''. Fra gli operai dello stabilimento di Casette il ''regalo'', come lo chiama 'Mario' (nome di fantasia su sua richiesta) e' stato accolto con soddisfazione. ''Devo dire che 1.400 euro sono quasi una quattordicesima, non poco in un bilancio familiare. Sono quattro anni che questi soldi arrivano, e nel mio reparto oggi eravamo tutti piu' rassicurati''. Con le cure sanitarie e il bonus libri (circa 250 euro la spesa per un figlio alle medie) il pacchetto diventa poi piu' sostanzioso. Scontata la reazione negativa della Filctem Cgil, che continua a rivendicare un contratto integrativo che alla Tod's non c'e', e gia' nel 2008 aveva bocciato l'una tantum, di circa ''80 euro netti al mese''. Il segretario generale di Fermo, Giuseppe Santarelli, oggi parla di ''carita' pelosa'' e filantropia ''ottocentesca, che lascia poco spazio alle relazioni sindacali''. ''Con l'integrativo, che Della Valle rifiuta, i dipendenti otterrebbero sicuramente piu' di 1.400 euro, una somma che peraltro e' la stessa da quattro anni, e non tiene conto dell'inflazione''. Quanto all'assicurazione sanitaria, ''sarebbe opportuno siglare un accordo bilaterale, per rispettare la dignita' dei lavoratori''. Ai cancelli della fabbrica pero' non c'e' voglia di polemica: ''i problemi sono tanti, meglio avere il lavoro e anche un premio di produzione che restare a casa'', come accade gia' in molte altre aziende delle Marche e del Paese. (ANSA)

 

Non trovava lavoro, 26enne suicida a Ravenna

Aveva perso il lavoro e da tempo non riusciva a trovarne un altro. Potrebbe essere questo il motivo che ha spinto ieri sera un 26enne originario del Bangladesh a togliersi la vita nella sua casa di via Carraie a Ravenna. Il giovane - che a marzo si era sposato con un'italiana - e' stato trovato sul letto matrimoniale soffocato da un sacchetto di plastica. Inutili i tentativi degli operatori del 118 di rianimarlo.
Sul posto e' intervenuta anche una Volante della polizia. E' stata la moglie, subito sentita dagli agenti, a riferire che il marito nell'ultimo periodo era molto preoccupato perche' aveva perso il lavoro e non riusciva ancora a trovare un altro impiego.
Subito dopo cena - ha aggiunto - il 26enne le aveva detto che sarebbe andato a riposare. Lei cosi' era uscita di casa per andare a fare visita a familiari. Al rientro, ha trovato il marito steso supino sul letto con la testa avvolta in una busta di plastica. Sul comodino e' stata recuperata completamente vuota una bottiglietta di un farmaco che il giovane assumeva a causa di disturbi d'ansia. Non sono invece stati trovati biglietti che spiegassero il gesto. (ANSA)

La Rai censura il matrimonio gay di ‘Un ciclone in convento’

Non vi erano molti dubbi sul fatto che la decisione di Mauro Mazza, direttore di RaiUno, potesse suscitare qualche polemica, e in effetti così è stato.
Una puntata della fiction tedesca 'Un ciclone in convento' ('Um Himmels Willen') - precisamente quella
dal   titolo 'Romeo e Romeo' - è stata completamente censurata dalla Rai; in poche parole, non è stata mandata in onda.
Alla base di questo 'buco' nella programmazione ci sarebbe un matrimonio gay tra due protagonisti della serie. Ad ammetterlo, senza alcun problema, è lo stesso Mauro Mazza: "Avevamo la necessità di togliere una puntata della serie per problemi di spazio editoriale. Dovendo variare le puntate abbiamo deciso di togliere questa, in quanto il matrimonio gay avveniva sull'altare di una chiesa cattolica, alla presenza di una suora e di un sindaco. Abbiamo quindi deciso di eliminarla proprio per evitare una polemica e invece ne è scoppiata un'altra per ragioni diverse".
Le critiche erano del resto prevedibili, soprattutto dopo il polverone scaturito qualche tempo fa per la censura del film 'I segreti di Brokeback Mountain': insomma, la regola 'sbagliando si impara' a quanto pare ha poco effetto su Mamma Rai. Infatti, le reazioni dei cittadini e dei rappresentanti delle varie associazioni sono state durissime. Fabrizio Marrazzo, portavoce di 'Gay Center', ha dichiarato: "La censura da parte di Rai Uno della puntata della fiction tedesca che rappresentava un matrimonio gay è un fatto politico oltre che culturale. Per questo è urgente che si sappia quali iniziative intende prendere la Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai. In assenza di un provvedimento che chieda spiegazioni al direttore di RaiUno e di adeguati provvedimenti contro questa, ennesima, censura omofoba da parte della tv di stato, inviteremo i gay a non pagare il canone".
Anna Paola Concia, del Partito Democratico, ha definito la scelta della Rai "inquietante", anche perché in Germania la fiction è seguitissima e non ha mai necessitato alcuna censura. Forse non sarebbe stata una brutta idea mandare semplicemente la puntata in onda e lasciare che fossero i telespettatori a decidere se cambiare o meno canale. In fin dei conti, in Rai si è visto anche di peggio. (Articolo di Grazia Cicciotti)

http://it.tv.yahoo.com/blog/zapping/la-rai-censura-il-matrimonio-gay-di-un-30325.html

Mediaset censura ‘Gossip Girl’

'Gossip Girl' censurato da Mediaset: una scena della popolare serie tv, che va in onda alle 15 su Italia Uno, è 'scomparsa' perché evidentemente ritenuta inadatta alla fascia protetta.
Nella scena in questione Chuck Bass, interpretato dall'affascinante Ed Westwick, bacia sulle labbra un altro ragazzo. La scena è spiazzante: come mai lo sciupafemmine della serie, tra l'altro innamorato di Blair, bacia un uomo proprio sotto gli occhi di lei?
I fan di 'Gossip Girl' non lo sapranno mai perchè la scena è stata appunto tagliata, scatenando le polemiche di chi ha ritenuto troppo bigotta la scelta di Mediaset.
Sul blog lanostratv.it, che per primo ha riportato la notizia, si legge: "A una settimana di distanza dal gaypride tenutosi a Roma, la televisione italiana continua a rivelarsi antiquata, bigotta e omofoba
[...] Questo atteggiamento irrispettoso di Italia1, non solo va contro
il pubblico della serie che vede il suo programma danneggiato, ma va
contro le leggi di anti-discriminazione che
fortunatamente esistono in questo paese e soprattutto, contro i giovani
che leggono in questa censura, un qualcosa di sbagliato. La cosidetta
fascia protetta, che tutela il pubblico dei minori nelle ore
pomeridiane, preferisce tagliare una scena del genere, piuttosto che i ripetuti epiteti come frocio e finocchio sentiti nel programma 'Tamarreide', in onda sulla stessa rete
".
La questione è effettivamente controversa: un bacio fra due uomini è ritenuto così scioccante
da provocare una censura mentre insulti, parolacce, atteggiamenti
espliciti e ragazze seminude, che vediamo regolarmente di pomeriggio e
di sera in tv, sono ormai tollerati? Voi cosa ne pensate? (Articolo di Francesca Di Belardino)

http://it.tv.yahoo.com/blog/zapping/mediaset-censura-gossip-girl-27249.html

I cartoni giapponesi più censurati in Italia

Censura e cartoni animati, un binomio stranamente attuale. In Italia moltissimi cartoons hanno subito nella versione originale o addirittura, solo in trasmissioni successive, tagli o adattamenti per evitare scene  
Lady Oscarritenute troppo violente o richiami al sesso, con l'obiettivo di rendere le storie più adatte al pubblico giovanile. E la censura ha colpito, nel corso degli anni, soprattutto gli anime giapponesi nonostante i primi ad andare in onda sulle reti private italiane, come Lady Oscar e Georgie, siano stati trasmessi integralmente. Solo dopo alcune scene ritenute osè subirono dei tagli decisi. Per adattare ad esempio la serie "Ufo Robot Goldrake" alla sensibilità del pubblico occidentale non furono trasmessi, all'epoca della prima messa in onda, due episodi (in particolare, l'episodio in cui Actarus era costretto al fuoco su truppe di Vega composte di bambini). Poi fu la volta di "Alpen Rose", era il 1985-86, e si vollero evitare riferimenti alla guerra ritenuti pericolosi. Sempre negli anni Ottanta alcuni rimaneggiamenti furono apportati sulla serie "È quasi magia Johnny" e stessa sorte subirono "Rossana" e "Piccoli problemi di cuore".


Della prima storia, oltre a tagliare numerose scene, Mediaset non trasmise due episodi perché ritenuti non adatti ai bambini (in uno dei due episodi Johnny, ipnotizzato dalla sorella, ruba biancheria intima ad alcune ragazze). Clamoroso è il caso di "Che famiglia è questa Family", con dialoghi modificati per nascondere alcune relazioni bisessuali dei protagonisti. Proseguendo il cammino scopriamo che nell'autunno 1996 alcuni ragazzi lanciarono un enorme sasso da un cavalcavia uccidendo una persona: durante le perquisizioni nelle abitazioni dei colpevoli la polizia rinvenne fumetti di "Dylan Dog" e del manga "Ken il guerriero", fumetti ritenuti violenti e quindi accusati di aver incitato a simili comportamenti. A subire la scure censoria fu in quel periodo anche "Sailor Moon": nell'ultimo episodio la protagonista, coinvolta in una battaglia particolarmente violenta, si mostra alla fine in video completamente nuda, la scena venne censurata dagli adattatori.


In "Slayers", solo per citare un altro esempio, le mestruazioni che impedivano alla protagonista Rina di lanciare gli incantesimi divennero nella versione italiana una "malattia". Nel 2000 ci fu il caso "Dragon Ball": fu incriminata una scena in cui Bulma faceva vedere le mutandine al maestro Mute, ignara del fatto che Goku gliele aveva tolte la sera prima. Ci fu un esposto per incitamento alla pedofilia. Negli ultimi anni si aggiungono alla lista "One Piece" e "Naruto", con scene violente tagliate e dialoghi stravolti: "idiota" è stato sostituito da "testa quadra" quando è riferito a Naruto, e termini come "uccidere", "ammazzare" e "morire", sebbene vengano pronunciati, sono stati spesso rimpiazzati con sinonimi come "togliere di mezzo", "eliminare", "fare fuori" o "perdere la vita".

http://it.tv.yahoo.com/blog/zapping/cartoni-giapponesi-piu-censurati-italia-163500123.html

Attacco ai lavoratori Rai

Carissimi Colleghi, Colleghe e Amici....

Per vostra opportuna conoscenza, inoltro il comunicato stampa della Fistel-Cisl che smentisce l'articolo sul giornale di Feltri che attaccava pesantemente i colleghi del trucco e acconciature, settore fondamentale della produzione televisiva.

Siete invitati a diffonderlo presso i vostri contatti e tra i lavoratori della Rai, dandone evidenza anche nelle bacheche, condividendo che è dalla diffusione di notizie manipolate ed inveritere che comincia la fine della libertà di pensiero.

Cordiali Saluti a tutti.

Comunicato Stampa RAI: FISTel - CISL, FELTRI DA' NUMERI SBAGLIATI. GRAVE ATTACCARE I LAVORATORI

“L'editoriale di Vittorio Feltri, in prima pagina de Il Giornale, quotidiano di proprietà della famiglia Berlusconi, parte con un attacco gratuito e diffamatorio ai dipendenti Rai ed in particolare ai truccatori, indicati nel numero di 700, in realtà molto meno, 180 tra interni e precari.” Così una nota di FISTel - CISL.
“Nell'articolo sono riportate cifre inesatte oltre a tutta una serie di banalità su cui basare una non troppo velata richiesta di licenziamento dei lavoratori, ovviamente a partire dalle maestranze (operai, impiegati e quadri) con salari meno elevati e privi di copertura politica.
Questo ci ricorda alcune parti dei cosiddetti piani di risanamento visti negli ultimi anni. Gli uffici abbonamenti o le riprese esterne saranno forse nei prossimi articoli.” “E’ grave attaccare i truccatori, più che quadruplicandone il numero facendoli passare per dei parassiti raccomandati dalla politica invece che per dei professionisti che svolgono il proprio lavoro. I dipendenti truccatori e parrucchieri in servizio sono 118 (67 presso il Centro di Produzione TV di Roma, 33 presso il CPTV di Napoli, 12 a Milano e 6 a Torino, secondo i dati ufficiali dell’azienda).
Così come è grave attaccare i lavoratori Rai, molti dei quali precari da anni, con un salario di poco superiore ai 18.000 euro lordi annui (1000/1200 netti al mese), con un contratto fermo da 30 mesi e con i salari medi più bassi dei dipendenti di Mediaset.” “Sono i lavoratori della Rai che da almeno tre anni, con scioperi e mobilitazioni, hanno osteggiato lo smantellamento industriale ed ideativo dell’azienda, sono i lavoratori della Rai che si sono inventati l'azienda anche quando non c'era, hanno assemblato i pezzi delle diverse macchine rotte per farne una che funzionasse, si sono reinventati tecnici del digitale per consentire l'evoluzione tecnologica degli impianti, sono in missione in tutto il mondo, dai grandi eventi sportivi alle missioni di guerra senza poter tornare a casa per mesi.
A questo va aggiunto che molte volte, i lavoratori della Rai sono stati umiliati e superati dai raccomandati, questi sì, della politica di cui si sono ritrovati a dover svolgere le mansioni perché il raccomandato non era in grado.” Infine un richiamo alla Dirigenza RAI che, ancora una volta, ha dimostrato il proprio disinteresse verso i lavoratori RAI, dovere etico avrebbe richiesto una ferma replica al quotidiano a tutela dei propri dipendenti. Coordinamento Nazionale RAI




Il Marchese

Banche del Tempo


Quante volte ci si ritrova a cercare un idraulico, un meccanico, una sarta? Spesso è difficile reperire questi professionisti quando si ha bisogno di un lavoretto veloce e, allora, si pensa di chiedere aiuto al vicino, all'amico, al collega, con la promessa di sdebitarci il prima possibile.

Più o meno su questo meccanismo di “aiuto reciproco” si basano le cosiddette Banche del Tempo, che hanno l'obiettivo di promuovere un moderno concetto di solidarietà locale: dai quartieri alle città, dai luoghi di lavoro alle abitazioni. Si risponde ad una necessità con una risorsa e l'unità di misura non è il denaro, ma il tempo: si crea, in sostanza, una rete amica per uno scambio di prestazioni alla pari (senza differenze d'età, istruzione, ceto sociale).
L'ora del pensionato che si offre per annaffiare le piante vale esattamente quanto l'ora della baby-sitter o del commercialista che aiuta a compilare un modulo. Analizziamo più in dettaglio questa interessante realtà.

COME FUNZIONANO
Chi sceglie di aderire ad una BdT decide in piena autonomia quali attività e/o servizi mettere a disposizione nella propria comunità di riferimento, aprendo un conto corrente. La particolarità? Non si depositano euro, ma ore.

Se, ad esempio, il signor Antonio ripara la lavatrice alla signora Anna e impiega 2 ore del suo tempo, acquisterà un credito “di pari importo” per usufruire a sua volta di un altro servizio presente in banca (ad esempio la spesa a domicilio).
Le BdT, infatti, permettono a tutti gli aderenti di aiutarsi per incombenze quotidiane o per scambiare conoscenze (organizzando corsi di computer, di lingue, di pittura ecc.): si dà per ricevere, a costo zero. Antonio non dovrà essere “risarcito” delle sue 2 ore obbligatoriamente da Anna, ma da qualsiasi altro aderente all'associazione.


Il Marchese

The Way Back


di Sara Michelucci

Azione e storia si mescolano bene nel nuovo film di Peter Weir, The Way Back. Pellicola basata sul libro di Slavomir Rawicz, "Tra noi e la libertà" che racconta del trasferimento dell’autore in un gulag siberiano nel 1939 e della fuga da lui stesso organizzata due anni dopo quando, con altri sei compagni. Il film narra di un tenente dell'esercito polacco, accusato di spionaggio e condannato a 25 anni di lavori forzati.
Dopo un periodo di prigionia, assieme a sei carcerati, organizza l'evasione dal gulag. Così nel 1941 si avventura in una disperata fuga, che porta questi uomini a percorre migliaia di chilometri, attraversando la ferrovia transiberiana e il deserto del Gobi e patendo fame, gelo e malattie, fino ad arrivare in India nel 1942. Uomini coraggiosi che camminano per più di 6500 chilometri per raggiungere una meta ambita, che si chiama libertà.
Il regista sceglie un cast niente male, che vede Jim Sturgess, Colin Farrell, Ed Harris, Saoirse Ronan e Mark Strong alle prese con una storia dura, fatta di espedienti e avventura, la quale riesce a catapultare lo spettatore in un contesto decisamente particolare, coinvolgendolo fin da subito. A 14 anni dall’interessante The Truman Show, dove un bravo Jim Carry interpretava un uomo la cui vita era un vero e proprio reality, Weir questa volta sceglie un contesto altamente concreto, prendendo spunto da un avvenimento realmente vissuto dall’autore del libro, dove la natura è ostile e l’uomo deve contare sulle sue misere forze per poter sopravvivere.
Ma qualcosa accomuna queste due pellicole: il tema della fuga e della conquista della propria libertà. Se Truman Burbank cercava di fuggire dal set televisivo in cui andava in scena la sua esistenza, per riconquistare una verità che aveva scoperto non appartenergli, il soldato Janusz, impossibilitato a raggiungere qualsiasi verità politica, tenta con le sue sole forze fisiche e con l’aiuto dei compagni di uscire dal lager a cui è stato condannato. Il film è stato presentato al Telluride Film Festival nel settembre 2010.
The Way Back (Usa 2010)
Regia: Peter Weir
Sceneggiatura: Peter Weir
Attori: Colin Farrell, Mark Strong, Saoirse Ronan, Ed Harris, Jim Sturgess, Dejan Angelov, Dragos Bucur, Sally Edwards, Igor Gnezdilov, Mariy Grigorov, Irinei Konstantinov, Meglena Karalambova, Alexandru Potocean, Sebastian Urzendowsky
Fotografia: Russell Boyd
Montaggio: Lee Smith
Musiche: Burkhard von Dallwitz
Produzione: Crispy Films, National Geographic Films, On the Road, Point Blank Productions, Scott Rudin Productions, Spitfire Pictures
Distribuzione: 01 Distribution



















www.altrenotizie.org 

 

POLITICA CON I PIEDI PER TERRA

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Le elezioni politiche della prossima primavera potrebbero modificare, anche in modo sostanziale, il fronte delle alleanze parlamentari. Soprattutto se le stesse si dovessero tenere con l’applicazione di una nuova legge elettorale. Il tutto, però, non conseguentemente in meglio. Questo lo scriviamo da subito; proprio per evitare eccessive illusioni. Del resto, le passate consultazioni amministrative hanno evidenziato il tracollo delle alleanze alle quali c’eravamo assuefatti da troppo tempo. Tutto ciò era prevedibile. Solo che i tempi sono stati più rapidi dei pronostici. Resta che il futuro degli italiani è ipotecato. Da come appare, l’Esecutivo Monti non è stata la panacea di tutti i nostri mali peggiori. Era prevedibile, ma si è preferito andare oltre in modo sconsiderato. Mentre il quadro istituzionale continua il suo irreversibile logoramento, sul fronte politico c’è ancora tanta “nebbia” da non consentirci di ben vedere oltre i ristretti limiti del presente. Quello che è venuto a mancare, e se ne sono accorti tutti, è stato un polo di riferimento sul quale, con buona approssimazione, avrebbero potuto confluire tutti quegli elementi che non credono nel “bipolarismo”. Tra costoro, ci permettiamo d’inserire anche noi. Dati i tempi incerti, potrebbe altresì trovare spazio vitale un Partito nuovo capace di presentare un programma meglio articolato rispetto a quelli che ci vorrebbero propinare i “volponi” della politica nazionale. Basterebbe, almeno in prima battuta, riuscire a dar corpo ad un movimento d’opinione. Perché siamo convinti che solo con questa formulazione si potrà favorire l’unione d’elementi che, pur avendo differenti matrici di partito, intendano offrire la loro esperienza per il bene dell’Italia e degli italiani. Sarebbe inutile proporre rilevanti alternative ad un sistema allo sfascio. Riteniamo, invece, che il muoversi a piccoli passi sia l’unica via per la primaria tutela dei diritti del Popolo italiano. Le idee, almeno quelle per iniziare, non ci mancano. Siamo alla ricerca degli uomini disposti a dividere l’impegno per la presentazione di un programma operativo anche a livello internazionale. Per questo motivo, pronti al dibattito ed alla critica costruttiva, siamo convinti che questo webgiornale possa essere importante veicolo per offrire scambi i d’idee e di contatti con tutti quelli che non hanno mai fatto della politica una missione “pro domo loro”. Del resto, il “bipolarismo” ha ampliato la voragine d’incomprensione tra i partiti in Parlamento. Se è vero che cambiare non è facile, riteniamo, in ogni caso, che non sia impossibile. Basta volerlo veramente. Quello che manca, a ben osservare, è l’originalità dei programmi. La difficoltà d’apparire dissomiglianti dagli altri. Il 2013 ci sembra l’anno giusto per dare nuova linfa alla politica nazionale. Prima delle elezioni, però, si vari la nuova legge elettorale ed il nuovo meccanismo per l’elezione del Capo dello Stato. Tornare alla politica della concretezza resta la via più percorribile. Chi non intende intraprenderla si faccia più in là. Ogni indugio andrebbe ad ostacolare la voglia di riscatto.


Giorgio Brignola

 

IL BLOGGER SALADINI DENUNCIA: VIGILESSA NON TRASFERITA PER "VENDETTA"


CIVITAVECCHIA - Commenti molto duri da parte del blogger Lucio Mario Saladini sui primi 60 giorni di amministrazione Tidei. Nel suo intervento, Saladini denuncia anche un grave episodio di ritorsioni che sarebbe avvenuto contro una vigilessa del corpo di polizia locale, ad opera, sembra, dello stesso primo cittadino.
di seguito l'intervento integrale:
"Passata la prevista epurazione iniziale a discapito di decine e decine di persone ree soltanto di avere sostenuto l'ex Sindaco Gianni Moscherini alle ultime elezioni pensavo personalmente che anche un presuntuoso sempliciotto di collina come Tidei si sarebbe placato dopo essersi largamente dissetato alla fonte della inutile quanto ridicola vendetta.
Invece no!
Alla meschinità ed alla malvagità di questo signorotto allumerasco arricchitosi alle spalle dei civitavecchiesi non c'è limite alcuno: le epurazioni sulla base della lista tideiana di proscrizione continuano, quotidianamente, come uno stillicidio.
E' di appena ieri l'informazione giuntami circa l'ultima (soltanto in ordine temporale) nefandezza tideiana: una donna agente della locale Polizia Municipale con una intima e stretta parente gravemente malata aveva presentato richiesta urgente di mobilità per poter essere trasferita a Viterbo per stare vicino alla persona cara colpita da cruenta malattia.
Ebbene, rea di essere sentimentalmente legata ad un attivista politico cittadino favorevole all'ex Sindaco Moscherini, l'agente di Polizia Municipale si è vista bloccata ed ostacolata la sua domanda dal Sindaco Tidei.
Che pietas vedere la nostra Civitavecchia in mano ad un signorotto di paese che invece di tentare di amministrare la res publica in maniera il più possibile diligente ed in nome e nell'interesse di tutti i cittadini ha messo in atto e stà mettendo in pratica tutta una serie di epurazioni sulla base di una vera e propria lista di proscrizione.
Un Sindaco incapace, presuntuoso ed anche sterilmente polemico che fà della vendetta e dell'epurazione i suoi unici principi ispiratori della sua vuota azione amministrativa.
Ogni giorno che passa Tidei non perde occasione di dimostrare (ma già da anni l'attuale primo cittadino di Civitavecchia aveva dato peculiari ed inequivocabili segni della sua inettitudine) la sua idiosincrasia per l'ordine e l'organizzazione ed i meriti con la sua speciale predisposizione nel circondarsi di gente da par suo (ovvero incapaci ed arroganti) e quella particolare dote denominata menefreghismo: ossia l'importante che io e i miei amici stiamo bene e ci mettiamo tanti e tanti soldi nelle nostre tasche, degli altri 'sti cazzi, dei civitavecchiesi 'sti cazzi.
Cari amici ed amiche, se davvero il negare o comunque rendere difficile se non impossibile un trasferimento ad una persona che soffre per una parente gravemente malata può appagare il desiderio di vendetta di questo vergognoso Sindaco io maledico lui e tutti coloro che sono stati capaci di dare il loro voto ad un personaggio così squallido.
Se Tidei è capace di godere nel vedere altri che soffrono spero che anche lui e le persone a lui vicine patiscano ciò che lui stà costringendo a patire ad altri.
Possibile che questo omucolo, che si stà comportando in maniera così squallida non è rimasto neanche un briciolo di humana pietas?
Purtroppo è così!
L'arrogante e presuntuoso Tidei non ha neanche un attimo di perplessità, non un soffio di autocritica, lui si sente l'unico ed incontrastato padrone di questo territorio e, haimè, dovremo sopportarlo chissà per quanto tempo ancora."



www.nuovoviterbooggi.it

La Revolución no va en Televisión @México


di Fabrizio Lorusso

RevolucionNOTV.jpgIn una recente intervista all'accademico "messicanista" James Cockcroft su Real News Network viene avanzata un'ipotesi interessante. Provo a riassumerla e ampliare alcuni punti che lì sono solo suggeriti per poi passare alla situazione sociale messicana e alla recente occupazione simbolica della sede della maggiore TV nazionale (TeleVisa, 5o gruppo media del mondo e primo in America Latina) conclusasi venerdì 28. Secondo Cockcroft le banche statunitensi, in fallimento (o quasi) dopo l'esplosione della bolla immobiliare del 2008 e in piena crisi mondiale, avevano e hanno bisogno, tra gli altri, dei flussi finanziari provenienti dal narcotraffico (il secondo o terzo maggior generatore mondiale di movimenti monetari), posseduti e riciclati in buona parte dai cartelli messicani e dagli operatori statunitensi degli stessi. Quindi in Messico la lotta alle fonti di finanziamento e la chiusura dei rubinetti del denaro dei narcos è stata debolissima ed è una denuncia che moltissimi opinionisti ed esperti hanno rivolto alle autorità. S'è privilegiata la politica di militarizzazione della guerra ai narcos, spinta dal presidente messicano Felipe Calderón del PAN (Partido Acción Nacional, destra) anche per recuperare la scarsa legittimità (solo mezzo punto di scarto e brogli elettorali) con cui aveva vinto le elezioni presidenziali del 2006 contro le sinistre e il loro candidato, Andrés Manuel López Obrador (AMLO). La narcoguerra degli ultimi 6 anni ha causato 60mila morti e 16mila desaparecido, ma ha significato un'epoca di vacche grasse per il traffico, lecito e illecito, di armi oltreché per i piani (tipo il noto Plan Merida) di "aiuto" militare statunitense in Messico e per operazioni illegali come Fast and Furious (passaggio di armi USA-Messico) che hanno mostrato (di nuovo) come il narco-business sia ormai diversificato, vantaggioso da entrambi i lati della frontiera e come si sia ampliato e collegato al commercio di armi (oltre che a quello di persone, di migiaia di veri e propri schiavi contemporanei costretti alla prostituzione o uccisi per la vendita degli organi).
Anche i desaparecidos di questa amministrazione militarista stanno lì a testimoniare i nessi fecondi e criminali tra narcos, stato (a vari livelli di governo), commerci illeciti, sistema economico "legale": la riduzione in schiavitù di donne e uomini dei settori più vulnerabili della società, il traffico e, sempre più spesso, la sparizione di persone, la diffusione delle armi e il proliferare delle mattanze sanguinarie vengono considerate in Messico come un male necessario, nella migliore delle ipotesi, o come un effetto o danno collaterale di una strategia che si presume vincente. Inoltre pare che il PRI, il partito egemonico per 71 anni al potere dal 1929 al 2000, abbia vinto le elezioni (siamo in una fase di grosse contestazioni verso tutto il processo elettorale e la qualità della fragile democrazia messicana) e il suo candidato Enrique Peña Nieto si appresta a diventare presidente in mezzo a scandali, manifestazioni popolari di massa, denunce e polemiche per la compravendita dei voti, gli eccessi enormi (da 10 a 13 volte del budget previsto) delle spese di campagna e il trattamento mediatico di gran favore ricevuto per anni da TeleVisa, la principale catena TV nazionale.
Il 1 luglio scorso s'è votato per eleggere presidente e parlamento, 6 governatori locali e migliaia di altre cariche di tipo amministrativo. Pochi media ne hanno parlato, ma ci sono stati 9 morti, 7 feriti, 66 arresti e migliaia di altre anomalie. Secondo Cockcroft l'eventuale arrivo alla presidenza del leader della coalizione progressista, López Obrador, che s'è ricandidato nel 2012 con un programma di austerità, tagli alla politica e lotta alla corruzione e ora ha impugnato le elezioni presso il tribunale elettorale per le irregolarità verificatesi in tutto il processo, avrebbe rappresentato un grosso problema. Ma per chi? Sarebbe forse stato un ostacolo evidente per i variegati business illeciti che, in qualche modo, sostengono i flussi monetari Messico-Usa e, in particolare, sarebbe stato problematico per i gruppi d'interesse che da Washington a Mexico City, da El Paso a Sinaloa, sorvegliano e mantengono in vita i meccanismi della criminalità organizzata e le interazioni tra l'economia illegale, quella semisommersa e l'illegale attraverso i business del sequestro e commercio di persone, droga, armi. Obrador è osteggiato, in Messico (e si sa), ma probabilmente anche negli USA. Cockcroft non sviluppa oltre l'idea nell'intervista, ma intanto cominciamo a pensarci.
AMLO è stato l'unico candidato a proporre (poi andrebbe visto se sia in grado di andare oltre le parole) un cambiamento netto di strategia rispetto all'ultimo sessennio, mentre Peña Nieto viene visto da molti come il candidato dei "patti con i narcos", in quanto erede della corrente più retrograda e antidemocratica del PRI, quella del ritorno al passato: è il cosiddetto gruppo dei "gobernadores", cioé i governatori degli stati (21 su 32) in cui il PRI mantiene il potere locale e che rischiano di diventare i bastioni di un nuovo regime autoritario, vera nube nera sulla fragile democrazia messicana. Ma cosa sta succedendo nella primavera messicana (ormai estate piovosa e di lotta) a livello politico e sociale?
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Dopo le presidenziali del primo luglio il Messico non ha ancora ufficialmente un Presidente della Repubblica ed è immerso in un conflitto che mette in discussione la legittimità del suo sistema democratico. In mezzo a scandali per il superamento dei tetti di spesa, i finanziamenti illeciti, i favori ricevuti dalle TV e la compravendita dei voti, Enrique Peña del Partido Revolucionario Institucional (Pri), partito di governo per 71 anni fino al 2000, ha vinto con il 38% dei suffragi. Secondo, il leader della coalizione progressista López Obrador, con il 31,5%. Il Presidente in carica Calderón, del conservatore Acción Nacional (Pan) si affrettò a celebrare la riuscita delle elezioni complimentandosi col "nuovo presidente" la sera stessa del voto, ancor prima dei conteggi provvisori. Le televisioni gli fecero eco e chiusero la questione, ma non fu così per milioni di messicani.
Mentre il vero saldo di sangue e anomalie del primo luglio spariva dalla cronache e dai messaggi ufficiali a reti unificate, arrivavano invece copiose le testimonianze della gente e degli osservatori internazionali che descrivevano il caos prevalso in tante zone del paese. La gravità della situazione era evidente soprattutto nel bastione di Peña, l'Estado de México, regione da 16 milioni di abitanti (e da 10,5 milioni di votanti) da lui governata fino al 2011. Nel 2006 Peña ordinò una delle peggiori repressioni della polizia contro la popolazione civile ad Atenco e il saldo fu terribile: 2 morti, centinaia di arresti e di feriti, stupri in carcere, violazioni ai diritti umani e incarceramenti a tappeto e senza prove. Nessun responsabile, criminalizzazione indebita dei movimenti sociali e popolari e un boomerang che è tornato adesso indietro a Peña Nieto, carico di forze di una nuova generazione di messicani che non dimenticano.

Migliaia di cittadini hanno denunciato irregolarità come la compravendita di voti con carte prepagate del supermercato Soriana e della banca Monex. La stampa ha rivelato i presunti nessi, oggetto di indagini giudiziarie, tra queste imprese e persone legate al partito. Il risultato è in sospeso. Il Tribunale Elettorale sta valutando le migliaia di impugnazioni e di irregolarità segnalate sia dalla coalizione progressista, che ha chiesto l'annullamento del voto, che dal governativo Pan. La legge prevede l'annullamento nel caso in cui si riscontrino anomalie nel 25% dei seggi e il Tribunale deve decidere entro il 6 settembre se è stato violato il principio costituzionale delle elezioni "libere e autentiche".
"Che il tribunale stabilisca da dove vengono le risorse che hanno usato il Pri, l'alleato Partido Verde, Peña e i loro collegati, imprenditori, costruttori e prestanome, e le aziende fantasma che son venute fuori", spiega Camerino Márquez, rappresentante legale dei progressisti. Fuori dai partiti il risveglio civico e la protesta sono stati rilanciati dai social network, internet e dal movimento studentesco, nato a maggio e battezzato YoSoy132 (IoSono132) dopo un video in cui 131 universitari rivendicavano la loro scelta di opporsi a Peña e al Pri che li aveva sbeffeggiati in un evento pubblico alla università privata IberoAmericana della capitale. Il candidato era stato giustamente contestato per i fatti di Atenco del 2006 e per la sua presenza mediatica strabordante frutto di un patto con la principale catena TV, TeleVisa, rivelato da The Guardian il giugno scorso, ma da tempo denunciato dai suoi oppositori. Ed è dal 20 maggio, giorno della prima marcia anti-Peña organizzata attraverso i social network, che la gente e il movimento studentesco non smettono di scendere in piazza, praticamente ogni settimana, trovando forme di protesta pacifica sempre più creative quanto decise.
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Convocate da FaceBook e Twitter, il 7 luglio 150.000 persone hanno manifestato per la democrazia, contro la "dittatura mediatica" delle TV, TeleVisa e Azteca, e l'imposizione di un presidente "telegenico ma illegittimo a suon di voti comprati". Il sabato seguente c'è stato il bis e il 22 s'è svolta una marcia globale anti-Peña in 87 città del mondo al grido di "fuera Peña" sulle note de La Bamba e "Peña non ha vinto". Trenta persone sono state arrestate senza alcun motivo, come testimoniato dai video su YouTube, veri garanti della trasparenza e dei diritti umani, e poi liberate il giorno dopo nelle città di Oaxaca e León, nel sud e nel centro del Messico. "E' l'intolleranza del governo che criminalizza la protesta sociale", recita il comunicato degli studenti in merito.
C'è chi va oltre e s'unisce alle voci che vedono il Pri come il partito dei patti coi narcos. "Se non si chiarisce, se quei soldi son venuti dalla criminalità, non abbiamo motivi per sopportare una narco-squadra di politici nei prossimi sei anni", sostiene il vescovo di Saltillo, Raúl Vera. Il 15 luglio sono iniziati i lavori della Convenzione Nazionale contro l'Imposizione (OJO: articolo di Andrea Spotti sulla Convención), la quale riunisce 500 organizzazioni sociali, tra cui il sindacato degli elettricisti, il coordinamento dei professori e YoSoy132 contro il ritorno del Pri, visto come un pericolo per una fragile democrazia.
Nell'agenda di mobilitazioni accordata spicca l'occupazione simbolica della sede di TeleVisa a Mexico City. Giovedì, proprio nel giorno d'inaugurazione delle Olimpiadi, in 10.000, tra studenti YoSoy132 e cittadini, hanno accampato per una notte con uno slogan su tutti: "non vogliamo Olimpiadi ma rivoluzione". Concerti ed eventi culturali hanno accompagnato la protesta che cerca di "democratizzare il paese cominciando dai mezzi di comunicazione". Rispondendo anche a chi criticava "il blocco" di una parte della città e della sede della TV, il movimento 132 ha risposto nel suo comunicato finale: "E' Televisa che ha bloccato l'informazione, che ha cercato di bloccare la nostra mente, è responsabile del blocco più violento che possa esistere: quello della democrazia". Pedro Penagos, membro del Tribunale Elettorale, ha ribadito che "le manifestazioni non influiranno sui magistrati", ma il nervosismo affiora nel Pri che ha capito che dovrà affrontare una società più informata ed eterogenea rispetto all'epoca della sua "dittatura perfetta", come definì lo scrittore Vargas Llosa l'ancien régime messicano.
Due link in spagnolo ottimi per approfondire da The Narco News Bulletin
YoSoy132 e strategia di lotta qui
Como non essere divorati dai dinosauri al potere qui

www.carmillaonline.com 

RIDATECI IL PUTTANIERE...

CIALTRONI ALLO SBARAGLIO...

Siamo in mano a una banda di azzeccagarbugli, definiti tecnici competenti soltanto dai loro amici e servi "giornali di regime", tutti ligi alle esigenze del mercato che però gli va (e ci va) maledettamente in quel posto. Altro che assi nella manica. A quando le dimissioni di questi cialtroni?  
Fonte immagine: Regno delle DUE Sicilie

Fuori dalla provocazione del titolo, senza ombra di dubbio, oramai, i professori dell'economia delle fandonie si sono rivelati l'emblema del disastro nazionale: sono stati bocciati praticamente da tutti e, cosa più terribile, tutti i sacrifici ai quali hanno obbligato soprattutto la parte più debole della popolazione - una politica del capestro e dello strangolamento progressivo, in realtà - non sono serviti a nulla, se non ad alimentare ancora di più gli appetiti dei caimani della finanza internazionale. Parliamoci chiaro: non ne hanno azzeccata una giusta! L'ultima è che hanno sbagliato pure i calcoli sull'IMU. Questi non sono stati capaci neanche di fare 2 + 2.    
Si vantavano che con i provvedimenti di riforma - la "Macelleria Sociale", in pratica - lo spread si sarebbe stabilizzato sotto i 300 punti. Puttanate! Oggi ci ritroviamo a quota 528 e con le famiglie dei lavoratori e pensionati impoverite dal governo sostenuto dalla "triade" Pd, Pdl, Udc. Hanno fallito tutti gli obiettivi che potevano essere falliti, tutti i programmi si sono rivelati delle mega-fesserie, affossandoci ancora di più, altro che ripresa, occupazione, taglio agli sprechi (quali?). Chiacchiere! Dovrebbero dare le dimissioni subito, non solo per palese inadempimento rispetto agli obblighi assunti con tutti gli italiani, ma per conclamata inettitudine. 
Ci hanno fatto ratificare il Fiscal Compact, quando anche la Francia voleva prendere tempo e ci hanno fatto conseguire l'inutile, quanto assurdo primato d'esser stati i primi ad introdurre il pareggio di bilancio obbligatorio nella Costituzione, pur sapendo che è una misura inattuabile, senza la morte certa del Paese. Le attuali "bombe che cadono" e che ci fanno perdere il controllo economico e quindi politico dello stato sono inevitabili poiché non è (e non sarà) possibile mantenere questi accordi deliranti stipulati. L'obiettivo della speculazione è ricavare il più possibile da un popolo senza mollarlo finché sarà possibile dissanguarlo. Questi cialtroni sono totalmente asserviti a questa logica perversa, con le loro politiche dissennate, che non hanno fatto altro che incentivare progressivamente la voracità degli speculatori internazionale. In altri tempi sarebbero stati già decapitati dal popolo incazzato. Ecco perché vanno cacciati subito, a pedate nel sedere.  Il PDL, pur detestabile per la sua politica sociale aggressiva verso i lavoratori, ha avuto assai più dignità del PD quando, anziché parlare di Mercati, ha parlato chiaramente di  speculazione, aprendosi a soluzioni di uscita dalla trappola dell'Euro. 
La moneta euro è una moneta a debito per cui non ci sarà mai crescita in Europa ma solo debito e fame. Questa concetto è chiaro anche ai bambini di quinta elementare tranne che a questi economisti da quattro soldi, a questi cialtroni, che hanno studiato solo sui libri scritti dalla Goldman Sachs!